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VI. Primi fatti di Roberto Guiscardo. Sue venture in Calabria. Usurpa il dominio al nipote. Arrivo di Ruggiero: sue gare col fratello

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pag. 93

VII. Spedizione in Sicilia. Nuove gare e pace finale. Ruggiero dentro Traina. Conquista dell'Isola . pag. 100 VIII. Altri mercenarii in Italia. -Sotto i re di Napoli e gli imperatori. Anche in Francia. Trattato contro i Perchè l'uso de'venturieri fosse neces

Brabanzoni.

sario ai papi.

Altre vestigia di quelli. . pag. 103

IX. Usi e instituzioni militari de'Normanni. Il feudalismo vien da loro introdotto nelle due Sicilie. pag. 107

CAPITOLO QUARTO.

La milizia de' Comuni italiani.

A. 1154-1300.

I. Risorgimento de' Comuni e della loro milizia. I Comuni alle prese col Barbarossa. Battaglia di Legnano p. 115 II. Costituzione della milizia a piè de Comuni. Il carroccio segno proprio di cosiffatta milizia. — Obbligazioni militari. Scompartimento della fanteria. Le compagnie d'arti e d'armi

pag. 119 III. Mutazioni avvenute nella cavalleria. Costituzione della cavalleria de'Comuni. Perchè sia tutta nelle mani dei Grandi. Ordini e privilegi suoi pag. 124 IV. Maniere di trattare la guerra tra'Comuni. Che cosa fosse la gualdana, la cavalcata, l'oste e la taglia.— Esercizii militari. Falto atroce di Ravenna pag. 130 V. A mostrare le particolarità dell' amministrazione della guerra presso a' Comuni si narrano gli ordini dei Fiorentini per la spedizione contro Siena. -Nomine degli officiali, Descrizione dell'esercito. Ordini presi rispetto alle vittovaglie, ai segnali, ed alla custodia del carroccio

pag. 134 VI. Si trae fuori il carroccio e la martinella. Si fa la massa di tutti gli armati. Leggi e regolamenti militari. Disposizione della marcia. Vittoria e ritorno de' Fiorentini ..

pag. 141

VII. Artificio de' nemici. Nuova spedizione. Disfatta di Mon

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I. Confusioni nelle città italiane. Battaglie civili. Esigli. Ordinamenti del popolo contro i grandi

pag. 153 II. La milizia de'Comuni va perciò declinando. Sforzi che si fanno per tenerla in sesto. Cure impiegate per accrescere la popolazione. Affrancamento de' servi. Assoldamento dei mercenarii. Come avvenga, che i fuorusciti abbraccino la professione delle armi. Vicende loro. Storia degli esuli guelfi di Firenze

pag. 160 III. I nobili del contado al soldo de'Comuni. L'instituzione del podestà favorisce l'introduzione de'mercenarii e della tirannide

pag. 170

IV. Storia della Casa da Romano. Primi acquisti di Ecelo e di Ecelino il Balbo. Maneggi di Ecelino II nelle città della Marca Trevigiana. Suoi progressi. Gli succede il figliuolo Ezelino : e progressi di costui. Ribellione delle sue masnade

pag. 176 V. Lega guelfa contro Ezelino III. Ei perciò si abbandona al partito imperiale. Sottomette Verona. Co' mercenarii oltremontani va contro Padova

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pag. 182 VI. Entrata di Ezelino in Padova. Sua politica. Sua disfatta. Gli Scaligeri piantano signoria in Verona. pag. 188

CAPITOLO SESTO.

Le guardie sveve e angioine.

A. 1200-1320.

1. Gli sforzi fatti da Federico II per ristaurare le milizie naturali dello Stato non lo dispensano dal servirsi di venturieri. Ne cresce l'uopo pel figliuolo di lui Manfredi.

Le guardie sveve di Toscana e Lombardia composte di mercenarii. Com'esse giovino a ingrandire i signori Ghibellini. Vicende di Uberto Pelavicino e Buoso da

Doara

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pag. 195

II. Ordini feudali della Provenza. Carlo d'Angiò costretto a commettere a venturieri l'impresa di Napoli. Loro ricompense. - Non altrimenti che di venturieri si compongono le guardie angioine della Toscana e Romagna. Sforzi di Guido da Montefeltro contro di esse. Sue vicende .. pag. 202 III. Le guardie angioine in Piemonte alle prese cogli stipendiarii di Guglielmo di Monferrato. Costui grandezza, gesta e caduta. Progressi della potenza angioina in quelle parti. Caduta di que'Comuni

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pag. 210

IV. Le guardie sveve e angioine preparano le vie alle compagnie di ventura. Fatti del Dalmasio e de'suoi Catalani.

pag. 214

CAPITOLO SETTIMO.

Dello spirito di ventura nel medio evo.

I. La confusione sociale genera l'individualismo e lo spirito di ventura. pag. 223 II. Proprio del medio evo è l'individualismo, non già come

proveniente dalla costituzione germanica, ma bensì dalle condizioni generali della società. Dalla medesima causa scaturisce lo spirito di ventura di quei tempi. La costituzione germanica e l'invasione ne sono le prime manifestazioni. Terminate le conquiste de' popoli settentrionali, lo spirito di ventura si manifesta nelle crociate e nella mutabilità degli Stati.. pag. 228 III. Oltre la invasione e la conquista, lo spirito individuale di ventura si palesa nel difetto di principii generali, Condizioni politiche dell'Italia verso il 1313. Mancanza di principii generali e certi nell'amministrazione della

giustizia nel governo civile: nella politica: fin uella

guerra pag. 236 IV. Non minore incertezza e confusione è nel mondo morale. Contrasti interiori circa il sentir religioso e politico. Le scienze, le arti, la poesia alla mercè dell'individualismo: e come. Grandissima parte attribuita alla fantasia e perchè. I viaggi: i racconti

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pag. 245

V. Natura degli uomini de'quali erano per comporsi le compagnie di ventura. I fuorusciti: i masnadieri: i signori rurali: i vagabondi: gli eretici: i mendichi.-Altre fonti che ne, somministreranno . . pag. 255 VI. Le crociate favoriscono in due guise l'instituzione delle compagnie di ventura. Cause che inducono tutta la moltitudine uscita dalla società ad abbracciare il mestiere delle armi. Il numero de'venturieri è già grande. Lo spirito d'associazione li sospinge ad unirsi in compagnie

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pag. 261

CAPITOLO OTTAVO.

Dello spirito d'associazione nel medio evo.

I. Distinzione tra società ed associazione. Potenza straordinaria dello spirito d'associazione nel medio evo. Sue qualità caratteristiche

pag. 269 II. Assunto del presente capitolo. Come si debbano interpretare nella storia i principii generali

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pag. 271 III. Vestigia di associazione politico-militare nella costituziene germanica. La tribù: la banda. I feudalismo. La cavalleria. Gli ordini religioso-militari. I cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme: i teutonici: i templarii. I cavalieri gaudenti. Considerazioni. pag. 275 IV. Potenza dello spirito d'associazione religiosa nel medio evo.. Nè anch'essa manca affatto del carattere politico-militare.

pag. 283 V. Questo carattere soprattutto è proprio delle associazioni antireligiose. Loro credenze e pratiche. I Patareni: gli Albigesi: fra Dolcino

pag. 285

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VI. Associazioni militari. Ordini cavallereschi instituiti da principi- nati per comune consenso. Consorterie militari per interesse privato-per ben pubblico. Le compagnie de' Forti, de'Coronati, della Banda. Considerazioni pag. 289 VII. Associazioni contro la società. I vendicosi. Lo spirito di associazione si estende alle instituzioni più pacifiche. Le università. Associazioni di commercio. Perchè mai nel medio evo esse piglino aspetto militare. Le compagnie di traffico marittimo. Le compagnie di traffico continentale..

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pag. 293

VIII. Le scuole delle città ostro-romane. Le compagnie d'arti e mestieri. Loro statuti e potenza. IX. Le associazioni politiche. Che fosse la gilda. Le compag. 299 pagnie in Genova. La compagnia de'crociati in Parma. La parte guelfa: le compagnie di N. Donna e della giustizia. Statuti della compagnia di s. Giorgio in Chieri. I venturieri inclinano ad unirsi in compagnia. E perchè..

pag. 303

CAPITOLO NONO.

La gran compagnia degli Almovari.

A. 1302-1312.

...

pag. 313

I. La pace di Sicilia astringe que’venturieri, che avevano difeso l'isola, a cercar partito presso l'imperatore greco. Gli Almovari. Ruggiero di Flor è creato capo supremo di tutta la compagnia. Sue vicende. Ritorno de'legati. Preparativi. Partenza II. Arrivo. Baruffa co' Genovesi. Passaggio in Asia. Battaglia a Cizico. Depredazioni. Mal animo de'Greci. Ruggiero paga i debiti delle schiere. Strage degli Alani. Battaglia di Filadelfia. Arrivo del Rocafort. Vittoria al monte Tauro. Ritorno delle schiere

pag. 320

III. Gli Almovari a Gallipoli. Sopraggiunge l'Entenza. Dis

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