nobile opera da raro maestro lasciata int perfetta,malageudliffmo, & fopra ogni credenza faticofo è stato a me dipor ma nota sì rare fatiche di sì pregiato fcrittoresonde io in quefto fatto haurò per auué tura fcoperto piutofto il mio poco fapete, che non haurà fatto feruitio a cofi degna opera. Mapure il comandamento di coloro a qui non obedire troppo gran ui tiqil mio ftato farebbe, dourà difenders moda ogni atto di temerità, & prefuntiohe,che mi poteffe effere afcritta. Hora do uendofi per leunig mani mandar in luce queft'opera,con tanta diligenza, & fidel. tà con quanta integrità, & virtù il Conte Baldaflar procurò a tutto fuo potere di la fciarla impreffa non folo nelle fcritture, maanco negli animi de gli huomini de i fuoi tempi, me parato conueneuole, & neceffario indrizzarla all A. V. sì per che ella hebbe origine dalla Serenifs. Cafa di lei,onde è ben douere, 'ch a quella, come a fuo principio ricongionga; come anco perché effendo un chiaro fpecchio,en tro ilquale i gloriofi meriti de maggiori di V. Alt. con marauigliofo piacere de ri guardanti fi ueggono,pare che tanto con uenga a lei,quanto tutti gli altri ornamen ti di esfile fono douuti. Ma quádo anche no ui fuffe ueruna di quefte ragioni, chia ciò fare punto mi prouocaffe, nulla dime no mi mouerebbe molto, coménéluero fa,il faper per publico grido d huomini dotti,chel Alt.V.è ripiena diluariag& efquifita dottrina, che ella ha fempre uo lonterofanente fauorito & fauorifce, & innalzai letterati; & quel che è di maggior importanza,& che folo & fenza più a Prencipi grandi fi richiede, è ch'ella co giufta bilancia tutte le fue operationi me na ad effetto, & non meno gli appetiti propri col freno della ragione ritiene tra cacelli dell honefto,ch'ella con fauioreg gimento fi ritenga i popoli a fe foggetti entro a termini del più lodato uiuere ciuile. Onde fi uede chiaramente che l'Alt V.non folo ha hereditato gli ftati, & le grandezze, ma l'ifteffe uirtù, & il proprio ualore di quei Federighi, & di quei Guidobaldi,& de gli altri fuoi maggiori, Pré a 4 cipi cipi (uagliami iluero) digniffimi da porfi in effempio, si per la lor fomma bontà, per la rara cognitione delle cofe,perlinuittiffimo animo, perlaffabilità ueftita di marauigliofa grauità, & per la magnificenza, la quale come il Sole e di tutto il cielo bellezza; cofi efla e di ciascun al tra virtù chiarezza, & ornamento,& per gli egregij.fatti abbondantisma materia di qual fi uoglia gran, uolume de' più famofi fcrittori,& li anco per mille altre lo ro ammirabili qualità, le quali colpa delle picciolisfime forze della debol penna mia no poffo io in maniera ueruna accen nare, non che perfettamente spiegare Da tutto ciò ne nafce Serenisfimo Signo re,cofa che mi fofpinge affai a dedicarle la prefente opera,& e ch io mi rendo ficu ro, che i belli colori di dottrina & di arte ficiofa eloquentia, co qualil Autore dipinfe quefto libro, fe faranno accompa gnati da i lumi del gloriofo nome di VA fi renderanno molto più vaghi, & diletteuoli, & le imperfettioni & difetti miei quafi mal locate ombre in leggiadra pit tura tura faranno più facilmente comportati: Degnifid Altezza Vostra di non riguardare all indegnità mia, ma miri più tofto a quella benignità, che è fua propria & particolare, & per ciò accetti quefto affetto dell animo mio, che fe non meriterò lode di hauer confeguito il mio fine, dourò almeno meritare ftufa per hauerlo grandemente defiderato & procurato. Refta che l'Altezza Voftra fia feruita, come humilmente io la fupplico, di riuedere uolentieri, & con lieta fronte il CORTEGIA NO, come uno de gli antichi honori della fua Corte, & d Italia, & anchora col mezzo di lui accettarmi nel numero de fuoi deuotisfimi Seruitori, & ripormi fotto la grandezza della protettione fua, accioche col uento del fauor di lei con maggior mia ficurezza nauighi questo mare del uiuer mondano. Qui facendo fine con quella maggior riuerenza, che poffo, & deuo, bacio le mani di Voftra Altezza Serenisfima, & con ogni diuotio ne me le dedico, & confacro, & prego |