L'ebreo di Verona: racconto storico dall'anno 1846 al 1849. Unica riveduta e corretta dall'autore, con aggiunta di note storiche e filologiche, Volumi 1-2E. Besozzi, 1858 |
Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 129 - Berti vid' io andar cinto Di cuoio e d' osso, e venir dallo specchio La donna sua, senza 'l viso dipinto : E vidi quel de' Nerli, e quel del Vecchio Esser contenti alla pelle scoverta, E le sue donne al fuso, ed al pennecchio.
Pagina 330 - n vivo in solitario chiostro, saltar veggendo i capri snelli ei cervi, ed i pesci guizzar di questo fiume e spiegar gli augelletti al ciel le piume.
Pagina 84 - ... suoi avvisi, d'alti sensi e di spiriti grandi e intemperati. Difetti e pregi di natura che volti a belle e sante imprese, domati dalla virtù, retti dalla sapienza , e corroborati dalla religione poteano fare del Mazzini un uomo apostolico, un lume della Chiesa, un martello degli empi.
Pagina viii - Napoli di presente per iscrivere in cert'opera periodica che il Santo Padre (il quale allora soggiornava nella real Villa di Portici) desiderava, che a disinganno di molti ea ben comune d'Italia, si pubblicasse. A quella chiamata io rimasi attonito, il quale non avea mai letto giornali in vita mia, né sapea andar capace ch'io già volto alla vecchiezza dovessi or pormi a sì aborrito mestiere. Ma rimesso in me, e pensato che la riverenza e sommessione a...
Pagina 368 - Ivi postisi a sedere attorno un desco di marmo bigio su certi trespolini di ferro a rete, disse Aser a Caio Muzio : « Di' un po' ? tu dovresti essere a Roma a' fianchi di Mazzini per tener ragguagliato il Comitato di Prussia, come se' venuto qui or che la pentola bolle in Campidoglio più che mai ? ». « La bolle tanto — rispose — che si riversa, e spruzza cenere e faville negli occhi di chi s'accosta e v'attizza il fuoco ». « Pur Mazzini che ha la mestola in mano, schiumeralla a dovere,...
Pagina 61 - Tu l'hai già crocifisso per mezzo de' giudei, e ben gli sta: quest'infame voleva rubarti il regno, tu l'hai pagato seconde i suoi meriti. Ora ti servi di noi cristiani per maggiore ludibrio suo: noi lo disdiciamo, l'abiuriamo, l'abbiamo in conto di nostro schiavo. Minaccia l'inferno a chi non gli crede: noi lo crediamo, e non temiamo il suo inferno, anzi ci uniamo a tutte le bestemmie che gli scagliano sopra i dannati, e gli scaglieranno con noi per tutta la éternité. Questo Dio tímido e vile...
Pagina 129 - A cosi riposato, a cosi bello Viver di cittadini, a cosi fida Cittadinanza, a cosi dolce ostello, Maria mi die, chiamata in alte grida, E nell'antico vostro Batisteo Insieme fui cristiano e Cacciaguida.
Pagina 370 - ». « " Non posso, fratello, — ei rispondeva, — non posso: la Repubblica dee pensare ai romani " ». « " Come non posso! Voi siete onnipotente: la vostra modestia e discrezione s'appaga della voce triumviro, ma in sostanza voi siete il RE DI ROMA ".E qui il nostro Peppe facea un po...
Pagina 64 - ... nelle volte; e si rifrangono, e s'intrecciano, e discompongono per tutto l'ambiente aere cristallino della spelonca. Chi vi entra e mirasi attorno, gli pare uno splendore di paradiso, e rimane estatico siccome a cosa che gli spiri la divina presenza, che tutto lo leva e rapisce nel raggio celeste de' suoi splendori, misto all'ombra d'»una misteriosa cupezza, che passeggia fra il lume di quel zaffiro.
Pagina 160 - Luigi Filippo non era certo pasta da far ostie, ma era una diga contro l'anarchia e il ladroneccio del Comunismo, che minaccia d'inondare e sommergere l'Europa. Ed ecco quello che voi chiamate popolo romano, esultare e gavazzare di questo nuovo disastro sociale. Popolo romano ! Guardatelo là che vien su verso Campidoglio: vedete facce da popolo romano ! Cenciosi, immondi, scarmigliati, avanzi di galera, che per un grossetto e un bicchier di vino rinnegherebbero il paradiso.