Raccolta di cento cinquanta sonetti e di altri componimenti poetici di vari autoriE. Moro, 1865 - 414 pagine |
Dall'interno del libro
Risultati 1-5 di 15
Pagina xlvi
... dice : Anzi serena il volto Fece tacer il vento , e rider l'onde . Viene un'altra , e m'afferma : Or la vid ' io Empir di gelosia le Ninfe algose , Mentre sul mare i suoi begli occhi aprio . Dico a questa : E per me nulla t * impose ...
... dice : Anzi serena il volto Fece tacer il vento , e rider l'onde . Viene un'altra , e m'afferma : Or la vid ' io Empir di gelosia le Ninfe algose , Mentre sul mare i suoi begli occhi aprio . Dico a questa : E per me nulla t * impose ...
Pagina 52
... dice : Anzi serena il volto Fece tacer il vento , e rider l'onde . Viene un'altra , e m'afferma : Or la vid ' io Empir di gelosia le Ninfe algose , Mentre sul mare i suoi begli occhi aprio . Dico a questa : E per me nulla t * impose ...
... dice : Anzi serena il volto Fece tacer il vento , e rider l'onde . Viene un'altra , e m'afferma : Or la vid ' io Empir di gelosia le Ninfe algose , Mentre sul mare i suoi begli occhi aprio . Dico a questa : E per me nulla t * impose ...
Pagina 81
... dice : Or mira , Diletto genitor , quanto son bella . Figlia , io rispondo , d'un gentil sereno Ridon tue forme e questa immago è diva Sì , che ogni tela al paragon vien meno . Ma un ' immago di te vegg ' io più viva , E la veggo sol io ...
... dice : Or mira , Diletto genitor , quanto son bella . Figlia , io rispondo , d'un gentil sereno Ridon tue forme e questa immago è diva Sì , che ogni tela al paragon vien meno . Ma un ' immago di te vegg ' io più viva , E la veggo sol io ...
Pagina 109
... dice , Che lacrimando n ' uscirete pui : Ella ha perduta la sua Beatrice ; E le parole , ch ' uơm di lei può dire , Hanno virtù di far piangere altrui . ALIGHIERI . SONETTO CIV . L'Incauto punito . Sì come suol , 109 SONETTO CIII. ...
... dice , Che lacrimando n ' uscirete pui : Ella ha perduta la sua Beatrice ; E le parole , ch ' uơm di lei può dire , Hanno virtù di far piangere altrui . ALIGHIERI . SONETTO CIV . L'Incauto punito . Sì come suol , 109 SONETTO CIII. ...
Pagina 117
... tutti andrà tacito e schivo . Felice me se un gentil viso e pio , Mentr ' ei sen passa timido e furtivo , Dolce il sogguarda e fra sè dice : è mio . CESAROTTI . SONETTO CXII . All ' Imperatore Carlo Quinto . Dopo 117.
... tutti andrà tacito e schivo . Felice me se un gentil viso e pio , Mentr ' ei sen passa timido e furtivo , Dolce il sogguarda e fra sè dice : è mio . CESAROTTI . SONETTO CXII . All ' Imperatore Carlo Quinto . Dopo 117.
Altre edizioni - Visualizza tutto
Raccolta di Cento Cinquanta Sonetti e di Altri Componimenti Poetici di Vari ... Enrico Moro Anteprima non disponibile - 2018 |
Raccolta di cento cinquanta sonetti e di altri componimenti poetici di vari ... Anteprima non disponibile - 1879 |
Raccolta di Cento Cinquanta Sonetti e di Altri Componimenti Poetici di Vari ... Enrico Moro Anteprima non disponibile - 2018 |
Parole e frasi comuni
Acheronte affanni alfin allor alma altar Amor Angeli aquilon Aronne Assiria avea Basville beata bella bruna canto celeste Chè chiome ciel ciglio città dolente colla Corcira crin crudel crudo d'amor Dio fidando divino dolce dolor donna Druidi duol Ecco empio Epicuro Erebo eterno favella figli fior fronte fuggir furor gemito genti gentil giorno gloria gran grido guardo inferno Israel l'ali l'alma l'altro l'Eterno l'ira l'onda labbro lacrime Laocoonte Luigi XVI lume Madre Marsiglia mesta mira misero mondo monte mortal morte Mugge nembo nemico notte Nume occhi orrenda padre Parga passo pensier petto piange pianto piè pietà pietoso raggio rondinella sacro sangue santo sdegno securo serba Signor Simonide Sionne SONETTO sospiro Sovra spada spirto sponda sposo stolta suol suon superba terra terror TOMMASO GROSSI trema Trovator Uscian vede veggio Vergine vesta vinti volto
Brani popolari
Pagina 328 - Nel suoi che dee la tenera Tua spoglia ricoprir, Altre infelici dormono, Che il duol consunse ; orbate Spose dal brando, e vergini Indarno fidanzate ; Madri che i nati videro Trafitti impallidir.
Pagina 353 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Pagina 322 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Pagina 312 - Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira? E il sen che nutre i liberi Invidiando mira? Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d'Eva Nel suo dolor pensò...
Pagina 94 - Or duro, acerbo, ora pieghevol, mite ; Irato sempre e non maligno mai ; La mente e il cor meco in perpetua lite : Per lo più mesto, e talor lieto assai : Or stimandomi Achille ed or Tersite. Uom, se...
Pagina 316 - La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio: due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fé' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.
Pagina 210 - Etna, e nell'orribil veste Delle sue fiamme ti ravvolgi e splendi. Tu del nero aquilon su le funeste Ale per l'aria alteramente vieni, E passeggi sul dorso alle tempeste: Ivi spesso d'orror gli occhi sereni Ti copri, e mille intorno al capo accenso Rugghiano i tuoni, e strisciano i baleni.
Pagina 95 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Pagina 311 - Sparso per ogni lido, Volgi lo sguardo a Solima, Odi quel santo grido: Stanca del vile ossequio, La terra a Lui ritorni: E voi che aprite i giorni Di più felice età, Spose...
Pagina 318 - Fede ai trionfi avvezza! scrivi ancor questo, allegrati; che più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò.