Rivista d'Italia, Volumi 1-4

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Società editrice dante alighieri, 1901
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 727 - Mi trattengo un po' alla finestra a contemplare le stelle sfavillanti. Zrì, di tratto in tratto. È un pipistrello invisibile, che svola curioso, qui, davanti al vano luminoso aperto nel bujo della piazza deserta. Zrì: e par che mi domandi: «Che fai?». - Scrivo a un morto, amico pipistrello! E tu che fai? Che cosa è mai codesta tua vita nottambula? Svoli, e non lo sai; come io, del resto, non so che cosa sia la mia...
Pagina 461 - S' io era sol di me quel che creasti Novellamente, Amor che il ciel governi, Tu il sai, che col tuo lume mi levasti. Quando la rota, che tu sempiterni Desiderato, a sè mi fece atteso, Con l...
Pagina 460 - Onde si movono a diversi porti Per lo gran mar dell'essere, e ciascuna Con istinto a lei dato che la porti.
Pagina 727 - Che fai?». - Scrivo a un morto, amico pipistrello! E tu che fai? Che cosa è mai codesta tua vita nottambula? Svoli, e non lo sai; come io, del resto, non so che cosa sia la mia; io che pure so tante cose, le quali in fondo non mi hanno reso altro servizio che quello di crescere innanzi a gli occhi miei, alla mia mente, il mistero, ingrandendomelo con le cognizioni della pretesa scienza: bel servizio davvero!
Pagina 138 - Pietro, che ello li precederà in Galilea; e quivi lo vedrete, siccome vi disse. — Per queste tre donne si possono intendere le tre sette della vita attiva, cioè gli Epicurei, gli Stoici e gli Peripatetici, che vanno al monimento, cioè al mondo presente, ch...
Pagina 11 - E l'eroe si svegliò. Sobbalzò tetro ai primi raggi che di tra la nebbia uscian, dell'alba; e tutto era mutato; e tutto gli mostrava altri sembianti: le lunghe strade ed i tranquilli approdi, e le rupi scoscese ei casolari da cui s'alzava, sfaccendando, il fumo.
Pagina 17 - Coi vecchi nostri canti che sai, voci di cose piccole e care, t'addormiremo, vecchio; e potrai , ricominciare. E quando il mare, nella tua sera, mesto nell'ombra manda il suo grido, sciogliere ancora potrai la nera nave del lido. Vedrai le terre de' tuoi ricordi, del tuo patire dolce e remoto : là resta, e il molto dolce là mordi fiore del loto.
Pagina 696 - Voglio dire quella setta potente che, dopo corrotta la morale, corrotti i dogmi e la disciplina, vuoi mescere il cielo colla terra, la società civile colla ecclesiastica, il regno spirituale col temporale, perpetuare gli abusi presenti, far rivivere quelli della bassa età, e, spenta ogni civiltà moderna, richiamare nella religione e nel mondo l'antica barbarie.
Pagina 429 - Dei ben, ch'ingiustamente la tua mano dispensa, fatta m'hai tanto mendica che mostri ben quanto mi sei nemica, in questo inferno solitario e strano ogni disegno mio facendo vano. S'io mi doglio di te si giustamente per isfogar la mente, da chi non son per ignoranza intesa i' son, lassa, ripresa: ché, se nodrita già fossi in cittade, avresti tu più biasmo, io più pietade.
Pagina 232 - Come voi tutte potete avere udito, nella nostra città vengono molto spesso rettori marchigiani , li quali generalmente sono uomini di povero cuore e di vita tanto strema e tanto misera, che altro non pare ogni lor fatto che una pidocchieria...

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