Immagini della pagina
PDF
ePub
[ocr errors][merged small][merged small]

ر

DI

GIROLAMO TIRABOSCHI

Dopo che molte penne di valenti Italiani han tributato

omaggio al sapere ed alle virtù di Girolamo Tiraboschi, non ardirei avventurarmi all' arringo medesimo, ove pur non mi vi sospignessero gli altrui impulsi autorevoli, e cosi l'opportunità di compiere al debito per me già contrattò inverso la memoria sempre acerba e sempre onorata dell'insigne Defunto. E certo a pochissimi compete, siccome a lui, il diritto di vivere eternamente nella ricordanza de' posteri, dappoichè egli consacrò in particolar modo il frutto de' suoi pellegrini talenti, delle lunghe vigilie, della vasta sua dottrina alle glorie della nazionale letteratura, affaticandosi, ora a toglierne dall' obblivione i benemeriti coltivatori, ora ad assicurarne gli incliti nomi nel possedimento della immortalità.

Bergamo, città feconda in ogni tempo di chiari ingegni, diede, correndo il decimottavo giorno di dicembre dell'anno mille settecento trentuno, i natali a Girolamo di Vincenzo Tiraboschi, e di Laura dello stesso cognome. Risplenderono in quello sin dai primi anni le doti più belle d' intendimento e di cuore, che, insiem congiunte, l'uomo costituiscono pienamente commendabile. Nella tenera età medesima, in cui grande suol essere la dissipazione, tenuissima la fermezza nello studio, apparve Girolamo affatto irreprensibile; nè fin d'allora gli ottimi genitori ebber dal figlio se non testimonianze di sommessione, di compostezza d'animo, e di cristiana pietà. La compassion generosa a pro degli indigenti mostrossi nel fanciullo anzi bisognevol di freno che di eccitamento. Attinse egli in patria dal sacerdote Pietro Arneati, che teneavi pubblica scuola, le cogni

zioni elementari delle lettere, e questi lieto di tanto discepolo non rifini mai di esaltarne la prontezza della mente e la perseveranza nella applicazione, onde quella sua puerizia assai memorabile si rendè. L'accesa voglia di erudirsi, indizio d'ani ma nata alla sapienza, spronavalo a gir continuamente in traccia di libri, ed a leggerli con incredibile avidità, sicchè Marco Tullio chiamato avrebbe lui giovinetto, conforme appellò Catone adulto, divoratore appunto di libri.

Preludj si fausti in Girolamo determinarono il padre di lui a collocarlo, mentre d'un anno solo oltrepassava i due lustri, per lo raffinamento dell'educazion sua, nel Collegio di Monza retto allora da' Gesuiti, fra i quali, Giammaria Prati e Pietro Cattaneo gl' istillarono alternatamente il sano gusto nell'arte oratoria, e nella poetica. Quanto fosser eglino presi dalle prerogative d'ogni maniera nell' Allievo radicate, e quanto ei lo fosse a vicenda dell'esemplarissima vita de' suoi maestri, lo scuopre, da un lato l'impazienza onde chiese di vestirne le divise, lo dice dall' altro il giubilo di quelli in accogliere, animati dalle più ragionevoli speranze, tra loro il novello Alunno, che divenir dovea segnalato Campione. Vinte le renitenze paterne, mediante le iterate prove d'una vocazion legittima e veracemente spirata dall'Alto, incamminossi Girolamo, benchè unica speme alla discendenza dei suoi, benchè sol d'anni quindici, e non compiuti ancora, incamminossi, nel diciannovesimo giorno d'ottobre del mille settecento quaranta sei, al noviziato in Genova della Compagnia di Gesù. Colà offeri ognora in se medesimo preclari esempj di Evangelica perfezione, e singolarmente di quella perpetua negazion della volontà propria, che n'è l'apice il più scabroso ed il più meritorio.

Finito il biennio del regolar tirocinio ed il corso degli umani studj, ripetuto sotto la scorta de' Padri Giuseppe Grazzano e Giambatista Nogera, udì nella filosofia l'esperto Padre Gioseffantonio Cantova: quindi fu destinato all' esercizio per anni cinque delle scuole inferiori in Milano, poi in Novara; e conobbesi presto che uno spirito nobilissimo, quello, cioè, di essere altrui giovevole, dirigeva le sue occupazioni. Vide che il Vocabolario italiano-latino del Padre Mandosio domandava, per l'assoluto profitto de' principianti, riforme, giunte, spiegazioni: laonde si accinse ad impar

tirgliele, e corredato così di benefica supellettile, il pubblicò: fatica questa che fia riputata a vile unicamente da coloro, i quali costumano dalla semplice intitolazione d'un' opera il pregio argomentarne, e la dottrina universa dell'Autore. E poscia che i suoi Correligiosi Filippo Bovio ed il mentovato Cantova ebberlo introdotto negl'intimi penetrali delle sacre discipline, qual non diede Tiraboschi esperimento illustre d'intelletto valevole ad abbracciar qualunque più austera scienza, attraendosi in teologica solenne disputazione la maraviglia de' Professori maggiormente consumati in quegli studj? Ma siccome le amene facoltà parvero sopra tutt'altre a se chiamarlo e ritenerlo con possenti allettativi, ascese egli perciò con geniali e prosperi auspicj, in Milano nell'Università di Brera, la cattedra della Rettorica. Che se io affermi aver quivi Tiraboschi grandeggiato, non solo qual precettor valoroso, bensì quale scrittor forbito, e nella metrica e nella sciolta orazione, e nel latino, e nell'italico linguaggio, ne avrò, si a testimonj che a mallevadori quanti lessero gli eleganti versi che d'esso lui, in ambi gli idiomi, vennero, non ha guari providamente a luce, quanti gustaron le prose, che già tempo le videro, modelli di Tulliana facondia: l'una delle quali pone in chiaro i vantaggi e l'eccellenza dello studio risguardante la patria storia, l'altra i motivi, onde sottratta ai rischj di minaccevole infermità l'augusta Imperatrice Regina Maria Teresa, dovea l'Insubria rallegrarsi per istraordinaria foggia ed esultare.

Quasi peraltro ciò fosse lieve alla perizia ed all'attività del nostro Retore, sollecitossi egli in questo mezzo a mietere allori negli spinosi campi dell' Erudizione. Parlo di quella che deriva, come da limpida fonte, copiosamente; ed abita entro i volumi ove racchiuse e rischiarò le lontane memorie dell'Ordine degli Umiliati. Gli ultimi funesti eventi che ne produsser l'eccidio, andavan, gli è il vero, per le bocche ď ognuno, ma le primitive glorie di esso giacevansi neglette e dalla maggior parte ignorate. Comparvero su tale argomen to le Dissertazioni di Girolamo, e dileguaronsi le dubbiezze intorno i principj di quell'Istituto, riferiti per lui saggiamente all'anno mille e diciassette dell' era volgare: imparossi in qual guisa, cento e più anni dipoi, Pietro dal Pozzo stabill gli Umiliati claustrali dell' un sesso e dell'altro, e come fu,

indi a non molto, fondata un' adunanza di sacerdoti colla stessa denominazione da san Giovanni Medense, ed altra, in quello stante, ne sorse di pie femmine all'Istituto medesimo con augusti inviolabili patti arrolate. Nulla riman quivi pel Tiraboschi a bramare, nè circa le leggi, le usanze, la liturgia di que', tra siffatti Religiosi, viventi in solitario ritiro; nè circa le particolarità, le vicende, lo scioglimento de' laici: nulla sui riti, sulle costituzioni di questi, sui manuali esercizj, e sul lanificio segnatamente in che gli Umiliati spiccarono, e sugli impieghi diversi fidati loro dai Principi e dalle Repubbliche. Perfetta è la serie dei Generali Prepositi, e dei soggetti infra loro, quali per dottrina e santità ragguardevoli, e quali inoltre per calda eloquenza domatrice del vizio, e delle serpeggianti eresie. Ma le umane prevaricazioni che cosa mai non vagliono ad isconvolgere e ad atterrare! Decaduta verso la metà del secolo sedicesimo, scrive il nostro Filologo, dal primiero vigore la regolare osservanza, sciolto irreparabilmente alla rilassatezza ogni ritegno, precipitarono gli Umiliati in tali eccessi, che giunser taluni fino ad insidiar con aperta violenza, quantunque, la mercè divina, inutilmente, i bei giorni del santo Arcivescovo di Milano e Car dinale Carlo Borromei, ansioso di rimettere, coll'industrie del suo fervore, nel diritto cammino i traviati. Costò l'orrendo attentato ai complici la vita, ed al Corpo intero, per Bolla di Pio V. l'estrema dissoluzione. Un' Opera frattanto, per eseguir la quale fece d'uopo a Tiraboschi aggirarsi tra gli angoli dimenticati e fra la polvere degli archivj e delle librerie, separar dai certi gli ambigui, gli autentici dagli apocrifi documenti, discutere e rettificar le varie sovente discordi opinioni degli scrittori nell' intricata materia; un' Ope ra che riverbera cotanto splendore ne' sacri e ne'civili annali de' bassi tempi, condita inoltre da urbanità costante di latino purgatissimo stile, festeggiata dai luminari della patria e della forestiera letteratura, si fu quest' Opera il frutto dell' età fresca d'un uomo indefesso ne' giornalieri scolastici uffizj, assiduo nelle pratiche della domestica disciplina, ed in gravose altre incumbenze applicato, fra le quali non dee tacersi il ragionato indice dei libri esistenti nel Collegio, adesso Ginnasio nazionale, di Brera. Imperocchè sarebbesi allora detto che Tiraboschi, secondo scrissero di Timoleonte Co

« IndietroContinua »