Grande illustrazione del Lombardo-Veneto: ossia, Storia delle citta, dei borghi, comuni, castelli, Volume 2Per la società editrice, A. Tranquillo Ronchi, 1858 |
Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 226 - Per 377 anni le nostre sostanze , el nostro sangue , le nostre « vite le xe stae sempre per ti, o San Marco; e felicissimi sempre se...
Pagina 128 - O lieta sovra ogni altra e dolce terra, Che '1 superbo Appennin segna e diparte, Che giova omai, se '1 buon popol di Marte Ti lasciò del mar donna e de la terra? Le genti a te già serve or ti fan guerra, E pongon man ne le tue treccie sparte. Lasso, né manca de' tuoi figli ancora Chi, le più strane a te chiamando, inseme La spada sua nel tuo bel corpo adopre.
Pagina 127 - O pria sì cara al ciel del mondo parte, Che l'acqua cigne e '1 sasso orrido serra, O lieta sovra ogni altra e dolce terra, Che '1 superbo Appennin segna e diparte, Che giova omai, se '1 buon popol di Marte Ti lasciò del mar donna e de la terra?
Pagina 205 - Venezia si appellano: cortigiani. Questi erano bottegai, artisti, e non senza qualche prete, uomini destri, onorati, conoscitori di tutto il mondo Veneto, bravi, rispettati dalla plebe per il loro coraggio, per le loro inframmesse nelle baruffe e per il titolo che s'erano acquistato di cortigiani e che sapevano come si fa a poco spendere ea molto godere.
Pagina 194 - II governo e debilitarono le forze di Casa d'Austria, che all'aprirsi della guerra del 1733, per la morte del re Augusto, la potenza austriaca non sostenne di gran lunga quell'opinione di predominio che ne avevano concepita tutte le Corti , alle quali non erano bastantemente palesi le infezioni che l'avevano logorata all' interno ». Libreria del Seminario.
Pagina 225 - Gonfalon, onorandolo co sto atto solenne, e deponendolo bagna del nostro universa! amarissimo pianto. Sfoghemose, Cittadini, sfoghemose pur, ma in sti nostri ultimi sentimenti, coi quali sigilemo la nostra gloriosa carriera corsa sotto al Serenissimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta insegna che lo rappresenta, e su de ella sfoghemo el nostro dolor.
Pagina 497 - Veggendo contr'ai suoi tanto contrasto, E le due terre d'accordo si tolse; Le qual dipoi si furono quel pasto, Quel rio boccon, quel venenoso cibo Che di San Marco ha lo stomaco guasto. Perché l'Imperio, sì come io vi scribo, Sut'era offeso, e al buon re de' Galli Parve de
Pagina 186 - Signori .Polacchi non vogliono aver giudizio, voglion contender fra loro: l'aggiusteremo noi ; ci divideremo la preda; perché uno Stato che si governa male da sé, chiama i forestieri a governarlo. ... Se c'è Stato che abbia bisogno di concordia, siamo noi che non abbiamo forze...
Pagina 233 - Un valigiotto era il mio arredo , e trenta Soldi nolo al nocchiero, o men talvolta, E incogniti compagni , allegra ciurma . Se la moglie era meco , io dal Piloto Comperava un cantuccio, ove la culla Stava , e il pitale , e d...
Pagina 43 - Il quale traere che fa la detta Lombardia da questa terra è cagione di far navigare tante navi in Soria, tante galere in Romania, tante in Catalogna, tante in Fiandra, in Cipro, in Sicilia e in altre parti del mondo, per modo che riceve...