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L'augusta Imperatrice Maria Teresa, per meglio far assistere gli infelici pazzi, donò nel 1780 il Locale detto la Senavra (*) fuori di Porta Tosa, già luogo di diporto o di esercizj religiosi dei Gesuiti di Brera, e lo dotò di diversi redditi, dichiarandolo di nessun aggravio allo Spedale. Quest'Ospizio è destinato al trattamento della Pazzia, ed alla reclusione degli Alienati di mente incurabili, pericolosi a sè ed agli altri; riceve sussidj dal R. Erario.

Da una Lettera Governativa del 5 Settembre 1780 rilevasi che Santa Caterina alla Ruota per gli Esposti e la Senavra pei Matti, si ritenevano come Case ed emanazioni facenti parte dell'Ospitale Maggiore. Infatti a Santa Caterina si trasportarono tutte le Gravide dello Spedale Maggiore, le Partorienti, le Balie coi Figli da latte, le Figlie da pane, le Figlie allora esistenti nello stesso grande Spedale, le Figlie esistenti in S. Vincenzo tanto piccole quanto di lavorerio, e gli Esposti maschi che vanno a bottega. Alla Senavra poi si trasportarono i Matti così detti Pazzarelli d'ambo i sessi, allora esistenti nell'Ospitale di S. Vin

(*) Questo locale pare venisse così denominato dal Popolo colla parola del dialetto milanese SENAVRA, che vuol dire SENAPE, a motivo d'un dipinto a fresco esistente sull'angolo della Pia Casa, verso la strada che adduce alla città, il quale rappresenta un Albero colla sentenza evangelica Ex grano SINAPIS, omnibus oleribus

minimo, fit arbor.

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cenzo; i Figli dell'Ospedale maschi e Femmine difettosi, cronici, muti, ciechi, storpi, affetti da mal caduco, da umori freddi, e tutte le Figlie dell'Ospitale giubilate, ecc.

Nel 1790 il Locale della Senavra essendo divenuto il Ricovero de' Pazzi di tutto lo Stato di Milano, vi si fecero opportuni adattamenti d'ordine del Consiglio Governativo, e per ricevervi un maggior numero di pazzi il locale venne ampliato, fabbricandovi nel 1792 il lato che si estendeva sul Giardino detto delle Rose. Fu stabilito che i Pazzi a carico dello Spedale Maggiore fossero 54 uomini e 36 donne, e di più N.o 20 posti per quelli che volesse farvi mantenere, cioè in totale N.o 110 posti da nominarsi dal venerando Capitolo dello Spedale Maggiore. Venne poi data facoltà ai Testatori di lasciare al Luogo Pio della Senavra con diritto di nominare ai posti da essi stabiliti. Il pagamento è stato fissato da 30 a 40 e 50 soldi al giorno pei ricoverati, secondo le varie classi più o meno agiate, se nazionali o forestieri, ecc. - Risultaci da varie annotazioni, che dal 15 Settembre 1781 a tutto il 1800 i Pazzi Entrati alla Senavra furono N.o 1448 Maschi, e N.° 1526 Femmine, Totale N.o 2974, oltre ai già prima Esistenti stati trasportativi dallo Spedale di S. Vincenzo, e dall' Ospitale Maggiore.

Descrizione. La Senavra, angusta pel numero ordinario dei ricoverati, è poco lontana fuori della Città in luogo umido, ma abbastanza isolato, meno a tramontana dove scorre la strada pubblica. L'imperatore Leopoldo fece costruire per le donne alcune celle, ad esempio del Fabbricato di Bonifazio in Firenze; ma quelle celle munite di cancelli di ferro, perchè erette sotto il dominio delle idee che facevano riguardare i pazzi come bestie feroci, conservano l'apparenza di prigioni. Anche la interna distribuzione dei locali non è la più opportuna, sebbene dal 1820 al 1829, in cui si cominciò ad introdurvi le migliori regole pel trattamento fisico e morale dell'alienazione di mente, siansi fatte notevoli spese in adattamenti. Ritenuto che quella Pia Casa rieeve ogni oggetto dalle officine centrali dello Spedale, è abbastanza provveduta per locali di servizio, cucina, dispensa, deposito di medicinali, stanze di lavori, ecc.

Il Luogo Pio della Senavra oggidì è distribuito in quattro Dipartimenti con una Infermeria per gli Uomini, i cui Letti sono da 260 a 310 circa; e per le Donne contansi sei Dipartimenti con una Infermeria, i cui Letti sommano a 250; il Totale generale tra Uomini e Donne, è di Letti N.o 500 a N.o 560 per numero massimo.

Si sa che un Ospizio d'alienati di mente è già per sè stesso un istromento di guarigione, ma non lo può essere dove si

hanno circa da 500 a 550 ricoverati, rendendosi impossibili quelle speciali separazioni che agevolando il servizio giovano anche al trattamento della pazzia. Qui nei pazzi trovasi presso a poco uguale la proporzione degli uomini e delle donne, e perciò in ciascun compartimento dei due sessi si dovrebbero stabilire uguali divisioni generali per i pazzi tranquilli in cura, e per i pazzi imbecilli insanabili, per i pazzi furiosi in cura, e per i pazzi violenti insanabili. Le Infermerie dovrebbero essere duplici per ciascun sesso, una per le malattie interne ed accidentali, e l'altra per le infermità insanabili. I Convalescenti dovrebbero pur avere un compartimento isolato dalle altre sezioni. Insomma vi abbisognerebbe pei Pazzi un altro Locale meno insalubre, ed un Fabbricato opportuno ben distribuito nelle singole sue parti, adatto all'odierno progresso della scienza salutare, meglio utile all' umanità.

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Miglioramenti avvenuti. Nell'anno 1820, vi si abolirono le catene; si stabilirono i bagni, potente mezzo di guarigione per la pazzia; s'introdussero apparati di riscaldamento; si migliorarono i luoghi di passeggio con diversi giuochi ed oggetti di distrazione. Si cercò d'occupare gli Uomini nella coltura dell'orto, e nel far pantofole; le Donne nel far calze, filare, tessere o cucire. Essendosi quindi vieppiù riconosciuto che l'occupazione è il rimedio più efficace per gli alienati di mente, ed il miglior palliativo per gli insanabili, giacchè impedisce la depravazione ch'è l'effetto dell' ozio, così venne anche attivata una manifattura di stuoje, procurando d'estendere simili travagli manuali col far nastri, far le scarpe o gli abiti del Luogo Pio, far filacce, scortecciare ricino, occupandoli nei lavori di cantina e di cucina in ciò che riguarda il facchinaggio, ecc.

Reggimento Interno. Per l'ammissione di un pazzo nella Pia Casa vuolsi l'attestato medico visto dall' Autorità locale, ed il permesso della Direzione Generale Politica di Lombardia. Il pazzo viene iscritto sui registri d'entrata nell' Ufficio, e passato l'infermo nella camera di deposito viene studiato dal Medico primario, che riconosciuta la malattia determina la sezione in cui dev'essere collocato, il metodo curativo da adottarsi, e prescrive gli agenti fisici e morali che possano indurre favorevoli mutazioni negli organi stromentali dell'intelletto e del sentimento. Le composizioni farmaceutiche non si considerano d'ordinario che come mezzi secondari nel piano generale delle cure. Si lascia ai ricoverati la maggior libertà compatibile colla loro sicurezza personale e con quella degli altri. I tranquilli assistono, sc non sianvi eccezioni, agli Officj divini; tutti mangiano insieme

nei rispettivi compartimenti, e ciò stabilisce tra gli alienati di mente i rapporti di concordia e di benevolenza. Un' attiva sorveglianza generale mantiene la proprietà, l'ordine, la disposizione salubre, l'armonia in tutte le parti del servizio, il buon regime, la dolcezza e la necessaria fermezza. Si procurano individui serventi giovani d'ambo i sessi, di buone maniere, sobrj e robusti. Il numero di questi è nella proporzione di 1 ogni 8 furiosi, e di 1 sopra 15 per gli alienati d'altre classi. Pel migliore trattamento si è quasi bandito dalla Senavra lo scorbuto famigliare in simili ospizj. Risiedono in luogo un Economo per gli oggetti di interna amministrazione, ed un Sacerdote pel servizio ecclesiastico, e per il conforto di que' meschini che nelle pratiche religiose possono trovare speranza e rassegnazione. Un Medieo-Direttore previene l'insubordinazione ed i disordini eventuali; autorizza le visite dei parenti e degli estranei, dimette i convalescenti, ecc. Oggidi, cioè dal 1844 in poi, anche questo Luogo Pio ha il proprio Direttore-Medico primario, indipendente dalla Direzione dello Spedale Maggiore, ed è obbligato di risiedere nello stesso Ospizio, dove stanno pure in suo ajuto giorno e notte due MediciChirurghi, detti perciò Astanti o Residenti.

Proposte di Modificazioni. -Per Decreto 20 Maggio 1788 dovevano le Comunità da cui provenivano i Pazzi poveri corrispondere la giornaliera pensione, e per sollevarle poi di quel peso nell' anno 1790 si stabili che fosse quella spesa sostenuta dalla Cassa Generale delle Provincie, cui sotto il regime succeduto alle forme amministrative del 1796 furono surrogate le Casse Dipartimentali. Cessate pel Decreto 8 Giugno 1805 le Amministrazioni Dipartimentali, si caricarono le spese pei Pazzi alle rispettive famiglie, od agli Istituti Pii, od alla Comunità in caso d'impotenza delle prime e di mancanza dei secondi, eccetto per la Senavra 90 piazze che si ritennero a carico dello Spedale Maggiore di Milano. Essendosi poi fissata l'annua somma di Lire 700 mila sul Tesoro pubblico per sussidio agli Esposti ed ai Pazzi della Lombardia, la tangente per i Pazzi alla Senavra e per gli Esposti a Santa Caterina, ricaduti in maggior numero a carico del grande Spedale, è ben lontana dall'equiparare le spese, e lascia un Deficit di circa mezzo milione all'anno, cui erroneamente si supplisce col consumo del patrimonio, preparando così ulteriore sbilancio. Senza dubbio sono già forti le imposizioni comunali e moltiplicate le spese; ma per la Senavra non vedesi altro ripiego che di restituire i Pazzi a carico dei Comuni, ed allora molti individui, che vi si mandano incompetentemente, resteranno alle propric case, col vantaggio d'una migliore assistenza ai ricoverati sanabili.

È desiderio che si potesse unire al Luogo Pio della Senavra un Campo vicino, onde esercitarvi gli alienati di mente, che per la massima parte sono della Campagna, nella coltura dei legumi e cereali, da cui avrebbonsi vantaggi per le cure psicologiche, ed eziandio un profitto economico per la Casa; ma la Spesa per la compra d' un fondo, forse è il solo motivo d'un tanto ritardo di giovamento ai poveri pazzi della Senavra.

Eppure lo Stato s' impodesta in poche ore di milioni e milioni per aizzare inutili guerre sanguinose, sterminatrici d'uomini esaltati da qualche giusta idea politica più o meno attuabile nella Società, mentre passano secoli senza trovare onestamente un centinajo di mila lire, per migliorare alquanto la condizione morbosa de' Pazzi ne' grandi centri delle Nazioni, in ajuto della gemebonda umanità alienata di mente! Oh Dio! Quanta contraddizione scontrasi ad ogni passo nello spirito umano, anche di chi è preposto a governare gli Stati e le masse popolari !!

L'impianto vigente de' giornalieri Registri, esatti e ben dettagliati, potrà dare in pochi anni all' attuale operosa Direzione eccellenti materiali di fatti, per arricchire la scienza d'una interessante Monografia Statistica del Manicomio, forse il più vaslo d'Italia pel quantitativo dei ricoverati.

Le Ricerche Statistiche sui Pazzi della Senavra, stampate in Milano nel 1844 dal Dott. Giovanni Capsoni, i successivi Cenni Storici sugli Stabilimenti de' Pazzi in Lombardia pubblicati nella Gazzetta Medica di Milano, ai 20 e 22 Settembre 1844, dal Dott. Andrea Verga, Direttore della suddetta Pia Casa, e le mie recenti indagini mi hanno fornito gli elementi per redigere i seguenti Riassunti Statistici, colle annesse osservazioni principali, intorno ai Pazzi curati in questo Spedale della Senavra. Prospetto de' Pazzi Entrali alla Senavra dall' Anno 1781 al 1800.

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