Le lettere italiane considerate nella storia, ovvero nelle loro attenenze colle condizione morali e civili degl'Italiani, ad uso dei liceiR. Miglaccio, 1865 - 204 pagine |
Parole e frasi comuni
adunque affetti agevole altra altre animo antichi armonia arte assai avea barbari bello chè Ciullo civile classici colla comune concetti condizioni conforme considerare conveniente cristianesimo Dante dialetto dialetto fiorentino dire dirsi divina dottrina drammatica efficacia eloquenza esprimere essendo esso età fantasia favella filosofia fiorentino forma Fornari Gioberti Greci Guido Cavalcanti Guido delle Colonne Hegel idee idioma imitazione immagine dello spirito Imperocchè indole infinita bellezza ingegni innanzi intel intelletto Jacopone Jacopone da Todi l'arte l'immagine latino legge letteratura letteratura latina lettere lingua italiana linguaggio luogo materia mente mestieri morale natura nazionale nazione nobili Normanni novella novella letteratura nuova obbietti parole particolarmente parvenza passioni pensiero perfezione perocchè poesia didascalica poesia epica poesia lirica poeti poetica popolo principii proprio quan ragione rappresenta religione rivela romanzo scienza scorge scrittore secolo secolo XIII sentimenti specchio stile storia stra turali umano uomini vero virtù zione
Brani popolari
Pagina 97 - Io mi son un che, quando Amor mi spira, noto, ed a quel modo Che ditta dentro, vo significando.
Pagina 71 - Pari a quel pin che folgore passando Disfrondato lasciò: nascente luna Sembra il suo scudo. Egli sedea sul lido Sopra uno scoglio, annubilato in volto, Come nebbia sul colle. O primo, io dissi, Tra...
Pagina 189 - L' una vegghiava a studio della culla, E consolando usava l' idioma, Che pria li padri e le madri trastulla : L' altra traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, e di Fiesole, e di Roma.
Pagina 71 - L'esplorator dell'Ocean sen venne, Moran figlio di Fiti. Alzati, ei disse, Alzati, Cucullin; già di Svarano Veggo le navi; è numerosa l'oste, 10 Molti gli Eroi del mar. — Tu sempre tremi Figlio di Fiti, a lui rispose il Duce Occhi-azzurro d'Erina, e la tua tema Agli occhi tuoi moltiplica i nemici; Fia forse il Re de' solitarj colli, 1 5 Che a soccorrer mi vien.
Pagina 71 - ... dell'oceàn sen venne, Moran figlio di Fiti. — Alzati, — ei disse — alzati, Cucullin : già di Svarano veggo le navi; è numerosa l'oste, 1o molti i figli del mar.
Pagina 79 - Lemuri e alle streghe. In tenebrose Nebbie soffiate dal gelato Arturo, Si cangia ( orrendo a dirsi ! ) il bel zaffiro...
Pagina 148 - ... della bontà divina, il quale benché si spanda sopra tutte le cose create, come il lume del sole, pur quando trova un volto ben misurato e composto con una certa gioconda concordia di colori distinti, ed aiutati dai lumi e dall'ombre e...
Pagina 156 - Se io per avventura ero nato a qualche cosa, ero nato al pittore; e per questo se qualche cosa ci è di non cattivissimo nella roba mia, è tutto pittura... Non avendo dunque potuto adoperare il pennello, ò adoperato la penna.
Pagina 186 - Gli uomini prima sentono senza avvertire, dappoi avvertono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura...
Pagina 166 - V. NANNUCCI, Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana, Firenze, Barbera 1874, voi. I, pp. 239-240. Di Massarello egli dice che «fu da Todi e fiorì verso il 1250».