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Brani popolari

Pagina 75 - Rodilardo d' ogn' intorno Minaccioso scorreva e notte e giorno. Onde furon dal pubblico mandati Cercando aita in questa parte e in quella Col sacco sulle spalle i deputati, Che giunser del romito anco alla cella; Gli fecero un patetico discorso,. E gli chiesero un poco di soccorso. O cari figli miei, disse il romito, Alle mortali o buone o ree venture 10 più non penso, ed ho dal cor bandito Tutti gli affetti e le mondane cure ; Nel mio ritiro sol vivo giocondo, Onde non mi parlate più del mondo....
Pagina 2 - Silvestres homines sacer interpresque deorum Caedibus et victu foedo deterruit Orpheus, Dictus ob hoc lenire tigres rabidosque leones ; Dictus et Amphion, Thebanae conditor arcis, Saxa movere sono testudinis et prece blanda Ducere quo vellet.
Pagina 83 - L' aer tepido e sereno , Della terra il lieto aspetto , Già destava a tutti in seno Nuovo brio , nuovo diletto. Sopra l'erbe ei fior novelli Saltellavano gli armenti, Ed il bosco degli augelli Risuonava ai bei concenti.
Pagina 75 - Che ha una pancia sì grossa e sì badiale, Che mangia tanto e predica il digiuno, Che chiede sempre , e nulla dà a nessuno. Taci , la buona vecchia allor gridò , O tristarello ; e chi a pensare a male Contro...
Pagina 87 - Ch' io porgo un util pascolo Al setoloso armento. E quando fiacca ed arida Sarò a morir vicina, Spero di sopravvivere Anche alla mia ruina: Del minaccioso oceano Andrò solcando l' onde, E tornerò poi carica Di merci a queste sponde. E voi, che siete o miseri Da tutti oggi odorati, Domani, guasti e putridi, Sarete calpestati." Del saggio arbor non erano Compiti i detti appieno, Che i fior già cominciavano Languidi a venir meno. Già inariditi perdono II lucido colore , E al suoi negletti cadono...
Pagina 30 - V han de' pazzi graziosi, Che vanno accarezzati, Che senza alzar le mani Con detti e fatti strani, E coli' umor giocondo Diverton tutto il mondo. Ora fra questo numero Più piacevoli pazzi io non ho visti Di quei, che son chiamati i progettisti. Chi senza uscir di camera, Dall...
Pagina 78 - Urta nel laccio ; il laccio allor si serra , E nelle zampe il reo ladrone afferra. Invan si scote e freme, e il piè legato Per disbrigare, invano usa ogni prova, Urla, copre di bava il labbro irato, II ferreo laccio azzanna , e nulla giova ; Ma in oriente il candido e rosato Raggio apparia già della luce nuova , Che appoco appoco , vinto il fosco orrore, Rende agli oggetti il solito colore. La piena luce il eor d'alto spavento Al prigioniero predatore agghiaccia: Ma già sorge il pastore , e il...
Pagina 136 - Che denso sta su l' umido terreno, Mai non respiro il dolce aer sereno. A cangiar sorte intenta, Volse e rivolse i rami serpeggianti Ora indietro or avanti, Strisciando sopra il suoi con gran fatica; Tanto che giunse a un
Pagina 83 - Il bel canto in giù discende , Or con volo rapidissimo Gorgheggiando in alto ascende. Tra le frondi ei canta solo, Stanno gli altri a udirlo intenti, Ed avean sospeso il volo Fin l'aurette riverenti. Sol .s...

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