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Pagina v
PIER DELLE VIGNE . Stanze : Amore in cui il vivo FEDERIGO II IMPERATORE .
Canzone : Poichè ti piace , Amore . . . . . . . . Enzo , Re di SARDEGNA . Canzone :
Amor mi fa sovente . . . . . . . . . . GUIDO GUINICELLI . Canzoni : Al cor gentil .
PIER DELLE VIGNE . Stanze : Amore in cui il vivo FEDERIGO II IMPERATORE .
Canzone : Poichè ti piace , Amore . . . . . . . . Enzo , Re di SARDEGNA . Canzone :
Amor mi fa sovente . . . . . . . . . . GUIDO GUINICELLI . Canzoni : Al cor gentil .
Pagina vi
Dolce amor di povertade O Amor , divino amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . DANTE ALIGHIERI . Sonetti : Se ' l bel aspetto . . . . . . . Amore e cor gentil . .
. Negli occhi porta la mia donna . . . . Voi che portate la sembianza Tanto ...
Dolce amor di povertade O Amor , divino amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . DANTE ALIGHIERI . Sonetti : Se ' l bel aspetto . . . . . . . Amore e cor gentil . .
. Negli occhi porta la mia donna . . . . Voi che portate la sembianza Tanto ...
Pagina vii
Sonetto sulla natura d ' Amore . . . . . . . . . ANTONIO TIBALDEO . Sonetto : Spesso
il cor mesio . . . . . . . . . . GIROLAMO BENIVIENI . Sonetto : Poich ' Amor di quell '
occhi . . . . . . . . JACOPO SANNAZARO . Sonetti : 0 Gelosia . · . · . · . · · .
Sonetto sulla natura d ' Amore . . . . . . . . . ANTONIO TIBALDEO . Sonetto : Spesso
il cor mesio . . . . . . . . . . GIROLAMO BENIVIENI . Sonetto : Poich ' Amor di quell '
occhi . . . . . . . . JACOPO SANNAZARO . Sonetti : 0 Gelosia . · . · . · . · · .
Pagina x
Sonetti : La Violeta Amore abituato . . . . . . . . . . . Madrigale : Loda il soave cantare
di bella giovane . . . . Ottava : Maggi , prima d ' aprire . . . . . . . Capriccio : Si
propone non voler più cantare d ' Amore . . . ! VINCENZO DA FILICAJA . Sonetti :
All ...
Sonetti : La Violeta Amore abituato . . . . . . . . . . . Madrigale : Loda il soave cantare
di bella giovane . . . . Ottava : Maggi , prima d ' aprire . . . . . . . Capriccio : Si
propone non voler più cantare d ' Amore . . . ! VINCENZO DA FILICAJA . Sonetti :
All ...
Pagina xii
Passando il Mont - Cenis e lasciando l ' Italia . . . . . . . - Giovanni GHERARDO DE
' Rossi . Favole : Dori ferita dalle spine della Rosa , e Coridone : : 219 L '
Usignuolo e gli Uccelli Notturni . . . . . 220 Epigramma : Amore agricoltore .
Passando il Mont - Cenis e lasciando l ' Italia . . . . . . . - Giovanni GHERARDO DE
' Rossi . Favole : Dori ferita dalle spine della Rosa , e Coridone : : 219 L '
Usignuolo e gli Uccelli Notturni . . . . . 220 Epigramma : Amore agricoltore .
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Parole e frasi comuni
alcun allor alma altra altrui amaro amico Amor antico aspetto aura bacio bella buon canto Canzone caro cerca Chè chiama ciel colle color credo d'amore desio dice diletto dire divino dolce dolor donna duol dura fiero figli fior foco forte fronte fugge gente gentil giorno GIOVANNI gloria gran grido guardo guerra intorno Italia lagrime lasci lasso lieto luce lume luna lungo madre mano mente mille mira mondo monti morir mortal morte nome nuovo occhi onor pace parlar parole passi patria pena pensier penso perde petto piace piacer piangendo pieno pietà porta posa posso pregio quei ragion regno ritorno rosa sangue santo sarà sento Signor Sonetti sospiri spera speranza stella suol suon terra torna trovo vago vede veggio venir vento Vergine vero vidi virtù viso vista viva voglio volgo volo volte vuol
Brani popolari
Pagina 28 - Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Pagina 65 - n altrui pena Tempo si spende, in qualche atto più degno O di mano o d'ingegno. In qualche bella lode, In qualche onesto studio si converta: Cosi qua giù si gode, E la strada del ciel si trova aperta.
Pagina 62 - E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel, che n'avvenne, Fora avvenuto: ch'ogni altra sua voglia Era a me morte, ed a lei fama rea. Or tu Donna del Ciel, tu nostra Dea, Se dir lice, e conviensi; Tergine d'alti sensi, Tu vedi il tutto ; e quel, che non potea Far' altri, è nulla alla tua gran virtute, Por fine al mio dolore, Ch...
Pagina 63 - ndura e serra Marte superbo e fero, Apri tu, Padre, e 'ntenerisci e snoda; Ivi fa che '1 tuo vero ( Qual io mi sia ) per la mia lingua s
Pagina 240 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra...
Pagina 45 - PIANGETE, donne, e con voi pianga Amore; piangete, amanti, per ciascun paese; poi che morto è colui che tutto intese in farvi, mentre visse al mondo, onore.
Pagina 59 - Amor quest' occhi lagrimando chiuda ; Qualche grazia il meschino Corpo fra voi ricopra , E torni l'alma al proprio albergo ignuda . La morte fia men cruda, Se questa speme porto A quel dubbioso passo: Che lo spirito lasso Non poria mai 'n più riposato porto , Né 'n più tranquilla fossa Fuggir la carne travagliata , e l'' ossa . Tempo verrà ancor forse , Ch...
Pagina 239 - Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Pagina 140 - Non s'assomiglia a te, celeste aurora Che le campagne imperla ei monti indora Lucida in ciel sereno e rugiadosa. Or la men verde età nulla a te toglie; Né te, benché negletta, in manto adorno Giovinetta beltà vince o pareggia. Così più vago è '1 fior poi che le foglie Spiega odorate, e '1 sol nel mezzo giorno Via più che nel mattin luce e fiammeggia
Pagina 260 - Oh quante volte, al tacito Morir d'un giorno inerte, Chinati i rai fulminei, Le braccia al sen conserte, Stette, e dei dì che furono L'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili Tende, ei percossi valli, E il lampo de' manipoli, E l'onda dei cavalli, E il concitato imperio, E il celere ubbidir.