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III.

Le possessioni sono più stabili, e ferme ricchezze, che quelle fondate sulla mercantile industria.

IV.

I Romani giustamente credevano, che non lo assai terreno, ma il bene coltivato bastasse.

V.

Senza abbondanza di uomini mai non riuscirà fare grande una Città. Questo si fa per amore, tenendo le vie aperte e sicure a' forestieri, che disegnassero venire ad abitare in quella, acciocchè ciascuno vi abiti volentieri.

VI.

Nei Governi moderati e dolci si vede maggiori popoli per essere i matrimonj più liberi, e più desiderabili dagli uomini, perchè ciascuno procrea volentieri quei figliuoli, che crede poter nutrire, non dubitando, che il patrimonio gli sia tolto, che conosce non solamente, che nascono liberi e non schiavi, ma che possano mediante la virtù loro diventar grandi.

VII.

Uno Stato ingrandisce con esser l'asilo della gente cacciata e dispersa.

VIII.

Senza campi pubblici, dove ciascuno possa pascere il suo bestiame, senza selve dove prendere del legname da ardere, una colonia non può ordinarsi.

IX.

Gli esilj privano le Città di uomini, di ricchezza, e d'industria.

X.

I popoli sono ricchi quando vivono come poveri, e quando nessun fa conto di quello gli manca, ma di quello ha necessità.

XI.

I popoli sono ricchi quando dal paese loro non escono danari, sendo contenti a quello, che il loro paese produce, e quando nel loro paese sempre entrano e sono portati danari da chi vuole delle loro robe lavorate manualmente, di che condiscono i paesi esteri.

XII.

I Governi ben regolati hanno canove pubbliche da mangiare, e da bere, e da ardere per un anno.

XIII.

I Governi ben regolati, per poter tenere la plebe pasciuta, e senza perdita del pubblico, hanno sempre in comune per un anno da poter dargli da lavorare in quegli esercizj, che siano il nervo, e la vita della Città, e dell' industria de' quali la plebe si pasca.

XIV.

Le provincie, dove è danaro ed ordine, sono il nervo dello Stato.

Vol. 8.

S

CAPITOLO IX.

Mali dell'ozio.

s: i.

Nell' ozio sogliono generarsi assai mali contro i costumi, perchè i giovani sciolti, più che l' usitato, in vestire, in conviti, in altre simili lascivie sopra modo spendono, ed essendo oziosi, in giuochi, e in femmine il tempo e le sostanze consumano ; e gli studj loro sono apparire col vestire splendidi e col parlare sagaci e astuti, e quello, che più destramente morde degli altri, è più stimato, e non si rispettano i precetti della Chiesa.

II.

In uno Stato, che sta la maggior parte del tempo ozioso, non può nascere uomini nelle faccende eccellenti.

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III.

Per lo più gli uomini oziosi sono instrumento a chi vuole alterare.

IV.

Quanto all'ozio che arrecasse il sito di una

Città, si debbe ordinare che a quelle necessitadi le leggi la costringhino, che il sito non la costringesse; e imitare quelli che sono stati savi, ed hanno abitato in paesi amenissimi, e fertilissimi, e atti a produrre uomini oziosi, ed inabili ad ogni ritroso esercizio, che per ovviare a quelli danni, i quali l'amenità del paese, mediante l'ozio, avrebbero causati, hanno posto una necessità d'esercizio.

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