Storia civile della Toscana dal MDCCXXXVII al MDCCCXLVIII, Volume 5Presso L. Molini, 1853 |
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Storia Civile Della Toscana Dal MDCCXXXVII Al MDCCCXLVIII, Volume 5 Antonio Zobi Visualizzazione completa - 1852 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 512 - Guai all'umano orgoglio se a colpa oa merito d'uomini qualunque riferisse queste mirabili mutazioni, invece di adorare gli arcani disegni della Provvidenza , sia che si manifestino nelle vie della giustizia o nelle vie della misericordia: di quella Provvidenza, nelle mani della quale sono tutti i confini della terra. E Noi, a cui la parola è data per interpretare la muta eloquenza delle opere di Dio, Noi non possiamo tacere in mezzo ai desiderii, ai timori, alle speranze, che agitano gli animi dei...
Pagina 258 - Al re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il capo supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di mare: dichiara...
Pagina 598 - Noi, sebbene indegni, facciamo in terra le veci di Colui che è autore di pace, e amatore di carità, e secondo l'ufficio del supremo nostro apostolato proseguiamo ed abbracciamo tutte le genti, popoli e nazioni con pari studio di paternale amore.
Pagina 615 - Noi confidiamo che la Nazione stessa, onestamente altera della nazionalità propria, non metterà l'onor suo in sanguinosi tentativi contro la Nazione italiana; ma lo metterà piuttosto nel riconoscerla nobilmente per sorella, come entrambe sono- figliuole Nostre e al Cuor Nostro carissime; riducendosi ad abitare ciascuna i naturali confini con onorevoli patti, e con la benedizione del Signo..
Pagina 3 - Mancando il buon costume la legge civile è senza la vera sanzione della legge religiosa; la vita d'ognuno senza il massimo e più nobile scopo; le classi sociali senza legami fraterni; le menti che pensano senza norma infallibile; le braccia...
Pagina 257 - ... del Nostro cuore e la felicità della comune patria. Intesi Noi a promuovere ogni prosperità dello Stato per via di quelle riforme economiche e civili alle quali attendemmo con zelo indefesso per tutto il corso del governo nostro, il Cielo benedisse le Nostre cure in tal modo che ne fosse dato di giungere a questo per noi faustissimo giorno, senza che alcuna perturbazione togliendo la possibilità di operare il bene pubblico, rendesse necessario il ricorrere alla istituzione di nuove forme politiche....
Pagina 461 - Finché dura la lotta, non è opportuno di mettere in campo opinioni sui futuri destini politici di questa nostra carissima patria. Noi siamo chiamati per ora a conquistarne l'indipendenza; ei buoni cittadini di null'altro debbono adesso occuparsi che di combattere. A causa vinta, i nostri destini verranno discussi e fissati dalla nazione...
Pagina 555 - Soldati ! La nobile terra Lombarda, che fu già glorioso teatro di guerra d'indipendenza quando Alessandro III benediceva i giuramenti di Pontida, è ora calcata da nuovi prodi, coi quali stiamo per dividere pericoli e vittorie. Aneh' essi, anche noi siam benedetti dalla destra di un gran Pontefice, come lo furono que'nostri antichi progenitori.
Pagina 347 - ... suoi principii sul progetto che ce ne presenterebbe fra dieci giorni l'attuale nostro Ministero di Stato; Volendo mandar subito ad effetto questa ferma deliberazione del nostro animo; Nel nome temuto dell'Onnipotente Santissimo Iddio, Uno e Trino, cui solo è dato di leggere nel profondo dei cuori e che noi altamente invochiamo a giudice della purità delle nostre intenzioni e della franca lealtà, onde siamo deliberati di entrare in queste novelle vie di ordine politico; Udito con maturo esame...
Pagina 277 - ... l'innocente, di salvare il colpevole, perché non vi fosse di pubblico, di solenne e di vero che la sentenza e la condanna, la galera e la gogna, il carnefice e la forca. Protestiamo: contro gli ordinamenti civili, militari e preteschi, tutti costretti, tutti inceppati, tutti servi, riferiti tutti a un centro straniero, dominati tutti da un capo straniero, perché Vienna sola avesse il monopolio dei pensieri, delle volontà, dei...