MORTALITA' MEDIA MENSILE ed ANNUA per ogni 100 Infermi ricevuti in cura, MORTALITA' MEDIA per ogni 100 Malati distinta secondo le STAGIONI, avutasi nello NB. La mortalità straordinaria che vedesi nell' Agosto e nel Settembre dell'anno 1836, è stata qui dovuta La mortalità poi ordinaria dello Spedale Fatebenefratelli di Milano, trovasi talora assai diversa in con- PROSPETTO STATISTICO ANNUALE e QUINQUENNALE degli Infermi stati curati nello NB. Debbesi ricordare che nell'anno 1836 sono stati ricevuti in cura nello Spedale de' Fatebenefra- la Quanto alla Dimora Media de' Malati nel suddetto Spedale, trovasi che quivi gli Infermi, per Statistica Medica. Vol. II. 71 PROSPETTO STATISTICO ANNUO degli Infermi ricevuti in cura nello Spedale de' RR. 1604 al 1849. RIASSUNTO STATISTICO distinto per QUINQUENNI DECENNI @ SECOLI degli Infermi entrati nello Spedale dei RR. Frati Fatebenefratelli di Milano, colla relativa Mortalità per 100, dall'Anno 1604 al 1849. egni 100 Entrati 1791-1800 6222 562 9.03 1801-1810 6973 535 7,67 Infermi Entrati MORTI media p. 100 1738, Dott. Antonio Assandri. 1811-1820 8617 580 6,73 1604—1700 321.09 1460 4,54 1848, Dott. Giuseppe Perini. 1821-183010775 765 7,09 1701-1800 1831-1840 14478 1136 7,84 1801-1849 1841-1849 11774 926 7.86 Totale dal Totale dal 51303 43538,48 NB. Qui non si notarono i Medici ei Chirurgi Consulenti 1604 al 1849 136029 9755 7,17 1604 al 1849 136029 9755 7,17 ed Assistenti di questo Spedale. OSSERVAZIONI. Dal 1604 al 1633 si accettavano in generale i soli Convalescenti e soltanto dal 1634 in avanti vennero accettati anche i Febbricitanti; da ciò dipende in gran parte il salto avvenuto nella Mortalità relativa, che dal 4, 54/100 nel secolo 1604-1700, ascese all'8, 48/100 nel successivo secolo 1701-1800, mantenendosi presso a poco uguale dal 1801-1849, però colla diminuzione di 1 per 100. È da ricordarsi che il Numero totale degli Infermi curati nello Spedale-Convento de' Fatebenefratelli di Milano fu assai maggiore di questo; ma ci mancano i Registri di quelli stati assistiti nei seguenti anni, cioè il numero de' Convalescenti acco Iti dall' anno 1587 al 1603, indi quelli dagli anni 1616 al 1619, i Convalescenti ed i Febbricitanti dal 1627 al 1639, dal 1661 al 1664, e dal 1678 al 1679, in Totale Anui N. 40 mancanti: che darebbero per approssimazione (in ragione di 400, o 500 inferini all'anno), altri N. 16 mila, o 20 mila infermi stati ricevuti e curati da questi Fatebenefratelli. Debbesi poi altresì aggiungere la notevole quantità di fanciulli, uomini e donne, che giornalmente vanno alla Residenza medico-chirurgica d'esso Convento-Spedale per farsi estrarre i denti guasti, e per farsi curare dai mali d'occhi e di altre malattie, ad imitazione di quanto praticasi nella Residenza giornaliera del Pio Istituto di Santa Corona presso lo Spedale Maggiore di Milano. Il Servizio Medico in questo Convento-Spedale de' Fatebenefratelli è fatto da Medici Civili dimoranti nella Città; ma il Servizio Chirurgico è d'ordinario eseguito dai medesimi Religiosi Fatebenefratelli, alcuni de' quali sono laureati Dottori di Medicina e Chirurgia, tutti residenti nel Convento unito allo stesso Spedale, dove accettansi e curansi preferibilmente le malattie mediche. Riguardo poi alla Spezieria dei Fatebenefratelli di Milano è conosciuto che fin dell' anno 1630 era aperta al Pubblico, come risulta dai loro Libri di Cassa d'Introito e Spesa, ed anche per le verificazioni fatte dai Frati Provinciali Generali, in occasione delle Visite praticate al suddetto Spedale. Dell' Ospitale delle Fatebenesorelle di Milano. La benefica cittadina Contessa Laura Visconti-Ciceri, istitui nell'anno 1823 questo Spedale per le Donne, appena fuori della città nel locale del soppresso Convento di S. Ambrogio ad Nemus, posto in Borgo degli Ortolani. Contribuì a promovere questa pia instituzione Giovanna Lomeni, ma il Fabbricato venne comperato e provvisto di tutto l'occorrente con proprie sostanze dalla Ciceri nel giorno 1.o Agosto 1825, e nel giorno 1.o Settembre di detto anno fu aperto a pubblico vantaggio. La benemerita Lomeni venne eletta coadjutrice alla Ciceri per la direzione, e destinata Infermiera in capo; però ella fra breve morì, e ne restò la sola Ciceri Direttrice, che procurossi altra assistenza. Lo Spedale era formato da due infermerie capaci di 20 letti, d'una piccola spezieria e dei locali necessari al servizio; eravi permanente in sito un medico-chirurgo, un sacerdote, ed il personale per le basse incumbenze; la stessa illustre Direttrice vi assisteva quasi sempre nel medesimo ospizio. Così progredì fino all' anno 1836, in cui si cominciò l'erezione dalle fondamenta d'un assai più ampio Spedale della capacità di 100 letti circa, entro le mura della città, vicino al Dazio di Porta Nuova, sullo stradone Sant' Angelo, ossia all' estremità superiore ed opposta della lunga strada fiancheggiante lo Spedale de' Fatebenefratelli. Ciò avvenne, perchè nell'anno 1833 Giovanni Battista Besozzi lasciò l'eredità di Austr. Lir. 600 mila circa, a favore d'esso Spedale, aggiunte a ragguardevoli donazioni di parecchi altri Benefattori, colla condizione però che lo Spedale fosse trasferito entro la città. A tal uopo la Contessa Ciceri comperò il fondo necessario in una località la più opportuna per erigervi il divisato nuovo spedale, e giusta il disegno e la sopraintendenza del chiarissimo Architetto Giulio Aluisetti ne fece innalzare l'attuale grandioso fabbricato, che ad opera compiuta, probabilmente nel corso di quest' anno 1850, costerà oltre un milione di lire austriache. Alle tre ore pomeridiane del giorno 18 Aprile 1836 ebbi la compiacenza d'accompagnare io stesso nell'apposito fossato la Contessa Laura Visconti-Ciceri, dove fece collocare da due Suore delle Fatebenesorelle la prima pietra fondamentale del nuovo Spedale, su cui stava scolpita la semplice leggenda: « Ospedale dalla Contessa Laura Visconti-Ciceri instituito in Borgo degli Ortolani nell' anno 1823, qui ampliato nel 1836. » La detta pietra fu murata entro il terrapieno nell'angolo destro della facciata della fabbrica, precisamente sotto la porta d'ingresso della Spezieria dalla parte dello stradone di S. Angelo. |