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Secolo seguente essa era molto moltiplicata e nel posteriore cioè nel 1312. Vanni d' Oderico Bellondi fu uno dei Priori del Sesto di porta del Duomo, ove era il centro di abitazione di questa Famiglia. Egli ebbe tre figli, uno dei qualì che imparentatosi con la Nobil Famiglia degli Angolanti, fu Padre di un Francesco Bellondi che andò ad abitare nel Popolo di S. Felice in Piazza, e fu ascritto al Gonfalone, Terza Quartier S. Spirito ed ebbe il soprannome di Sodo. Nelli Squittinj, e Matricole del 1380. e posteriori si legge Franciscus Bellondi vocat. Sodo, e ciò forse per distinguersi da un altro Francesco Bellondi ascritto al Gonfalone Carro Quartier S. Croce.

Il suo Figlio Girolamo di Francesca Bellondi Sodo squittinato per la maggiore Gonf. Terza Q. S. Spirito nel 1391. Si trova poi nelli Squittinj del 1416. quando suo Padre era morto, descritto Girolamo di Francesco del Sodo, e da questo ebbe origine la moderna Famiglia del Sodo, essendo l' antica scomparsa affatto da Firenze un secolo, e mezzo avanti per li Esilj, e proscrizioni dei Ghibellini.

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Non bisogna confondere questi del Sodo che furono sempre del Quartier S. Spirito, benchè talor fuori delle mura della Città con i Sodi del Quartier S. Giovanni squittinati per la minore, e sempre Fabbri, o Calzolai, i quali però qualche volta si fecero chiamare del Solo.

Al cominciar del XVI. Secolo si trova un ramo di questa Famiglia del So-do, con l'aggiunta oggi Bartolozzi, e nella Sagrestia di S. Spirito di Firenze si vede al pubblico in una nota delle Sepolture che son nei Chiostri di questa Chiesa notata, quella di questa Famiglia Bartolozzi del Sodo, e che esisteva ove è ora la scalinata, che dalla Sagrestia scende nei Chiostri, ora distratte dopo l'estinzione di questa Famiglia, che seguì al cominciare del XVII. Secolo.

Nella Cronica, o Storia delle Famiglie Fiorentine scritta da Felice del Beccuto, e che si trova negli spogli del Migliore, dopo l' enumerazione delle Famiglie che han goduto il Priorato, si legge che oltre quelle vi sono ancora. molte Famiglie, le quali sebbene appariA 2

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scano moderne..... Sono però stimate compariscono fra le Nobili, e tra queste egli enumera questa Famiglia dei Bartolozzi.

In fatti un'oscura Famiglia Bartolucci, fattasi poi chiamar Bartolacci, e così ascritta alla Cittadinanza, divenuta poi ricca, e volendo nobilitarsi, chiese ed ottenne dal Magistrato Supremo con Decreto di potersi chiamar Bartolozzi, e con tal nome fondò una Commenda nel 1631. goduta per una sola generazione da due Fratelli, perchè si estinse dopo di avere nello spazio circa di mezzo secolo, portati successivamente tre cognomi diversi, e dall' oscurità entrata nell' ordine Civico, poi nell' Equestre

Ma i del Sodo presero probabilmente il cognome da qualche ramo terminato in lei della vera Famiglia dei Bartolozzi.

Questa Famiglia che è delle più nobili, ed antiche di Prato come ne fa fede la Storia di quella Città, scritta da messer Alessandro Guardini, era fin dal 1203. tra quelle ammesse al Governo della sua Patria, e quando nel 1274. furono cacciati di Prato i Ghibellini, essa si trova enumerata tra quelle di parte Guelfa.

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Il P. Idelfonso nel Tom. 1o. delle sue Delizie degli Eruditi Toscani, tra le memorie della Nobilissima Famiglia degli Ubaldini, riporta una nota delle Donne Nobili entrate, e sortite da essa, e vi si legge nel 1461. Maria di Sandro di Antonio di Sandro degli Ubaldini, data a Michele di Piero Bertolozzi. Egli però ha torto di alterare questo cognome, perchè i libri delle Gabelle, della Decima, delle prestanze, le libre, l'Istoria di Prato del Guardini, e ventinove pergamene appartenenti a questa Famiglia, e che si conservano nell' Archivio diplomatico di Firenze, attestano che per l'intiero corso di sei secoli, e forse di più che questo cognome esiste, si è sempre scritto come si scrive oggigiorno.

Questa Maria di Sandro degli Ubaldini di Galliano, in cui terminò questo ramo di detta Famiglia par che portasse in quella dei Bartolozzi la poco buona fortuna, che opprimeva già quella da cui essa discendeva.

Nel 1468. essa Maria già vedova rifiutò l'eredità di Sandro Ubaldini suo Padre. (Riformagioni 128.) I suoi due Fi

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Figli alienarono quasi tutto il Patrimonio dei loro maggiori, talchè un pronipote di detta Maria discendente dal secondo genito venuto in Firenze, ove contrasse per se, e per sua Sorella due Matrimonj nobili, si matricolò nel 1561. all' arte della Seta per la professione di Orefice, ed è quel Niccolò di Bartolommeo, il di cui Sepolcro si vede tuttora nei Chiostri di S. Spirito. Egli con tal commercio lasciò a suo Figlio, il modo di aumentare il suo Patrimonio, ed è quel Pier Francesco che dimorando sempre in Prato godè nel 1643. della suprema Magistratura di Gonfaloniere di Giustizia, e nei di cui Figli termi nò in Prato questo ramo nel 1708.

Dai Discendenti del primogenito di detta Maria Ubaldini, un Figlio del pronipote di essa su l'esempio di detto Niccclò, venne in mediocre fortuna in Firenze alla professione istessa, ove la sua discendenza sussiste tuttora molto ben conosciuta.

Da una copiosa raccolta di memorie relative a questa Famiglia, e che mi ha dati i materiali per questo breve ragionamento, si ricava che essa è stata in

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