Immagini della pagina
PDF
ePub

Epoca moderna delle Osservazioni meteorologiche, e confronti con quelle dei principali luoghi d'Italia, nonchè d'altri siti d' Europa, Asia, Africa ed America.

Quanto all'antichità delle Osservazioni meteorologiche scientificamente istituite in Italia, ne giovi qui ricordare alcune notizie storiche. Forse la più antica raccolta di Osservazioni meteorologiche è quella già appartenente all'Accademia del Cimento, e trovasi nella Biblioteca di S. A. I. R. il Granduca della Toscana a Firenze. Abbraccia gli anni dal 1655 al 1663; il manoscritto dice che si impiegava il Termometro ad acqua di Firenze, il cui grado zero corrisponde, secondo De-Vecchi, al + 9o,5 di Fahrenheit, ed a -10° di Réaumur. De-Vecchi ci offre i seguenti medii annuali dei precitati nove anni per Firenze, senza farne conoscere il metodo di riduzione.

Anni 1655 Temperatura media annuale 14. 4 del Term. Centigrado

[merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small]

Coll'aiuto di queste vecchie osservazioni Libri negli Annali di Chimica e Fisica Tom. XLV. pag. 354 (e nel Poggendorff Annalen 1831 Januar B. 21) ha cercato di dimostrare che il clima della Toscana non ha cangiato negli ultimi 150 anni. Facendo poi Libri il confronto fra i diversi termometri, cita le parole di Borelli, De motu animalium, pag. 395, ove egli dice che la temperatura del cuore in un cervo vivente è di 40° del termometro a 50 gradi, ciò che corrisponde a 32° di Réaumur.

Toaldo nelle sue Osservazioni straniere, scrive che il più antico Giornale di Osservazioni meteorologiche ch' egli potesse avere

è quello dell' anno 1671, esistente negli Atti medici di Tommaso Bartolini, vol. I. pag. 225, fatte in Copenhaghen.

Il Giornale più prossimo è del 1684 colle Osservazioni fatte in Oxford del Dottor Lot, Trans. Philos. n. 169.

Segue il Giornale del signor Hilvier, Trans. Philos. n. 232, dal dicembre 1686 per tutto il novembre 1687, fatte al Capo Corso.

Nelle stesse Transazioni filosofiche n. 237, vi sono le Osservazioni del signor Derham fatte in Upminster in Essex per gli anni 1697, 1698, 1699.

Nei medesimi volumi della Società reale n. 256 e dopo, vi sono le Osservazioni fatte alla China dal signor Cunningham per gli anni 1698, 1699, gli estratti de' quali, in paese così rimoto, corrispondono mirabilmente ai numeri risultanti nel nostro ed in altri luoghi. Negli Opuscoli di Federico Hoffman, tom. I. pag. 82, v'è l'anno 1700 di Osservazioni meteorologico-mediche fatte in Halla di Magdeburgo.

Oltre le Osservazioni meteorologiche di Bologna, cominciate nel 1716 dal Beccari, ed il cui primo decennio venne da noi qui riportato a pagine 131-133 del presente volume, il celeberrimo medico Cirillo fece Osservazioni termometriche a Napoli negli anni 1727, 1728, 1730 e 1732, inserite nelle Philosophical Transactions 1734, e ricordate dal Toaldo nella sua memoria Investigatio caloris plurium Italiæ locorum, come dai Saggi scientifici di Padova, Tom. 3, Part. I. pag. 228. I loro risultamenti però sembrano troppo elevati anche al dire dello stesso Toaldo; dessi sono i seguenti:

Temperature Medie in Napoli nei 4 anni, 1727, 1728, 1730, 1732.

[merged small][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

Nelle dette Transazioni filosofiche in varii volumi vi sono le Osservazioni del capitano Middleton, fatte in diversi viaggi e stazioni alla Baja di Hudson nell' America settentrionale, tra cui trovansi gli anni 1730, 1731, 1735 ecc.

Contemporanee veggonsi le Osservazioni pubblicate nei Saggi

della Società Medica di Edimburgo, che si estendono dal 1731 sino al 1736.

Seguitando l'ordine degli anni, vengono le Effemeridi meteorologiche per l'anno 1741 del Padre Abate di Revillas de' Gerolimini in Roma, pubblicate nelle Transazioni filosofiche n. 466 per l'anno 1742.

Nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze a Parigi, negli anni 1744 e 1745 sono riferite le Osservazioni del signor Gautier fatte a Quebec nel Canadà.

Osservazioni meteorologiche sono registate per gli anni 1760, 1761, 1762, ecc. nelle Memorie della Società Economica di Berna; negli Atti Elvetici le Osservazioni notate in Basilea per gli anni 1755-1758; quelle pubblicate dal Targioni nella sua Alimurgia per gli anni 1757-1764 fatte in Firenze dal Dottore Luca Martini; e nel Viaggio alla Martinica di Chanvalon sonvi le Osservazioni fatte in quell'isola per l'anno 1751.

Altre Osservazioni trovansi istituite in Kiell da Ackermann negli anni 1767-1768; e ricordinsi pure quelle del Capitano Cook nel suo Viaggio al Polo Australe, ecc.

Finalmente, oltre la serie delle Osservazioni meteorologiche di Bologna, Padova e Milano, da noi qui riportata dal 1715 al 1841, da quest' epoca in poi, cioè dal 1770 circa in avanti, le Osservazioni meteorologiche furono intraprese, e continuate più o meno regolarmente, in tutti gli Osservatorii astronomico-fisici d'Europa, ed in molte altre parti del mondo incivilito, sia dagli scienziati privati che dai pubblici impiegati d' Ufficio.

Frutto di tali indagini è l'opera che l'illustre professore all' Università di Copenhaghen I. F. Schouw, pubblicava in detta città nel 1839 sotto il titolo Tableau du Climat et de la Végétation de l'Italie; Resultat de deux voyages en ce pays dans les années 1817-1819 et 1829-1830; Vol. I. Tableau de la température et des pluies de l'Italie, ecc. Con questo bel lavoro particolarmente, e con istudii opportuni su diverse altre opere, ci siamo posti in istato d'offrire ai lettori anche non pochi importanti elaborati intorno alle Osservazioni meteorologiche di molte città, montagne, ecc. d'Italia e fuori, per poterli all'uopo comparare utilmente con quelli di Milano.

I. Alpi. Premettiamo innanzi tutto alcune brevi avvertenze sulla posizione geografica dell' Italia. La Penisola Italiana, cinta dal mare Mediterraneo e dall' Adriatico, ha per limite naturale al nord le Alpi, le quali, quasi fossero una muraglia semicircolare diretta

dal nord-est al sud-ovest, la separano dalla massa principale del Continente. L'estensione dell' intiero loro arco da Nizza a Fiume sul golfo di Quarnero è di circa 200 leghe. Il semicerchio delle Alpi dividesi naturalmente in tre principali compartimenti, cioè in Alpi Occidentali, in Alpi Centrali, ed in Alpi Orientali; nelle Centrali sonvi i punti più elevati, e nelle Orientali i più bassi.

Le Alpi Occidentali, nella direzione principale da sud a nord, si estendono dalle coste del Mediterraneo presso di Nizza e del Colle di Tenda fino al monte Bianco. —Siccome le Alpi si attaccano immediatamente agli Apennini, la determinazione del limite fra questi due sistemi di montagne è più o meno arbitraria. In ragione dell'abbassamento che si effettua al Colle di Tenda, e soprattutto in ragione del cangiamento completo nella direzione della massa che comincia in questo luogo, Schouw trova giusto di fissare la fine delle Alpi a quel punto, piuttosto che a Savona. I punti più culminanti delle Alpi Occidentali hanno l' elevazione di 9mila fino a 13mila piedi parigini sopra il livello del mare; l'altezza media però è di 5mila ai 10mila piedi, e va crescendo verso il nord.

-

Nelle Alpi Centrali trovansi, oltre il San Bernardo, il Sempione, il San Gottardo, il San Bernardino, lo Spluga, ecc., il monte Bianco a 14,800 piedi, ed il monte Rosa a 14,200 piedi, posti sopra il livello del mare. A' piedi delle dette Alpi Centrali sonvi il Lago Maggiore, il Lago di Lugano, il Lago di Como, il Lago d'Iséo, ed il Lago di Garda. Le Alpi Orientali sono le più depresse; i laghi mancano tanto ai piedi delle Alpi Occidentali, quanto ai piedi delle Alpi Orientali; la loro esistenza è fenomeno proprio delle Alpi Centrali.

II. Piano del Po. - Fra l'arco meridionale delle Alpi dall' una parte e gli Apennini dall'altra si estende la vasta pianura del Po, perfettamente unita ed attraversata, in tutta la sua lunghezza dal detto fiume Po, trovandosi però inaffiata di più nella sua parte orientale, che è la più larga, per alcuni fiumi minori provenienti dal nord e dal sud del fiume principale.

Siccome gli Apennini, nella loro parte più settentrionale, non solamente formano un arco d'intorno al golfo di Genova, ma portano altresì verso il nord un gruppo di colline che toccano al Po, così la direzione di più lungo sviluppo della parte superiore della pianura del Po è da sud a nord, fra le Alpi Occidentali ed il gruppo di colline poc' anzi indicato.

III. Gli Apennini.

Dopo la pianura del Po, la Penisola Italiana

è traversata da una catena di montagne, gli Apennini, la cui estensione dal congiungimento loro colle Alpi fino all'estremità meridionale della Calabria, è di circa 250 a 260 leghe. Questa catena dividesi comodamente in tre porzioni, cioè in Apennini del nord, in Apennini del centro, ed in Apennini del sud; la parte del centro si distingue dalle altre due si per la larghezza come per l'altezza.

IV. La Sicilia. - La più gran parte della Sicilia s'eleva come un ampio piano irregolare e onduloso, più alto in generale verso il nord che verso il sud, sul quale posano masse più o meno considerabili, ed anche montagne isolate. Distinto sul piano della Sicilia è il monte Etna, cono colossale isolato, che elevasi ad un' altezza assai superiore a quella di tutti gli altri punti della Sicilia, come a quella di tutte le cime della catena degli Apennini; e la di lui punta più culminante è a 10,300 piedi sopra il livello del mare.

15.3;

Dalle tavole meteorologiche scorgesi che il Piano del Pò arriva a presentare esempii di una temperatura fredda di -15° a -17° gradi del termometro centigrado; Torino quasi-18°. Le diverse stazioni variano poco le une dalle altre: Padova in 102 anni (1725-1827) d'osservazioni toccò l'estremo grado 15.6; Verona in 9 anni -15.0; anche Milano in 70 anni il 15.0; Pavia in 4 anni Torino in 63 anni il grado 17.8; Bologna in 5 anni 16.9. Nell' Italia media o centrale invece il freddo non oltrepassa il grado di 6o a 10°: infatti Lucca 8.9; Camajore in 40 anni di osservazioni notò - 7.5; Firenze in 10 anni — Cascina in 8 anni d'osservazioni

2o, od a 3o.

[ocr errors]
[ocr errors]

[ocr errors]

5.3; Pisa 6.3;

5.9.

4o, ed in

6.6; Roma in 40 anni A Napoli poi la temperatura può discendere fino a Sicilia appena a L'estremo assoluto del freddo subisce adunque una grande diminuzione dalla parte più settentrionale insino alla più meridionale dell'Italia; e questa diminuzione è più rapida di quella della media annuale, e di quella della media d'inverno.

L'estremo assoluto del caldo per lo contrario non presenta che un aumento assai piccolo verso il sud; anzi sembra che questo estremo non sia più elevato nell' Italia media che nel Piano del Po: di fatti Padova ebbe +36.2; Verona + 35.6; Milano + 34.4; Pavia +37.5; Torino + 36.9; Bologna + 37.A ; Lucca +38.1; Camajore +37.0; Firenze 35.0; Pisa + 39.4; Cascina + 35.1; Roma + 38.0; Napoli +38.1; Cagliari + 39.1; Palermo +39.7; Catania +38.3.

« IndietroContinua »