XX MDCCCXXII QUESTA EFFIGIE DI ANGELO MAI IL MARCH. BERNARDINO MANDELLI PIACENTINO CONGRATULANDOSI COLLA PATRIA Di Pietro Giordani XXI MDCCCXXV A FLAMINIA D'ANGELO GNERRI MARIA FRASCHINA MADRE INFELICISSIMA OH MIA FIGLIA TANTO GENTILE TANTO ADORNA DI BELL' INGEGNO UNICA SPERANZA DELLA MIA VITA SOLO CONFORTO DELLE MIE SVENTURE CON CHI PIANGERA' LA TUA POVERA MADRE? (992) Dello stesso XXII MARIANNINA PROLE UNICA DELIZIA UNICA TI RITROVEREMO CARISSIMA ANGIOLETTA Dello stesso (991) Pe' giovinetti che nol sapessero diciamo, che Angelo Mai è un vivente Italiano, famoso per avere scoperto, dissotterato e risuscitato opere di antichi scrittori, e fra queste, ciò che ora abbiamo della Repubblica di Cicerone. siccome in lui alla dottrina è pari la virtù, così la sapienza del pontefice Gregorio XVI volle nel 1858 accrescere di un tanto ornamento il sacro Collegio. Il pleonasmo poi del pronome (L', cioè LA) alla terza linea, innanzi ad HA, è uno dei più belli esempi della proprietà indicata nelle note 636, e 688, oltre il giovare alla chiarezza. (992) Chi non sente l'affetto di queste iscrizioni, non ha cuore. Che amorosa foga nella clausula della presente! XXIII CARLO BOSELLINI AVV. ISTRUITO DA VIAGGI DA LIBRI DA SVENTURE DA TUTTI I BUONI CHE LO CONOBBERO Di Pietro Giordani XXIV LUIGIA F. DEL CONTE PIETRO VERRI (993) PERCHE' DEL CARO E VIRTUOSO MARITO Dello stesso XXV ANTONIO CESARI VERONESE COGLI SCRITTI E COLL' ESEMPIO MANTENNE GLORIOSAMENTE LA FEDE DI CRISTO E LA LINGUA D'ITALIA MDCCCXXX Dello stesso XXVI IL MARCHESE ANTONIO MAZZAROSA ALLE IMAGINI E AGLI SCRITTI (993) La F. in questa linea, vale figlia; il V. nella seguente, importa ve-dova. Vedi la n. 975. (994) Di questo tempietto, dove sono le imagini dei Lucchesi più celebri nell'arte militare, nella politica, nelle lettere e nell'arti belle, e a cui è annessa una biblioteca di opere scelte de' più chiari scrittori di Lucca, dà contezza Cesare Lucchesini (Op. t. 1. face. 81) in una lettera al professore Giuseppe M. Gardella. Il muro poi, nel modo qui usato, è tutto della lingua e de' classici, e qui speso con mirabile aggiustatezza. XXVII MDCCCXXXI LUIGIA DI FRANCESCO BEVELLONI FU QUASI XXXX ANNI IN VITA E POCO PIU' CHE XIX IN MATRIMONIO O BUONA E IN ETERNO CARA MADRE Di Pietro Giordani XXVIII CHI POTRA' CONSOLARMI D' AVERTI PERDUTA E NON DOVEVI COSI' MORIRE DI XXIII ANNI MDCCCXXXII. (995) Dello stesso XXIX ANTONIO DI AGOSTINO GARIBALDI MEDICO DILIGENTISSIMO E A' POVERI PIETOSISSIMO IL DI IV SETT. MDCCCXXXIII ALLA MADRE E A TRE SORELLE NUBILI OGNI SPERANZA AVEVANO IN LUI Dello stesso (99) Qi hai tutte le notizie della estinta, ma gittate là indirettamente; e così în bocca a quel povero marito, sono una pietà a udirle. XXX LAZARO PAPI COLONNELLO PER GL' INGLESI NEL BENGALA PER MOLTA PRUDENZA E BONTA' VISSE ANNI LXXI. GLI FECERO IL MONUMENTO (996) Lazaro, così con una sola z, e Lazzaro con due, si trova usato dagli scrittori. Vedi Bartoli, Ortogr. cap. XV, 3. 4. Quello è più conforme alla sua origine, questo all' uso d'oggidì. Il Davanzati (come già toccammo alla n. 422 avrebbe voluto che la z non si raddoppiasse mai in nissuna parola, poichè ha da se il suo suono doppio, che verrebbe, raddoppiandola, rinquartato con quattro lettere consonanti insieme. Queste e più altre cose egli dice in una postilla agli Ann. di Tacito lib. 1. 2. 3. Ma nel fatto della lingua (lo dice egli stesso ad altro proposito) contro dell'uso la ragione ha corte l'ali. Vedi il Bartoli, Il Torto e'l Diritto . 29. e Ortogr. cap. IX, 3. 12. (997) Črediamo di essere i primi a dare stampata questa iscrizione che in Lucca è scolpita sul monumento del Papi nella basilica di s. Frediano; e che quanto più leggi, più troverai bella. Oggi che si sono cominciate a scrivere e ad applaudire iscrizioni quasi alla maniera di quelle latine stranissime del Giuglaris, non forse a tutti saprà buona tanta semplicità. Ma anche i versi del Petrarca, ai Secentisti parvero troppo semplici. Certo, è più difficile il far cosi, che gittar fuora ampullas et sesquipedalia verba. Nel febbraio del 4839 mi scriveva il Muzzi: Anche l' Epigrafia, benchè nata appena, ha già avuto addosso il secento. Vedi il Repertorio alla voce ISCRIZIONI. Allo stampatore lucchese sig. Giuseppe Giusti l'avv. Fornaciari. facc. Giudizio del marchese Cesare Lucchesini intorno alla prima edizione di questo libro Avviso premesso alla prima edizione Considerazioni generali su' diversi tempi della lingua italiana " " ་ VI. VII. IX. X. L'aquila, la lepre e lo scarafaggio. Il medesimo Dell'uccello caparbio e della testuggine vanitosa. Il medesimo Le scimie e l'uccello. Il medesimo ་ ་ ་ 55 " 39 52 " 41 XX. De'garofani, delle rose e delle viole mammole. Il medesimo « ivi NARRAZIONI I. II. D'un leone che non offese un fanciullo. MALESPINI 3 RE 65 67 70 579 |