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ANNI DELL' ERA VOLGARE

CONTINUAZIONE DELLA TAVOLA CRONOLOGICA DI MILANO.

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1263

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Trovansi degli Statuti Municipali, secondo lo storico Giulini, da cui appare che si era in quest'anno già formato un Estimo, ossia la stima delle sostanze di ciascun cittadino.

La carestia e la peste infierivano a Milano e nelle vicinanze con gravissima mortalità.

Ottone Magno Visconti è nominato arcivescovo dal

papa Urbano IV; siede 32 anni, e muore agli 8 agosto 1295. Il diritto che aveva il popolo ed il clero di Milano d'eleggersi il proprio arcivescovo, nella nomina di Ottone Visconti venne loro tolto dal papa. Qui comincia la fortuna dei Visconti. Martino della Torre ricusa di ammettere il detto arcivescovo nella città, ed occupa i di lui beni; ma egli viene a morte.

1263 Filippo della Torre gli succede col nome di podestà e Signore Perpetuo della città di Milano, essendo stato elevato a questa dignità per opera di Martino prima che lo stesso morisse.

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Carlo conte d'Angiò e di Provenza, fratello di Luigi IX re di Francia, pei disordini che dominano in Milano, è nominato Signore di questa città per cinque anni.

Fu fatto in Milano un editto che nessuno potesse bevere vino in alcuna taverna, od ospizio mercenario, e che gli ostieri non potessero nemmeno vendere vino se non per due ore del giorno.

Filippo della Torre muore; gli succede nei titoli e nel potere Napo-leone o Napoleone della Torre figlio del famoso Pagano.

1273 Napo-leone è nominato Vicario Imperiale dall' imperatore Rodolfo I conte d'Habsbourg. Con tale dignità egli fa rivivere un diritto quasi spento degli imperatori di Germania su di questa provincia.

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DELL' ERA
VOLGARE

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1276 Napo-leone della Torre per alleviare i suoi concittadini dal servizio militare, e per avere una forza a sua disposizione, forma diversi corpi d'uomini d'arme, cioè di soldati pagati, trascegliendo 28500 persone dalle diciannovemila famiglie ch'erano in Milano. Nella sera del 29 luglio il terremoto si fece sentire gagliardissimo in Milano e ne' suoi contorni. 1277 Napo-leone resta sorpreso e fatto prigioniero dall' arcivescovo Ottone in Desio. Quindi Ottone Visconti entra in Milano quasi in trionfo fra le acclamazioni dei nobili e del popolo.

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Ottone Visconti nomina signore di Milano Guglielmo Longaspada marchese di Monferrato per ricomporre i diversi partiti dominanti in città.

Creazione in Milano del Tribunale di Provvisione. L'arcivescovo Ottone Visconti scaccia da Milano, il marchese di Monferrato, e vi domina solo.

Ottone sostituisce al carroccio, riconosciuto troppo pesante e di sommo svantaggio nei movimenti forzati dell'esercito, un nuovo Stendardo coll'immagine di S. Ambrogio e coll' insegna della città. - Distrugge la città di Castel-Seprio, ne fa spianare le case, obbliga gli abitanti a trasferirsi altrove, e fissa con una legge di stato che il podestà di Milano ed i vicarj del contado di Seprio giurino, nel prender possesso del loro governo, di non permettere la riedificazione di Castel-Seprio.

Ottone fa nominare Capitano del popolo Matteo Visconti suo nipote; e nel 1288 lo fa pure acclamare podestà di Milano con ampj poteri.

1288 Lo storico Bonvicino sotto quest'anno dice che v'erano in Milano duecento medici ed infiniti speziali, facendo ascendere la popolazione della città a duecentomila abitanti tra maschi e femmine.

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Maestro Landolfo Ravacotta, medico milanese, trovasi alla corte di Germania come archiatro dell' imperatore Rodolfo.

Sotto quest'anno lo storico Fiamma accenna la provvisione di un medico-chirurgo destinato a curare gratuitamente i poveri in Milano.

Matteo Visconti è nominato vicario imperiale dall' imperatore Adolfo.

Muore l'arcivescovo di Milano Ottone Visconti. 1295 Rufino Frixeto ai 21 ottobre è arcivescovo; siede un anno, e muore ai 7 dicembre 1296.

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Lanfranco chirurgo milanese andò a Parigi, e colà fece fiorire colle sue lezioni il collegio de'Santi Cosma e Damiano, attirandovi una quantità di giovani ad apprendere chirurgia presso quell'accademia parigina. Francesco I Parmense è arcivescovo; siede 12 anni, e muore nel 1308.

Matteo Visconti nella guerra contro i Pavesi, ordinò
anche nel ceto nobile una coscrizione di quattrocento
persone per ogni porta. Egli scopre nel 1300
e distrugge una congiura ordita contro di lui in
Milano; ma nel 1302 è costretto a fuggire per
opera dei Torriani ivi ricondotti dalla loro fazione.
Matteo Visconti celebrando il matrimonio di suo figlio
Galeazzo con Beatrice d'Este, manda incontro alla
sposa una carretta coperta di ricco drappo tirata
da quattro cavalli, due vestiti di scarlatto e due di
verde; Giulini non trovò memoria che prima di
quest'epoca ricordi altra carrozza in Milano.
Uno stuolo assai grande di donne milanesi armate
di coltello si reca al Broletto, e di là al magazzino
del sale e lo vende a vil prezzo. Questo movimento
donnesco venne prodotto dalla voce sparsa che per
una nuova impresa avessero ad incarire i generi di
prima necessità.

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CONTINUAZIONE DELLA TAVOLA CRONOLOGICA DI MILANO

1308 Cassone Torriani è arcivescovo; siede 9 anni; nel 1317 passa al vescovato d'Aquileja, e muore in agosto dell'anno 1319.

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Matteo Visconti rientra in Milano coll' imperatore Enrico di Lussemburgo che lo riconcilia coi Torriani. Per maneggio dei Visconti i Torriani sono assaliti dalle truppe tedesche nelle loro proprie case, e scacciati per sempre da Milano. Dall' atterramento delle loro case, seguito in quest'occasione, venne il nome di S. Giovanni alle Case Rotte, dove erano appunto quelle dei Torriani. - Matteo Visconti ritorna in possesso del primitivo potere; e nel 1317 si fa proclamare Signore generale di Milano.

Ajcardo Antimiano in settembre è arcivescovo; siede 22 anni, e muore ai 10 agosto 1339.

Nell' inverno dell'anno 1318 al 1319 fu così grande il freddo, dice il Corio, che il Po stette molti giorni aggelato, e non si poteva mangiar pane che non fosse riposto al fuoco.

Muore Matteo Visconti, e suo figlio Galeazzo viene acclamato signore di Milano.

Per opera d'un fratello e d'un cugino, Galeazzo è posto dall' imperatore Lodovico il Bavaro nella prigione di Monza detta il forno, fatta fabbricare da lui medesimo; ma nel 1328 per le preghiere di Castruccio Castracani signore di Lucca ricupera la libertà.

Galeazzo muore; suo figlio Azzone gli succede nella signoria di Milano.

Azzone cinge la città di Milano con mura e torri nel luogo

detto il Terraggio, ov'era il fossato costruito nel 1157. Azzone fa innalzare la torre di S. Gottardo, che pur ora si vede nel regio palazzo di Milano, e fa collocare su di essa un orologio a campana; macchina inventata, dicesi, nel 1325 dal monaco inglese Walingford, ed

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affatto nuova in quel tempo nell' Italia. Da essa prese nome la Contrada delle Ore.

Azzone muore; egli è stato il primo dei Visconti ch'abbia fatto imprimere sulle monete il suo nome e la sua effigie, e che siasi dichiarato apertamente sovrano. Lucchino Visconti zio d' Azzone gli succede nella signoria di Milano. Introduce in questa città l'ordine e la pubblica sicurezza.

Lucchino mantiene a pubbliche spese quarantamila po-
veri, durante la carestia di quest'anno.

Giovanni II Visconti ai 6 agosto è fatto arcivescovo ;
siede 12 anni, e muore ai 5 ottobre 1354.
L'orribile peste bubbonica che dominò dal 1345 al 1348,
sotto il nome di atra morte, e che fu descritta dal
Boccaccio, spopola l'Europa e molti paesi d'Italia. Milano
però viene preservata da si tremenda pestilenza per le
varie disposizioni sanitarie prese da Lucchino Visconti.
Lucchino Visconti muore avvelenato da sua moglie Isa-

bella del Fiesco, ed il suo fratello Giovanni arcive-
scovo di Milano gli succede nella signoria. Nel 1350
si acquista la città di Bologna.

Giovanni Visconti favorisce le scienze e le arti, ed in-
vita a Milano il Petrarca, colmandolo d' onori e di
doni. Compra Genova.
Ricusa l'offertagli signo-

ria di Roma; ma è però

vero che da Matteo in poi

i Visconti estesero colle armi, coi maneggi e col danaro il loro dominio su molte città d'Italia. Morto Giovanni, è fatto arcivescovo Roberto Visconti ;

siede 7 anni, e muore agli 8 agosto 1361. Matteo II, Bernabò e Galeazzo II Visconti, nipoti dell'arcivescovo Giovanni gli succedono, e ne dividono il principato ritenendo in comune Milano e Genova. Matteo II però muore nel 1355, ed i suoi due fratelli Bernabò e Galeazzo II si bipartiscono il principato.

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