Biblioteca d'autori italiani ... |
Dall'interno del libro
Risultati 1-5 di 13
Pagina 109
Qui fece il mio bel sole a noi ritorno 1 Di regie spoglie carco e ricche prede : Ahi
con quanto dolor l ' occhio rivede Quei lochi ove mi fea già chiaro il giorno ! Di
mille glorie allor cinto d ' intorno , E d ' onor vero alla più altera sede Facean dell
...
Qui fece il mio bel sole a noi ritorno 1 Di regie spoglie carco e ricche prede : Ahi
con quanto dolor l ' occhio rivede Quei lochi ove mi fea già chiaro il giorno ! Di
mille glorie allor cinto d ' intorno , E d ' onor vero alla più altera sede Facean dell
...
Pagina 116
... è senza ; Il mio Tosco gentil , di cui Fiorenza Devria di lauro , e fior vermigli , e
gialli Ornar le tempie ( ahi nostri estremi falli ! ) Sì come egli orna lei di sua
presenza ; Umil ti prega ognor , che Cintia preghi , Ch ' al nido antico suo ritorno
faccia ...
... è senza ; Il mio Tosco gentil , di cui Fiorenza Devria di lauro , e fior vermigli , e
gialli Ornar le tempie ( ahi nostri estremi falli ! ) Sì come egli orna lei di sua
presenza ; Umil ti prega ognor , che Cintia preghi , Ch ' al nido antico suo ritorno
faccia ...
Pagina 117
Poi ritorno a calcar l ' Alpi nevose , E ' l buon Gallo sentier ; ch ' io trovo amico Più
de ' figli d ' altrui , che tu de ' tuoi . Ivi al soggiorno solitario , antico Mi starò
sempre in quelle valli ombrose , GIOVANNI GUIDICCIONI . 1500 — 1541 . Dal
pigro ...
Poi ritorno a calcar l ' Alpi nevose , E ' l buon Gallo sentier ; ch ' io trovo amico Più
de ' figli d ' altrui , che tu de ' tuoi . Ivi al soggiorno solitario , antico Mi starò
sempre in quelle valli ombrose , GIOVANNI GUIDICCIONI . 1500 — 1541 . Dal
pigro ...
Pagina 127
Ma 1 furto , e la rapina , L ' amor dell ' oro ingordo Trasser fin di Cocito Le furie e '
l lezzo , onde malvagio , e lordo Divenne il mondo , e ' l mio nume schernito ,
Sicch ' io n ' ebbi ira , e fei ritorno a Dio . Or mi radduce a voi cortese invito D ' un
...
Ma 1 furto , e la rapina , L ' amor dell ' oro ingordo Trasser fin di Cocito Le furie e '
l lezzo , onde malvagio , e lordo Divenne il mondo , e ' l mio nume schernito ,
Sicch ' io n ' ebbi ira , e fei ritorno a Dio . Or mi radduce a voi cortese invito D ' un
...
Pagina 129
Ma perchè questa è la maggior ferita Ch ' io sentir possa , al primo tuo ritorno
Spero pianger il fin della mia vita , Se pur rider non dee l alma quel giorno Che
sarà destinato alla partita Dall ' infelice suo fragil soggiorno . Io piango in questo
...
Ma perchè questa è la maggior ferita Ch ' io sentir possa , al primo tuo ritorno
Spero pianger il fin della mia vita , Se pur rider non dee l alma quel giorno Che
sarà destinato alla partita Dall ' infelice suo fragil soggiorno . Io piango in questo
...
Cosa dicono le persone - Scrivi una recensione
Nessuna recensione trovata nei soliti posti.
Altre edizioni - Visualizza tutto
Parole e frasi comuni
alcun allor alma altra altrui amaro amico Amor antico aspetto aura bacio bella buon canto Canzone caro cerca Chè chiama ciel colle color credo d'amore desio dice diletto dire divino dolce dolor donna duol dura fiero figli fior foco forte fronte fugge gente gentil giorno GIOVANNI gloria gran grido guardo guerra intorno Italia lagrime lasci lasso lieto luce lume luna lungo madre mano mente mille mira mondo monti morir mortal morte nome nuovo occhi onor pace parlar parole passi patria pena pensier penso perde petto piace piacer piangendo pieno pietà porta posa posso pregio quei ragion regno ritorno rosa sangue santo sarà sento Signor Sonetti sospiri spera speranza stella suol suon terra torna trovo vago vede veggio venir vento Vergine vero vidi virtù viso vista viva voglio volgo volo volte vuol
Brani popolari
Pagina 28 - Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Pagina 65 - n altrui pena Tempo si spende, in qualche atto più degno O di mano o d'ingegno. In qualche bella lode, In qualche onesto studio si converta: Cosi qua giù si gode, E la strada del ciel si trova aperta.
Pagina 62 - E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel, che n'avvenne, Fora avvenuto: ch'ogni altra sua voglia Era a me morte, ed a lei fama rea. Or tu Donna del Ciel, tu nostra Dea, Se dir lice, e conviensi; Tergine d'alti sensi, Tu vedi il tutto ; e quel, che non potea Far' altri, è nulla alla tua gran virtute, Por fine al mio dolore, Ch...
Pagina 63 - ndura e serra Marte superbo e fero, Apri tu, Padre, e 'ntenerisci e snoda; Ivi fa che '1 tuo vero ( Qual io mi sia ) per la mia lingua s
Pagina 240 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra...
Pagina 45 - PIANGETE, donne, e con voi pianga Amore; piangete, amanti, per ciascun paese; poi che morto è colui che tutto intese in farvi, mentre visse al mondo, onore.
Pagina 59 - Amor quest' occhi lagrimando chiuda ; Qualche grazia il meschino Corpo fra voi ricopra , E torni l'alma al proprio albergo ignuda . La morte fia men cruda, Se questa speme porto A quel dubbioso passo: Che lo spirito lasso Non poria mai 'n più riposato porto , Né 'n più tranquilla fossa Fuggir la carne travagliata , e l'' ossa . Tempo verrà ancor forse , Ch...
Pagina 239 - Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Pagina 140 - Non s'assomiglia a te, celeste aurora Che le campagne imperla ei monti indora Lucida in ciel sereno e rugiadosa. Or la men verde età nulla a te toglie; Né te, benché negletta, in manto adorno Giovinetta beltà vince o pareggia. Così più vago è '1 fior poi che le foglie Spiega odorate, e '1 sol nel mezzo giorno Via più che nel mattin luce e fiammeggia
Pagina 260 - Oh quante volte, al tacito Morir d'un giorno inerte, Chinati i rai fulminei, Le braccia al sen conserte, Stette, e dei dì che furono L'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili Tende, ei percossi valli, E il lampo de' manipoli, E l'onda dei cavalli, E il concitato imperio, E il celere ubbidir.