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INNO DI GUERRA DEI CACCIATORI DELLE ALPI.

Si scuopron le tombe, si levano i morti;
I martiri nostri son tutti risorti;

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Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
La fiamma ed il nome d'Italia nel cor.
Veniamo! veniamo! Su, o giovani schiere,
Su al vento per tutto le nostre bandiere,
Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,.
Su tutti col fuoco Id' Italia nel cor.

-

Va fuora d' Italia, va fuora ch'è l'ora, Va fuora d'Italia, va fuora, o stranier! La terra dei fiori, dei suoni dei carmi, Ritorni, qual era, la terra dell' armi, Di cento catene ci avvinser la mano, Ma ancor di Legnano

sa i ferri brandir. Bastone Tedesco l' Italia non doma,

Non crescon al giogo le stirpi di Roma;
Più Italia non vuole stranieri e tiranni!
Già troppi son gli anni che dura il servir.

Va fuora d'Italia, va fuora ch'è l'ora,

Va fuora d'Italia, va fuora, o stranier!

Le case d'Italia son fatte per noi,

È là sul Danubio la casa de' tuoi,

Tu i campi ci guasti, tu il pane c' involi,
I nostri figliuoli
per noi li vogliam.
Son l' Alpi e i due mari d' Italia i confini,
Col carro di fuoco rompiam gli Apennini;
Distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
La nostra bandiera
per tutto innalziam
Va fuora d'Italia, va fuora ch'è l'ora,
Va fuora d'Italia, va fuora, o stranier!
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia:
Soltanto al nemico volgiamo la faccia,
E tosto oltre i monti n' andrà lo straniero
Se tutta un pensiero l'Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,`
Si chiudan ai ladri d' Italia le soglie;
Le genti d'Italia son tutte una sola,
Son tutte una sola le cento città.

Va fuora d'Italia, va fuora ch'è l'ora,
Va fuora d'Italia, va fuora, o stranier!

POESIA POPOLARE. 1

RISPETTI E STORNELLI.

Bella bellina, quando vai per acqua
La via della fontana ti favella;
E'l rusignol che canta per la macchia
E' va dicendo che sei la più bella.
Sei la più bella e la più graziosina,
Sembri una rosa colta sulla spina;
Sei la più bella e la più graziosetta,
Sembri una rosa in sulla spina fresca.

Fermi, compagni miei, non più avanti,
Siamo alla casa di quella felice:
Levatevi il cappello tutti quanti,
Chè ci sta la regina imperatrice.
Qui ci sta la regina, e ci sta lei,
E ci sta chi consuma gli occhi miei.
Quì ci sta la regina, e ci sta il fiore,
E ci sta chi consuma lo mio core.

Quando nasceste voi nacque un giardino:
L'odore si sentiva di lontano
Di rose, di viole, e gelsomino.

Potessi diventare un uccellino!

Avessi l' ali, potessi volare!
Vorrei volare su quel bel giardino
Dove sta lo mio amor a lavorare;
E gli vorrei volare intorno intorno,
E ci vorrei restar la notte e il giorno.

Chants populaires de l'Italie, texte et traduction par J. Caselli (Paris 1865).

Non mi spregiar perchè son piccinina,
Son piccinina, ma piena d' amore:
Non credi a me, pon mente al gelsomino
Che è piccinino e getta un grande odore;
Non credi a me, pon mente a quelle stelle,
Son piccinine, graziose, e belle;

Non credi a me, pon mente a quella rosa
Ch'è piccinina, bella e graziosa.

M'è stato detto che ne vien la Morte,
Tutte le belle via le vuol mandare.
Tu che se' bella, aspettati tal sorte;
Le tue bellezze a chi le vuoi lassare?
Lassale a uno che ti voglia bene,
Lassale a me che non ti vo' un gran male;
Lassale a me in d' una foglia d' ulivo,
Chè io lo manterrò fino a che vivo.
Lassale a me in d' una foglia di arancio,
Chè te lo manterrò sino a ch' io campo.

Quando che leva il sole, leva al basso,

E più s' innalza e più getta splendore,
E così fa la donna quando nasce,
Più se fa grande e più conosce amore:
Più se fa grande e più se fa galante,
Come la rosa fra le verdi brance:
Più se fa grande e più se fa gentile,
Come la rosa fra le verdi spine.

Palomba, che per l' aria vai a volare
Ferma, che voglio dirte due parole:
Voglio cavà una penna alle tue ale;
Voglio scrive una lettra allo mio amore;
Tutta da sangue la voglio stampare,
Per sigillo ce metto lo mio core;
E finita de scrive e sigillare
Palomba, portacella allo mio amore.
E se lo trovi in letto a riposare,
O palomba, riposati tu ancora.

Tutta la notte in sogno mi venite:
Ditemi, bella mia, perchè lo fate?
E chi viene da voi quando dormite?

Morirò, morirò, sarai contenta,

Più non la sentirai mia afflitta voce!
Quattro campane sentirai sonare,
'Na piccola campana a bassa voce.
Quando lo sentirai 'l morto passare,
Fatti di fuora chè quello son io.

Ti prego,

bella, viemmi a accompagnare
Fino alla chiesa per l'amor di Dio.
Quando m' incontri fàllo il pianto amaro;
Ricòrdati di me quando t' amavo.

Quando m' incontri, volgi i passi indietro,
Ricòrdati di me quand' era teco.

È tanto tempo ch' eravamo muti!

Eccoci ritornati alla favella.

E gli angeli del cielo son venuti,
L' hanno posta la pace in tanta guerra;
E son venuti gli angioli di Dio,
L' hanno posta la pace nel cor mio;
E son venuti gli angioli d' amore,
L' hanno posta la pace nel mio core.

Io di saluti te ne mando tanti,

Per quante foglie muovono i venti,
Per quanti in paradiso ce ne sono santi.

Mè stato ditto che hai un' altra dama.

Dov'è, dov'è? chè la voglio vedere.
E s'è più bella, donagli la rama:
Non è da più di me la vostra dama.
E s'è più bella, donagli il mazzetto:
Non è da più di me, bel giovinetto;
E s'è più bella, donagli il tuo cuore:
Non è da più di me, mio caro amore.

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O rosellino, fior di rosellino,

Dammi licenza se pensi a lasciarmi:
Ti presi a amar che l' eri piccolino:
L'amor te l' ho portato i mesi e gli anni!
L'amor te l' ho portato i mesi e l' ore;
O rosellino, rendimi il mio cuore.
L'amor te l' ho portato i mesi e gli anni:
Rendimi il cuore, se pensi a lassarmi.

Se tu mi lasci, lasciar non ti voglio:
Se m' abbandoni, ti vo' seguitare:

Se passi il mare, il mar passare io voglio:
Se giri il mondo, il mondo vo' girare.
Se passi il mare e con pianti e con pene,
Con te voglio venir, caro mio bene:
Se passi il mare con pene e con guai,
Con te voglio venir dove ne vai.

Vedete là quel rusignol che canta?
Col suo bel canto lamentar si vuole.
Così fo io se qualche volta canto:
Canta la lingua, e addolorato è il cuore.
Canta la lingua, e il cuore è addolorato:
Chi mi voleva bene or m' ha lasciato.

O sol che te ne vai, che te ne vai,

O sol che te ne vai su per que' poggi,
Fammelo un bel piacer se tu potrai,
Salutami il mio amor, non l' ho visto oggi,
O sol che te ne vai su per que' peri,
Salutameli un po' quegli occhi neri;
O sol che te ne vai su per gli ornelli,
Salutameli un po' quegli occhi belli.

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