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provvisti di garanzie. A questo essa deve la sua potenza politica: a questo essa deve la influenza esercitata sul medio evo, la sua forza morale immensa e gigantesca, che la fe' temuta dai Barbari e fatale agl'imperatori. I Concili, il Bollario e le storie contengono tali documenti di civile sapienza che l'umanità riconoscente non potrà giammai dimenticare.

Il corpo del dritto canonico conteneva garanzie quando ad ogni altro codice erano ignote: la civiltà dell'Europa è figlia del papato, che salvò i resti della civiltà latina, e la fe' gradita ai Barbari dominatori: egli salvò il principio morale dalle ripetute aggressioni dell'Islamismo, del Manicheismo, delle forze materiali: egli ha salvato il principio della libertà umana in mezzo a tutte le tempeste del fanatismo e della scuola. Egli immaginò la pace di Dio per garantire i poveri ed il commercio: egli dette forma agli ordini giudiziari per sottrarre gli umani diritti alla prevalenza della forza o del caso: egli tutelò, protesse e difese la libertà nascente dei municipi, quando il difender le libertà della Chiesa era difendere le libertà popolari: egli, quando Carlo V aveva distrutto ogni specie di politica garanzia, quando il dispotismo marciava a grandi passi sulle rovine delle libertà e delle instituzioni popolane, mêsse un freno all'ingordigia dei principi, cui ne mancava ogni altro nell'imporre e nel taglieggiare. La Bolla In Coena Domini, predicata un tempo come un attentato alle prerogative sovrane, fu la recognizione solenne ed augusta di un diritto naturale dei popoli, fu una garanzia religiosa, immaginata in buon tempo per protestare in nome dell'umanità contro l'invasione crescente del poter regio. Deh! il papato non repudii la sua alta missione! deh! non permetta, si dica che egli ha fatto alleanza col despotismo! sia esso il conservatore della pace, ma sia altresì il custode delle libertà dei popoli, sia l'amico, il sostegno, il difensore delle nazioni: deh! tuteli ai popoli quell'eredità che Dio dêtte a ciascuno distinta, libera, indipendente: sia propagatore di quell' incivilimento che pure è opera sua, e non sopporti si dica dalle genti che egli parteggia cogli oppressori contro gli oppressi, che egli repudia le sue antiche dottrine perchè non gli piace di seguirle nei propri Stati, che egli ha stretto alleanza coi nemici dei popoli, poichè con essi ha comuni la causa e le paure, che egli è ostile all'incivilimento, perchè ne teme gli effetti, che egli è l'ostacolo permanente alla rigenerazione dell'Italia. Grande, noi lo ripetiamo, è la missione del papato ai giorni nostri, grande la sua influenza sul progresso morale delle nazioni e sul bene dell'Italia, ma grande è l'efficacia dell'esempio, e si attenua il valore delle dottrine, se vi è apparenza di contradizione fra esse e la pratica. Ed anche le apparenze sono calamitose, poichè su queste soltanto

vertono gli umani giudizi. Le tendenze dell'Alemagna a cercare un simbolo comune, che ponga un fine allo scetticismo delle scuole: le tendenze ormai palesi del clero anglicano a ritornare verso le antiche discipline: il movimento intellettuale dell'epoca nostra, tutto potrebbe essere, se non perduto, per lo meno ritardato o compresso, anche per la sola apparenza della contradizione.

La missione del papato, come sacerdozio e come principato, non è ancora finita: mente chi lo dice instituzione vecchia e condannata ad irreparabil caduta! mente chi crede non potersi il papato modificare secondo i tempi senza proclamare la propria rovina! mente chi crede non potersi riformare il temporale governo senza che egli cadesse, come la statua simbolica dai piè di creta! mente chi crede impossibile ogni alleanza tra la Chiesa e la libertà! Nel papato vi sono i germi di nuove forze vivificanti, che, estrinsecate a tempo, salveranno la civiltà dell'Europa dai danni della moderna sofistica; nella sovranità temporale vi sono i germi di nuove forze giovanili, che, estrinsecate esse pure a tempo, saranno la salute dell'Italia.

Una cosa sola è necessaria: è necessario, cioè, che il papato (come principato temporale) acquisti la convinzione delle proprie forze: acquisti la convinzione di poter transigere coi tempi senza danno: abbia fede in sè stesso: acquisti la certezza, infine, che egli, meglio che sulle armi mercenarie o straniere, o sul favore del dispotismo, può affidarsi all'amore de' sudditi suoi ed alla reverenza degl' Italiani (1).

(1) Noi portiamo fermissima opinione, esser la PAURA la peggiore consigliera dei principi e dei popoli. Ma cosa dovrà dirsi di coloro che servonsi della paura o per alienare i popoli dai principi, o per rimuover questi dalle idee di riforma, o per indurre gli uni e gli altri a far cose cui repugnerebbero la loro conscienza e loro giustizia? La storia non ha nomi bastantemente abietti, per infamare questa sorta di consiglieri. Chi facesse l'elenco delle diverse paure che nel corso di un secolo hanno agitate le menti dei principi e dei popoli, farebbe una pagina assai curiosa nella storia dello spirito umano!!

LIBRO TERZO

DISCUSSIONE CIRCA I MEZZI PIU' EFFICACI PER RIFORMARE IL GOVERNO PONTIFICIO.

Questo libro constituisce la parte principale delle considerazioni nostre, la parte, cioè, cui tutte le precedenti sono subor dinate. Avvegnachè niuna utilità ritrarrebbesi dalla storia della sovranità temporale dei papi e dalla analisi della sua indole constitutiva, se noi non scendessimo a dedurre a pratiche conseguenze quanto abbiamo discusso nel tema istorico e raziona→ le: e biasimo, d'altronde, di leggerezza, se non di mala fede, ci avremmo meritato se, avendo denunziati i vizi fondamentali dell'attuale governo pontificio, ed avendo dimostrato l'opportunità di ripararvi, non ci curassimo di instituire una discussio→ ne circa i mezzi pratici e più convenienti di una riforma.

Non presumiamo già noi di risolvere compiutamente un problema che è il massimo fra tutti quanti alla questione italiana si riferiscono speriamo bensì noi, Italiani per patria, per educazione e per affetti, di poter preparare gli elementi principali della finale risoluzione, meglio di quello potesse farsi da un Francese, da un Inglese o da un Tedesco. E tempo ormai che le cose le quali interessano l'Italia si discutano in Italia e con affetti italiani, e non al di là dei monti con altri affetti per altre vedute. Valghiamoci pure noi Italiani della sapienza civile dei popoli, che, nostri alunni un tempo, meglio protetti dalla fortuna, ci sopravanzarono nella carriera dell' incivilimento, ma valghiamcene come vuole e comporta la tempra dello ingegno italiano, il quale, a niuno inferiore nella fecondità dell'inventare, fu sempre egregio nel sapere associare le altrui dottrine alle conclusioni pratiche dell' esperienza. Ciò salvò ↑ Romani dai danni della greca sofistica: ciò ha preservato gl'Italiani dai danni della eresia: ciò salvi noi da altri sofismi, che appunto, perchè più seducenti, potrebbero essere anche più pericolosi.

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Esame critico dei mezzi di riforma fin qui proposti:

Sei, per quanto da noi si sappia, sono stati fin qui i mezzi di riforma proposti come efficaci a far cessare le agitazioni politiche degli Stati pontifici, cioè:

4.o Il sistema dei ghibellini;

2.o Il sistema dei guelfi;

3. Il sistema del trattato di Tolentino;

4. Il sistema dei constituzionalisti;

5.o Il sistema della diplomazia;

6. Il sistema dei ministeriali.

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Questo è fra tutti il sistema più semplice e più disinvolto, consistendo esso nel togliere del tutto al papa la sovranità temporale, nel ridurre il papato al mero esercizio della suprema giurisdizione spirituale, nel negargli ogni influenza sulla direzione politica degli Stati fin qui soggetti alla Santa Sede. Lo appelliamo sistema dei ghibellini, poichè, quantunque esso sia favorito e promosso egualmente anche dagli acattolici, dagli arnaldisti e dai regalisti, l'argomento che noi trattiamo ci chiama a discutere non le opinioni e controversie religiose, teologiche e canoniche, ma le sole politiche, le quali alla attuale condizione d'Italia si riferiscono. E disapprovando l'uso di vocaboli cotanto infausti, e che potrebbero servire di coperta anche a pensieri meno generosi e forse ostili alla causa italiana, intanto gli ado, periamo perchè gli troviamo adoperati, a designar divergenza di opinioni nella discussione politica.

Sotto il vocabolo di ghibellini o neo-ghibellini comprendonsi oggidì tutti coloro che, vagheggiando l'unità dell' Italia, ravvisano nella sovranità temporale del papa un ostacolo a conseguirla. Ed, in questo concetto, ghibellino fu Dante, ghibellini furono per la massima parte i dottori italiani, ghibellini furono Machiavelli e Sarpi, come ghibellini sono i moderni unitari.

Noi, nè ghibellini, nè guelfi, ma Italiani, che cerchiamo non il bene migliore, ma quello soltanto che potrebbesi più facilmente conseguire, rigettiamo apertamente il sistema dei ghibellini, come inefficace alla risoluzione del nostro problema.

I. Perchè noi dividiamo pienamente con Cesare Balbo l'opinione che un regno d'Italia sia impossibile ai giorni nostri, come fu impossibile in altri tempi il papa dei guelfi, l'imperatore dei ghibellini, o il principe del Machiavelli (1).

II. Perchè intendiamo noi di proporre riforme, e non d'invitare i popoli a nuove rovine. L'epoca di distruggere è passata: è tempo ormai di accingersi a ricostruire cogli avanzi scampati alla bufera, che tante cose buone e cattive ha seco stravolte senza lasciarne la traccia.

III. Perchè la sovranità temporale dei papi è una sovranità legittima quanto ogni altra, surta meglio di ogni altra dal consenso dei popoli, garantita più di ogni altra dalla continuità del possesso.

IV. Perchè la sovranità temporale dei papi può armonizzare ed esser conciliabile con quella specie di unità che sola può esser possibile per l'Italia, vale a dire unità per mezzo della confederazione, e Gioberti e Balbo lo hanno pienamente di

mostrato.

V. Perchè, infine, prescindendo dalle convenienze politiche, le quali reclamano come necessaria la sovranità temporale dei papi, il toglierla ad essi in Italia sarebbe non solo un andare contro gli interessi e contro i destini della cristianítà, come abbiamo già dimostrato in altra parte, ma sarebbe per di più, come osserva sapientemente Cesare Balbo, DIVIDERE, E NON RIUNIRE, LA NAZIONE NOSTRA, E QUINDI NON MIGLIORARE, MA PEGGIORARE LE NOSTRE CONDIZIONI (2).

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i. Il sistema dei ghibellini è in opposizione diretta col sistema di coloro che, un pensiero egualmente nazionale volendo conciliare colla sovranità temporale dei papi, sotto nome di guelfi o neo-guelfi assumono il papato come simbolo d'indipendenza e come mezzo all' unione politica dell'Italia.

In due modi è stato proposto il programma dei guelfi.

na,

Nel primo modo, il papa, come continuatore della idea romadovrebbe divenire il solo capo politico dell'Italia, la quale secondo il sistema degli antichi guelfi dovrebbe reggersi repubblicanamente sotto la suprema signoria della Chiesa.

Nel secondo modo, il papa, égualmente affrancato da ogni cura

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