La Divina commedia, Volume 1G. Barbèra, 1881 - 723 pagine |
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Parole e frasi comuni
alcun Alichino Alighieri allegorico allora altra altrui anime antichi appresso avea Barbariccia Beatrice bolgia Bonifazio cagione Calcabrina canto IX cerchio ch'è ch'io chè chiama ciascun cielo città colla colui convien Costruisci ed intendi cotal credo d'ogni dannati Dante Dante Alighieri demonii detto dice dinanzi divina Divina Commedia dolore Duca ebbe erano fece fiamma fiera figlio figuratamente Fiorentini Firenze Flegetonte Flegias fondo frode fummo furono gente Gerione Ghibellini gran gridò Guelfi Guido Iacopo Rusticucci Inferno l'altro l'anima l'un latino Lucifero lungo luogo Maestro Malacoda Malebranche mente mezzo Michele Zanche mondo monte morte occhi parea parlare parole passo peccatori piange piante piè piedi poco poema Poeta ponte porta Poscia quegli quei quivi ripa rispose selva settimo cerchio significare sovra stanno Tebe terra tosto tristo uomo valle Vanni Fucci veder Vedi canto veggio venire verso vidi Virgilio virtù vizi volse
Brani popolari
Pagina 117 - L' animo mio per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d
Pagina 72 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, e cominciai: " Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore, che conosceste i dubbiosi disiri?
Pagina 43 - Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura, Che la diritta via era smarrita.
Pagina 157 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 68 - Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Cosi quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sè lunga riga; Cosi vid...
Pagina 51 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
Pagina 130 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Facciatt le bestie fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui , voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Pagina 230 - E s' ella d' elefanti e di balene Non si pente ; chi guarda sottilmente, Più giusta e più discreta la ne tiene : Ché dove l' argomento della mente S' aggiunge al mal volere, ed alla possa, Nessun riparo vi può far la gente. La faccia sua mi parea lunga e grossa Come la pina di san Pietro a Roma : E a sua proporzione eran l' altr
Pagina 245 - ... la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce, sì ch'egli annieghi in te ogni persona!
Pagina 177 - Ch' io gli vidi venir con l' ali tese, 35 Non molto lungi, per volerne prendere. Lo Duca mio di subito mi prese, Come la madre ch' al romore è desta, E vede presso a sè le fiamme accese, Che prende il figlio e fugge, e non s...