Immagini della pagina
PDF
ePub

Notizie spettanti alla Medicina, desunte dalle Osservazioni Meteorologiche, e Tavola dei Morti in Padova dall'anno 1725 al 1780.

Toaldo all' Articolo XVII del sopraindicato Saggio Meteorologico ci somministra, dietro le sue osservazioni, alcune notizie spettanti alla Medicina, ed una Tavola dei Morti in Padova dall'anno 1725 al 1779 inclusivi, ch' io qui riproduco per gli opportuni confronti, che si potranno fare successivamente tanto con Padova, quanto con Milano, e con altri paesi. Così egli scriveva:

- Avendo fatto conoscere la temperatura dell' aria degli anni precedenti a questo (1770), colle Tavole della pioggia, dei venti, dei giorni piovosi, nuvolosi, sereni, del caldo e del freddo, dei prodotti della terra, ecc., stimo di far piacere non meno ai Medici che ai curiosi, nel porger loro un altro oggetto di riflessi e di confronti coll' enumerazione dei morti in questa città, espressa in una Tavola di mese in mese, di anno in anno nel medesimo periodo di tempo: Tavola che può inoltre servire ad altre conghietture ed applicazioni riguardo alla polizia della popolazione. Io tengo questa nota dalla cortesia dei Signori, che assistono al Pubblico Uffizio della Sanità. Varie cose in essa si possono osservare:

I. Si vede il numero dei morti di mese in mese per ciascun anno; ed a lato la somma di tutto l'anno; facendo in fine la la somma di ogni mese per tutti questi anni, si scorge qual sia il mese più fecondo di funerali, ed è prima il gennaio, poscia il febbraio, in terzo luogo il dicembre; i quali tre mesi formano l'inverno, stagione la più pericolosa per i fanciulli e per i vecchi. La più sana stagione è l'estate, ed il mese in cui muore meno di gente, è il giugno. Mediocri ed eguali presso a poco sono la primavera e l'autunno.

II. Dividendo la somma di ciascun mese per 45, si ha il numero medio di morti, un anno compensando l'altro, che tocca a ciascun mese: e così dividendo la somma totale per i 45 anni (*),

(*) Avendo aggiunto a questa Tavola dei morti altri dieci anni, decorsi dal 1769 sino al 1779, si presenta un'ulteriore osservazione ben dolorosa: perchè il numero medio annuo dei morti, da 1237 si trova alzato a 1295 in 96, che forma un aumento di circa 60 morti per anno di più che negli anni precedenti; potendosi osservare un aumento proporzionato di mese in mese, e perciò ho lasciato la Tavola vecchia come stava e così, mentre la proporzione dei morti al numero degli abitanti era prima come 1 a 28, ora si trova come 1 a 26 e meno. Non vedendosi motivo di questa mortalità cresciuta nelle cause morali, bisogna incolparne la mutazione dell'Atmosfera e delle Stagioni; e questo fenomeno è legato senza dubbio con quelli che abbiamo rilevato sopra, dell' aumento del freddo, dell'umidità, del peso dell'aria, e d'altri fenomeni analoghi. (Toaldo).

si ha il numero medio per ogni anno, che è 1237. Tutto ciò si vede espresso nella qui unita tavola.

III. Se, come si ha dai calcoli dell'aritmetica politica, in ogni popolazione, di ogni 28 persone prese in confuso, ne muore una all'anno; moltiplicando il detto numero annuo dei morti 1237 per 28, risulta la popolazione di Padova di 34636 anime; quanta presso a poco si è trovata nell' ultimo recente Censo.

IV. Gli anni più sani furono il 1739 e 1766, nei quali mori un quarto meno di gente, che nel numero medio. Gli anni più mortali furono il 1736, in cui i morti ascesero a 1610, numero che eccede il medio di un terzo del medesimo; poscia il 1743 e 1762 che eccedono di un quarto.

V. Si trovano degli anni quasi eguali nel numero dei morti: per esempio il 1728 e 1745; il 1746 e 1765; il 1751 e 1769: distanti tra loro in circa per anni 18 un più un meno, come anche il 1741 e 42, col 1758 e 59; o pure prendendo il doppio d'anni, cioè in circa 36, si rassomigliano 1725, 1760, il 1727, 1764, ecc. In somma pare che le rivoluzioni, o semplici, o moltiplicate dell' Apogeo o Perigeo della Luna, facciano circolare un' impressione marcata anche su la salute e vita degli uomini.

VI. È da notare che questi punti lunari ogni quattro anni e mezzo si ritrovano nell'Equatore, nel punto della massima impressione rapporto a tutta la terra; ed una volta nel Cardine solstiziale estivo, cioè nel punto della massima impressione sopra il nostro clima; ed altrettanto dopo nel Solstizio d'inverno al punto della minima impressione. Ora, scorrendo questa lista, si vedrà che dopo 4 in 5 anni ritornano i numeri grandi e molto simili dei morti; per esempio 1725, 1729, 1733, 1736, 1741; poscia 1748, 1752, 1757 e 58, 1762, 1764, 1769. Ben è anche vero, che degli anni salubri si succedono immediatamente sino a tre, e così dei morbosi; ma il quarto, al più tardi, cambia indole, e porge esercizio ai Preti ed ai Medici.

Venendo poi a fare qualche applicazione per indagare l'influenza, che possono avere avuto le stagioni sopra la salubrità o insalubrità di questi anni, veramente riesce difficile discernere qualche cosa di preciso. Dipende la quantità, la qualità e l'esito delle malattie da molte cause particolari, talora occulte, come sarebbero certi miasmi venefici sparsi per l' aria. « L'esperienze «< chimiche hanno dimostrato che nell' aria è sparso un acido uni

[ocr errors]

versale; che questo acido è il vitriolico, più abbondante in certi paesi, come nei Pirenei; che sulle coste del mare domina l'acido marino; che le mefiti devono i loro cattivi effetti per lo più ad una sovrabbondanza d'acido sulfuroso volatile, attestato dal color nero che tinge l'argento. I chimici conoscono che l'aria « è infetta di miasmi arsenicali, quando vedono i metalli vicini a divenir friabili, e andar in polvere, o il rame acquistar lo splen«dor dell' argento. Esponendo all' aria dei fili di seta, tinti di differenti colori, dall' alterazione di questi, si potrebbe conoscere qual sia la natura di questi miasmi che regnano in certi tempi « nell'aria (Artic. Observ. Enciclop.). Ciò potrebbe essere la causa di alcune epidemie che spesso infestano certe contrade particolari.

Parlando solo delle Meteore, le quali senza dubbio influiscono sulla costituzione dei corpi e sulle malattie, converrebbe avere un Giornale assai minuto di tutti i cambiamenti dell'aria, dell'umido, del secco, della qualità, forza, durata dei venti, del caldo, del freddo, qualità, copia o scarsezza di alimenti, ecc. Sulle nostre osservazioni generali non si può fare che un qualche riflesso generale.

L'anno 1736 fu il più micidiale. Rimarco tosto, che vi fu grande scarsezza e cattiva qualità di pane, a cagione della nebbia dell'anno precedente. La maggior mortalità fu ne' sei mesi ultimi dell'anno, che furono molto asciutti. Nel settembre e nel novembre morì il doppio del contingente di questi mesi, e la pioggia non fu il terzo del dovere. Il caldo che aveva cominciato in marzo, fu grande in luglio ed in agosto, e si estese fino in ottobre. Dei venti dominò a proporzione il Ponente coi due laterali Garbino e Maestro: talmente che in novembre occuparono 22 giorni, resi spesso procellosi; in dicembre giorni 26. Il Levante in tutto l'anno non spirò che quattro sole volte. Finalmente, quantunque scarsa fosse la pioggia di questi mesi, i giorni sereni furono pochi soli 8 in luglio, 5 in agosto, 2 in settembre, 1 in ottobre, 7 in novembre, 4 in dicembre: tutti gli altri rimanenti al numero di 157 riuscirono, o piovosi, o nuvolosi, o quel ch'è peggio, caliginosi.

:

Gli anni 1726 e 1739 furono sani più di tutti, e furono asciutti, ma l'inverno fu freddo; i viveri in abbondanza: regnarono i venti di Levante, che dunque parrebbero salubri. Lascio ai Medici, ai quali spetta, l'istituire altri confronti colla seguente tavola :

Tavola dei Morti in Padova dal 1725 al 1780, periodo di 55 anni.

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

SOMME 7700 6753 6344 5455 48034113 5111 5730 5531 5503 5940 6641 69646

MEDII 147 125 118 101 89 76 95 105 102 102

1290

11655

Censimenti di Milano e delle sue Provincie, fatti in diverse epoche, colle principali tavole riassuntive di riparto e di perequazione.

Scrivendo sul Censimento, il Conte Carli dice: L'idea fondamentale della giustizia distributiva è stata sempre costante negli uomini, ed in tutti i tempi l' interno sentimento di essa indusse i Governi a pensare di quando in quando alla maniera con cui si potessero distribuire gli aggravii d'una nazione in guisa, che venissero ad essere proporzionati alla qualità e quantità dei terreni, all'industria ed alle circostanze del popolo. Per la qual cosa, fin dal secolo XII, si pensò dalla Repubblica Milanese a formare una Stima e Catastro dei beni, che si riprese nel 1208 per opera del Presidente Anguissola, e fu compito e pubblicato nel 1248 da Martino della Torre. Ma le successive vicende accadute, e l'accrescimento della coltura dei terreni produssero che quell'antico aggravio, appoggiato su quell'antico catastro, non fosse poscia ritenuto fuorchè qual aggravio di più, sotto il nome d' Imbottato. È da notarsi che in questo primo Censimento nessuno è stato esente, e che furono obbligati al tributo i beni del medesimo Arcivescovo. Formato il catastro e fatta la stima dei beni di ciaschedun cittadino, si vide subito quanto facile fosse l'accrescere il tributo a tenore dei bisogni pubblici e delle circostanze. Quindi, come osserva il Conte Giulini nelle sue Memorie sulla Storia di Milano, nel 1271, s'imposero soldi dieci e denari cinque per ogni cento lire di valore, e nel 1275, s' imposero perfino lire due, onde quel catastro fu denominato il Libro del dolore. E ben con ragione, essendochè nei susseguenti tempi i terreni erano sottoposti a due esazioni e pesi, cioè il primo in natura di vino, grano, ecc. che aveva l'anzidetta denominazione d'Imbottato (*), ed il secondo in danaro, il quale fu vario ed arbitrario a norma delle circostanze degli anni.

(*) Secondo lo storico Giulini, il Duca Giovanni Galeazzo Visconti ai 19 settembre 1392, fece un editto per l'Imbottato, dove si vede che non estendevasi ad altro fuorchè al Vino; ma era così rigoroso che obbligava a pagarlo lo stesso vino del Sovrano e di sua moglie. Coll'andar del tempo, l' Imbottato si estese anche ai Grani; e quanto all' Imbottato del Vino e delle Biade se ne trova menzione Statistica Medica, Vol. II.

27

« IndietroContinua »