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nalemque. Inde deinceps auget esquilias, ibique ipse habitat. Se non che avrebbe dovuto nominare il Campidoglio colle due montagne.

Aggere et fossis et

(161)

muro circumdat urbem.
(162)

Strabone non è così preciso in favore di Servio come ne ha l'apparenza. Il solo Nardini (colui che ingarbugliò tutto quanto si sapeva prima di lui sulla topografia di Roma) ha potuto immaginarsi che Dionisio attribuiva quest' opere a questo re, e che quest' autore non aveva che obbliato di dire che era un' altra cosa lo spaldo attribuito a Tarquinio. Se, da questo lato in cui si appianano il quirinale e il viminale la città fosse così mal coperta o fortificata, che i Gabini riescissero drittamente sulla strada o che convenisse tenersi d' un mezzo miglio romano verso la destra attraverso i campi per raggiungerla, ciò non farebbe differenza di sorta. In una guerra etrusca non era tanto pericoloso un simil difetto, poichè da questo lato era difesa dal Tevere e dall' Anio.

(163)

Nibbes, mura di Roma pag. 110.

(164)

A cagione dei loro gruppi di quercie della più gran specie dell' oesculus (Voss sulle georgiche II, 16). Al tempo di Varrone v'era ancora su questa montagna qualche boschetto sacro agli Dei.

(165)

Salubri loco in regione pestilenti: de re publ. II, 6.

(166)

Lo stato dell' aria è un mezzo negativo per determinare la situazione delle città latine distrutte nei primi tempi. Converrebbe farne indagine sopra i colli poichè è

difficile a consentire che vi fosse una città saranno 2500 anni nei luoghi ove i campagnuoli non possono vivere

l'estate.

(167)

Dionisio IX, 68.

(168)

Dionisio IX, IV, 13.

(169)

Noi mostreremo altrove che queste opinioni non sono

nuove per niente.

(170)

Tacito IX, c. 25.

(171)

Tom. I, quasi in fine.

(172)

Si paragonino in qualunque paese dell' Allemagna le liste delle famiglie nobili che in grazia delle proprietà in tervenivano agli stati, è già qualche secolo, con quellé d'oggidì, e si vedrà che allora costituivano una parté notabile della popolazione libera del paese. Quante ne saranno rimaste per ogni centinaio laddove congregazioni forestiere o nuove famiglie non riempirono una parte di queste lacune? E questa parte non sarà che lievissima. Ora nell'antichità era impossibile dar compimento ad una cosa nel corso ordinario degli eventi. Vi sono degli Oligarchi che tengono la partecipazione dell' aristocrazia al potere come una tontina Ove i sopravvenienti conservano l'universalità della proprietà ed ove ciascuno si avantaggia tanto più quanto è maggiore il numero degli associati defunti. Nella Zelanda l'ordine equestre era intieramente spento; in Olanda non rimanevano che quattro o cinque famiglie; i Franchi terrieri della Nord-Olanda non erano

punto ammessi agli stati, onde è forza che le città avessero solo il dominio.

(173)

Il Comune. Quando in un gran stato esiste un certo numero di simili comunità accanto della parte dominante della nazione, esse sono appunto ciò che si chiama Comu→ ni. The Commons.

(174)

Cosi era in Giudea lo stato dei proseliti della giustizia. Quelli della Porta rispondono ai Metechi.

(175)

Pfahl-Pale: The english Pale in Irlanda avanti Giacomo Primo. Quelli che dimoravano fuori della città e quelli che si ammettevano ai medesimi diritti nel recinto erano chiamati in alemanno

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Pfahlburger, suburbani.
(176)

Vedi Muller, Storia della Svizzera lib. II, capit. II. Il lettore troverà molta luce su queste importanti questioni nel III vol. degli stati in Allemagna di Hüllmann, non che nell' opera di Eichhorn specialmente nelle sez. 310, 313, 431, 434; ed in una dissertazione sull' origine delle costituzioni delle città allemane del medesimo Eichhorn, inserita nel I e II vol. dello scritto periodico di Savigny. (177)

Nel frammento delle leggi di Solone de collegiis Demos appare come una corporazione.

(178)

Dionigi non ignorava questo stato di cose, egli l' avea scorto negli annali quasi per mezzo una nube, ed in un luogo che non era veramente il suo cioè dopo Romolo a proposito della querela della prima e della seconda tribù, II, 62. Anzi aggiunge che fra i demi novellamente accolti

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vi erano molti malcontenti, perchè non gli erano state assegnate delle terre (con ciò si intendono le città conquistate a cui Romolo diede il diritto di borghesia). È la Plebs che riclama inutilmente la sua parte nell' agger publicus; tale è la sua origine.

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Come gli Stadthouder avevano in protezione i borghesi delle città olandesi contro i magistrati oligarchi.

(181)

Vedi la prima nota di questo vol. Lelio Felice in A. Gellio XV, 26. Commitia tributa esse cum ex regionibus et locis suffragium feratur.

(182)

Erodoto V, 69. Non perciò è men certo cotesto particolare quantunque si citi per un'epoca più recente un più gran numero di demi; perchè in primo luogo niente ostava che se ne creassero ancora, sia dividendo sia accogliendo dei nuovi distretti. Convien pure considerare che i lessicografi danno certamente molti genos per i demi; e non fu che a lungo andare che i patrizii d' Atene furono ricevuti nelle dieci tribù e forse nelle famiglie intiere lo furono immediatamente, e come demi.

(183)

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Nella storia moderna non ne conosco altro esempio per le democrazie che quello del Cantone di Schwitz, ove sino alla rivoluzione il popolo sovrano della campagna era scompartito in sei quartieri, quattro primitivi e due aggiunti. Questi quartieri prendevano i nomi dal luogo; non ne procedeva però che per dimorare per es. ad Harth si fosse del quartiere di Harth, perchè non vi appartenevano che

quelli i di cui antenati v'erano inscritti. Vedi la Geografia di Faesi tom. II, 245. Quest' ordinamento sarà senza dubbio stato riposto nella sua essenza ma però modificato nell' applicazione almeno nella parte in cui furono ammessi gli antichi sudditi nei limiti del Cantone. In effetto le costituzioni aristocratiche, i seggi di Napoli sono esempi che meritano di essere citati; e il medesimo principio deve essere prevalso rispetto le famiglie delle città di Lombardia e di Toscana che si numerano per quartieri, se queste famiglie abbandonavano le loro case ereditarie fortificate, ciò che per certo accadeva molto di rado. Chiunque ha consacrato degli studi più particolari alla storia delle costituzioni del medio evo deve aver notato una circostanza che non può essere di puro caso, cioè che a Schwitz il popolo delle campagne a Firenze ed a Napoli la borghesia si trovano partiti in 4 porzioni a cui se ne aggiunsero altre due, colà a ragione dell' estensione del territorio, quivi per l'ingrandimento della città ( è così che a Roma era stata creata la terza tribù). Il paese di Ditmarsen era pure diviso in quattro doefft: i Strandmann non ne costituirono giammai uno.

(184)

Vedi alla nota 181 il passo citato, di Lelio Felice, e più giù alla nota 188 quello di Varrone.

(185)

T. Liv. XXVI, 9. In Pupiniam dimisso exercitu. V. Festo dove spiega i nomi delle tribù.

(186)

Tre di queste tribù rispondevano per ognuna ad una delle tre città primitive, il comune delle quali per conse guenza diventò tribù a risguardo di ciascuna. Questo è chiaro in quanto alle tribù palatina e collina; il Celio era la parte più distinta della Suburana (Varr. de 1. lat.

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