Il mito dello Stato nuovo: Dal radicalismo nazionale al fascismo

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Gius.Laterza & Figli Spa - 310 pagine
Agli inizi del Novecento, l’inserimento delle masse nella vita politica del paese divenne un problema non più rinviabile. Intellettuali e politici si misero alla ricerca di una nuova formula, per conciliare ordine e mutamento, tradizione e modernizzazione, Stato nazionale e società di massa. Sorse così il mito dello «Stato nuovo», ossia dello Stato nazionale di massa, che aveva le sue basi nell’antigiolittismo e che trovò con il fascismo un concreto tentativo di attuazione nell’esperimento totalitario.
 

Sommario

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Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 8
Sezione 19
Sezione 20
Sezione 21
Sezione 22
Sezione 23
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Sezione 25
Sezione 26

Sezione 9
Sezione 10
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Sezione 12
Sezione 13
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Informazioni sull'autore (2015)

Emilio Gentile, storico di fama internazionale, è professore emerito dell'Università di Roma La Sapienza e socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 2003 ha ricevuto dall'Università di Berna il Premio Hans Sigrist per i suoi studi sulle religioni della politica. Collabora al "Sole 24 Ore". Tra le sue più recenti opere per i nostri tipi, tradotte nelle principali lingue: Fascismo. Storia e interpretazione; La Grande Italia; La democrazia di Dio (Premio Burzio); Fascismo di pietra; E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma (Premio Città delle Rose; finalista e vincitore del Premio del Presidente al Premio Viareggio); Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della Grande Guerra; Il capo e la folla; "In democrazia il popolo è sempre sovrano". Falso!; Mussolini contro Lenin; 25 luglio 1943 (Premio Acqui Storia 2018).

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