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ALLA NUOVA EDIZIONE DI MODENA Cominciata nel 1787, e compiuta nel 1794.

Il favorevole accoglimento di cui gli eruditi Italiani hanno

onorata questa mia Storia, le replicate edizioni che nel corso di pochi anni se ne son pubblicate, é i Compendj che se ne sono anche fatti nella lingua francese e nella tedesca, potrebbono lusingarmi per avventura ch'io avessi fatta opera degna della pubblica lode e dell'universale applauso. Ma il mio amor proprio non mi accieca a tal segno, e, consape+ vole a me medesimo de' difetti del mio lavoro, non posso aimirare il favore, con cui è stato accolto comunemente, che come un omaggio prestato all'Italiana Letteratura che n'è l'argomento è come un eccitamento a me stesso a correggerlo e a migliorarlo. A questo fine è diretta la nuova edizione che ora ne offro al pubblico, in cui mi sono stu diato di togliere dalla mia Storia gli errori, e di aggiugnerle molte altre notizie, che o l' erudizione e la gentilezza de'miei amici mi hanno cortesemente additato, o la mia riflessione medesima mi ha suggerito.

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Molti di fatto o colle opere lor pubblicate, o con lettere a me dirette mi hanno o avvertito di qualche fallo, o comunicato qualche nuovo lume alla mia Storia opportuno. E io riconoscente alle amichevoli loro premure, ho emendato i passi ne' quali mi han fatto conoscere ch'io m'era ingannato, o se le lor ragioni non mi sono sembrate bastanti a farmi cambiar sentimento, con quella rispettosa sincerità che tra i coltivatori de'buoni studj deesi usare a vicenda, ho addotto i motivi che non mi permettevano di seguire la loro opinione. Così ho adoperato con quelli che colle maniere proprie d'uom letterato hanno impugnato qualche passo della mia Storia. Ma perchè le difese, secondo i militari assiomi, debbon essere proporzionate alle offese, io spero che i

ettori non si sdegneranno meco se a chi talvolta con libri stampati ha vivacemente assalito non tanto me quanto l'o nore dell' Italiana Letteratura, risponderò io pure alquanto vivacemente. Nel che però studierommi di fare in modo che la vivacità si contenga entro i termini della urbanità e della moderazione, e che la maniera, qualunque ella siasi, dagli avversarj tenuta nell'assalirmi non mi ritenga giammai dal darmi lor vinto, quando io vegga ch'essi combatton con armi alle mie superiori.

Io guarderommi qui dall' inquietar le ceneri de'trapassati, e dal rispondere ad uno che diffini gravemente la mia Opera non esser altro che un ammasso di fatti e di date col titolo di Storia Letteraria. Diasi ciò al dolore di un uomo che veggendo dall' esatta osservazion delle date rovesciato un sistema di cui compiacevasi, si rivolse sdegnosamente contro quelle arme da cui sentivasi punto. Io son persuaso, e spero che niuno vorrà contrastarmelo, che la verità e la esattezza sono la prima dote che in uno storico si richiede, e che le riflessioni e i sistemi cadono a terra, se i fatti a cui sono appoggiati, non hanno che fondamenti o rovinosi, o incerti. Perciò prima di ogni altra cosa io mi sono studiato di scoprire la verità e le circostanze de' fatti, e ne ho poscia tratte le riflessioni che mi son sembrate opportune. E io ardisco di lusingarmi che se alcuno, spogliando la mia Storia delle cronologiche discussioni, e delle minute: ricerche, nelle quali ho creduto che mi obbligasse a trattenermi più volte l'essere io il primo a rischiarare un si ampio argomento, ne traesse solo la sostanza dei fatti, e le conse guenze che ne ho dedotte, e le generali considerazioni sullo stato della Letteratura, che qua e là ho sparse in più luoghi, verrebbe forse a formare quel filosofico quadro che ad alcuni sembra mancare a quest' Opera. Ma checchè sia di ciò, io non mi arresterò a provar lungamente che il metodo da me seguito sia il migliore. Io mi compiaccio di ve derlo palesemente approvato dall' universal favore degli eruditi Italiani, e quindi non potrò pentirmi giammai di averlo seguito. Altri, a cui ne sembri diversamente, si accinga all'impresa; e se l'Italia, dimenticata la mia Storia, onorerà di più grara accoglienza il nuovo lavoro, non sarò io tra gli ultimi a fargli applauso. Ma di apologie basti fin qui, è

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passiamo a vedere qual metodo io abbia tenuto in questa nuova edizione.

Sono stato lungamente dubbioso se io dovessi cambiare, rifondere, ove il bisogno lo richiedesse, diversi passi della mia Storia, o se lasciandoli quali essi sono nella prima edizione, dovessi in piè di pagina aggiugner note che o rischiarassero, o correggessero i passi medesimi. Questo secondo metodo mi è sembrato per più ragioni il migliore; e singolarmente perchè non ispiacerà forse a' lettori il vedere come io abbia pensato in addietro, e quali ragioni mi abbiano poi condotto a cambiar sentimento. Egli è vero che in questo modo vengo io stesso a palesare gli errori ne' quali io era caduto, e a farne una pubblica confessione. Ma non è egli meglio l'accusare spontaneamente il suo fallo, che l'udirselo rinfacciare? Il testo dunque della Storia sarà comunemente lo stesso che nella prima edizione, trattone allor quando il cambiamento sarà si lieve che sembri inutile l'indicarlo. Le notizie nuovamente scoperte, lo scioglimento dei dubbj su qualche punto propostimi, la correzion degli errori, le ragioni, per le quali ho creduto talvolta di non dovere abbandonare l'antica mia opinione, benchè da altri impugnata, tutto ciò sarà nelle note a piè di pagina aggiun te. Quelle tra esse che si vedranno segnate coll'asterisco, sono quelle medesime che si leggono nelle Correzioni e nelle Giunte da me poste al fine della prima edizione, è nella edizión romana collocate ciascheduna opportunamente a lor luogo. Le altre segnate con qualche lettera dell' alfabeto son quelle che a questa nuova edizione ora si aggiungono (a). Talvolta però, ove l'ordine e la chiarezza mi è sembrato richiederlo, ho inserita nel testo medesimo qualche giunta, ma contrassegnandola e racchiudendola tra i segni, acciocchè si avverta che essa manca nella prima edizione. Questo metodo avrà ancora il vantaggio, che restando separate per tal maniera tutte le non poche aggiunte fatte ora alla Storia, esse si ristamperanno poscia a parte insie me unite a vantaggio di quelli che avendo acquistata alcuna delle prime edizioni, di mal grado soffrirebbono proba

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(a) Nota degli editori. Alcune poche che si troveranno distinte da noi con questo segno, sono quelle stesse che già esistono a piè di pagina nella prima edizione di Modena.

bilmente o il rimaner privi delle notizie a questa ristampa aggiunte, o il doverle a troppo caro prezzo acquistare comprando ancora questa nuova edizione.

Dovrei ora indicare que' dotti e cortesi uomini che alla correzione e al miglioramento di questa mia Storia mi hanno i lor lumi somministrati. Ma molti ne ho già annoverati nella Prefazione premessa al tomo IX della prima edizione; e nel riprodurla che farò poscia innanzi all'ultimo to

di questa ristampa, aggiugnerò quelli ancora a' quali

debbo le molte nuove notizie di cui ora l'ho accresciuta. Io conchiuderò frattanto questa Prefazione protestando la sincera mia riconoscenza agli eruditi Italiani, non solo perchè accolta hanno e favorita questa mia Opera, più che io non le credessi dovuto; ma ancora perchè il mio esempio sembra avergli animati ad illustrare e a difendere sempre più le glorie dell'italiana Letteratura. E non debbo io compiacermi al vedere tanti e si dotti scrittori i quali ben conoscendo che a me non era possibile il ricercare e l'indicare ogni parte del vastissimo campo ch'io avea preso a correre, quali una, quali altra parte ne hanno con assai maggior diligenza esaminata e illustrata? Quanti bei lumi non ci hanno dati, ristringendoci solo alle opere che a storia letteraria appartengono, le Opere del sig. Soria e del sig. Barbieri e del sig. Napoli-Signorelli sugli storici e sui filosofi e sulla letteratu ra in generale del regno di Napoli, e le Notizie degli scrittori del regno stesso, il cui primo tomo pubblicato dal p. d'Affitto ci fa con impazienza aspettare gli altri, gli Archiatri pontificj del sig. ab. Marini, il Catalogo dell' edizioni romane del secolo XV del p. Audifredi, gli Scrittori bolognesi del c. Fantuzzi, i Bassanesi del sig. Verci, gli Asolani di mons. Trieste, i Discorsi sulle Lettere e sulle Arti Mantovane del sig. ab. Bettinelli, gl'illustri Comaschi del c. Giovio, diverse opere del p. Ireneo Affò e del sig. barone Vernazza, gli Elogi degl' Illustri Piemontesi, diversi ben ordinati ed eruditi cataloghi di biblioteche, come di quella di s. Michel di Murano del p. ab. Mittarelli, delle biblioteche Nani, Farsetti, e Pinelli del sig. ab. Morelli, di quella del c. di Firmian, e singolarmente della Laurenziana del sig. can. Bandini! Tutta in somma l'Italia pare ora ardentemente rivolta a tali studi, che forse in addietro eran Tom. I.

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si; e ciò per l'oggetto, spiegato di sopra, di evitar le declinazioni, mentre viene supposta sempre bastante capacità nel leggitore per rilevare a qual numero ed a qual caso appartenga il nome dall' abbreviatura indicato. Tanto più che nelle citazioni si troverà bene spesso qualche nome antecedente che indicherà il numero e il caso del nome abbreviato. Come per esempio nella citazione (in Vita Alex.); Alex. ch'è l'abbreviatura di Alexander, non può stare pel no me antecedente che in genitivo singolare, vale a dire Alexandri, e con ciò viene bastantemente indicato il numero e il caso.

III. Se una citazione però sia sempre, o quasi sempre, usata in nominativo plurale, o ne' casi obbliqui singolari, o plurali, allora la spiegazione dell'abbreviatura corrisponderà al numero e al caso voluto dalla detta citazione.

IV. Le abbreviature dei superlativi dottiss. dottissimo, eruditiss. eruditissimo, ec. quelle che si completano colla terminazione ius, ium, o io, comeė Plin. Plinius, o Plinio, elog. elogium, o elogio, ec. sono state omesse in questa Tavola, perchè, essendo abbastanza chiare, ne sarebbe stata superflua la spiegazione.

Per la stessa ragione sono state omesse le abbreviature particolari indicate di sopra al numero IV, le altre dei plurali distinti con doppie consonanti indicate nel primo numero II, e quelle pure sono state omesse che hanno una qualche lettera di più, la quale però non alteri punto il significato, come per esempio l'abbreviatura Heinecc. che corrisponde perfettamente all'abbreviatura Hein. Heineccius, che già in questa Tavola si trova.

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apr. ile

aquil. ejensis
arcivesc. ovo
archit. etto
Architett. ura

art. icolo
astron. omia

att. icae

Auct. orum
Aug, usto
aug. ustus
August. inus
Aur. clio

Aurel. iano
Aut. eurs
Avv. ocato

B
barnab. ita

Basil. eae
bass. anese
Bat. avorum
bell. um
Bened, ictus
bened. ettino
Bernard. ino
bib. Hioteca
Bibliogr. afia
bibliot. ecario
brev, itate
Brix. ia
brix. iensis

Bruck, erus

Burd. igala
Burmann. us
C

Caio
c. apo
Caes. ar

Caes. area

Caesar. ibus
calc. em
Calig, ola
Camm. illo
can, onico
Capit. olino
Curac. alla
card. inale
carm. en
Carm. ina

carmel. itano
cat. alogo

caus. is
Cav. alière
cel. ebre

Cels. us
Cenot. aphía

cent. uria
ch. iarissimo
Christus
chier, ico
chois. ie
Chorographia
Chron, icon
chronol. ogicus
Cic. erone
cit. ato

c. itate

clar, is

Clem, ente
clem. entia
Co. nte

Cod, ex
col. onna
collectan, ea

collaz. ione

Colon. iae

comin. iana

Comm. entario commed. ia

comp. agnia Conc. ilio Confessiones

cons. ole consigl. iere consol, atione consul, atum

Contin, uazione

controv. ersia
Corn. elio
corr. uptae
Corsin. us
Costant. ino

cremon. ese
crist, iana
Cristof. ore
crit, ica

Cyneg. etica
cyprian. ica

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