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la fua fingolare pietà uerfo la patria. Nato effo Conte i genitori fuoi prudentiffimi, conofcendo, che al uero acquisto de benni dell' animo, al Ciuile gouerno de corpi, & al mantenimento de coftumi, & dell' humana, & nobile conuerfatione neceffarie furono fempre ftimate le buone lettere, accompagnado effi in ciò la inclinatione del Conte anchora fanciullo, gli diedero Maeftri eccellentiffimi, da quali egl imparò con molta ageuolezza lettere greche, & latine, & fra quefti fu in Milano un Demetrio Calcodile,honorato dal Giouio con elogio particolare, & huomo famoso in quei tempi, per la lingua Greca, che all' hora da pochiffimi fi fapeua, dal quale nella medefima Città, il Conte fu primieramente ammaestrato;onde in breue tépo fece tal profitto,che ben moftro, che egli era di deftriffimo & marauigliofo ingegno, di memoria tenaçe, & di giudicio non puerile ; pofcia ne' coftumi riusci cofi piaceuole, & amabile, & di natura cofi al be ne inchinata, piena di grauità, che ueramente fu degno d' ammiratione Fu parimente queft raro intelletto adorno di tutte quelle più belle, & honorate qualità, che à Cauallieres appartengano, & non folo delle doti dell' animo gli fù larghiffimo il cielo, ma di quelle del corpo hebbe la Natura grandemente fauoreuole, & parlando di quelle dell' animo, egli fù liberale, magnanimo, religiofo, modefto, & d'integrità mirabile, di molta prudenza, d' in gegno acuto, & eloquentiffimo; cofi in voce;

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come ne gli scritti, tanto Latini, quanto Tofcani, & cofi nel uerfo, come nella profa; ond' egli fi moftrò effer vno de più rari fcritorri del fuo tempo,come ageuolmente fi può compren dere dalle doti, & vaghe fue poefie, & dal fuo beliffimo libro del Cortegiano. Egli fù partmente adorno della musica, della quale feppe più che mezanamente. Della Architettura fù affai ftudiofo, & intendente, per quanto fi può conofcere da una fua lettera à Papa Leone X, & della Pittura, & Scoltura hebbe tanta cognitione, & fcienza, che Rafaello d' Vrbino, & Michel Angelo, prima che mandaffero in publico l'opere loro, mentre gli furono uicini, ne uollero il fuo giudicio. In fomma egli fù illuftrato di tutti quei pregi mágiori, che l'arti, & le difcipline poffano recare altrui, per render uane le infidie di morte, con lo fplendore della gloria, &con la immortalità del nome, Etuenendo alle qualità del corpo, egli fù di ftatura grande,& có naturale propor tione,molto ben formato,difpoftiffimo, leggia dro,& deftriffimo, di faccia amabile, & di preseza fignorile,piena di gratia, & di uenufta tale che no folo a gli huomini i uniuerfale, & a fom mi Principi;ma a Dóne d'alta, & fingolare cōd i tiōe fù gratiffimo & da effe molto fauorito. Fu pofcia ne' maneggi dell' armi çofi atto, & intédéte, tãto a piedi,quanto à cauallo,che in uarij effercitij, & pruoue dell' armi, &m diuerfi luoghi, lafciò gli huomini in dubbio s' egli foffe più fegnalato in quelle, ò nelle lettere, & le

più nel giudicio, che nella forza. Nel giuo co della lotta fù ancho raro, vfandolo à tépo, & con grauit à, per rendere più agili, & più robufte le membra; & nel nuotare hebbe non minore destrezza, che tempo, & l'uno,& l' altro adoperò con qualche marauiglia, imitando in ciò Giulio Cefare, & Sertorio, & altri famofi antichi, preffo de quali fimili effercitij furono fempre tenuti in grandiffima ftima; Ma per reftringere in poche parole quello che nolendo, poteri fpiegare in molte carte; chi uuol fapere intieramente quali foffero le qua htà dell' animo, & del corpo, che si trouarono in effo Conte, ne prenda argomento da quello, ch' egli ci infegnò ne fuoi rari libri del Cortegiano, che ageuolmente uerrà in cognitione della fua fingolare,quafi diuina eccellenza, come ben legiadramente tocca l' Ariosto nel trentefimo fettimo Canto, doue moftra, quali teneffero allhora la difefa della gloria Dõ nefca, dicendo. C'è il Bembo, c'è il Capel, c'è chi qual lui ueggiamo, hà tali i Cortegian formati. Hora paffando dalle doti dell' animo, & del corpo alle particolari attioni, nelle quali adoperò, & l'une & l' altre;Trouandofi egli in Milano di età di dieciotto anni, en trò à feruire Lodouico Sforza Duca di Mila no; Ma non perfeuerò lungo tempo in quel feruitio, perche traponendofi nel corso della fua buona fortuna la morte di fuo Padre, & fuccedendo l' infelice ruina di quello ftato, & altri accidenti a lui difpiaceuolissimi, che allho

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ra ocorfero in quella Città, fu costretto ridur fa Mantoua, doue trouò un patrimonio affai ampio & honorato, colquale poteua non folamente ferbare il grado, & la nobiltà del fuo na fcimento, ma apportare ancho commodo, & giouamento ad altri;perche Baldeffar fuo Auo lo, figliuolo di Chriftoforo, che diffi di sopra chiamarfilegum Monarca ; effendo ftato chiamato da Lodouico Gonzaga Marchefe di Mantoua, & come perfona di molto ualore, creato da lui Generale Coinmiffario & Collaterale dell' effercito del Duca di Milano Francefco Sforza,drcuril Marchefe era allhora Capitano Generale, & hauendolo dapoi trattenuto preffo di fe molto honoratamente, egli fu inueftito di tutti i beni appartenenti alle ragioni della Villa di Cafatico fu'l Mantouano, & Chriftoforo fuo figliuolo, & herede, uendendo, & tranfportando a Mantoua la maggior parte delle facolta, che teneua nel territorio Milanefe, & a Caftiglione, le aggiunse in tanti ftabili a quelle di Cafatico: Onde nota bilmente s' accrebbe l' entrata fua. Allhora Francefco Gonzaga Marchefe di Mantoua, mosso così dalle rare doti dell' animo, come da quelle del corpo di effo Conte, l' inuito a uoler effer feco alla guerra del Garigliano, il che prontamente fece, & quiui, con non mi→ nor valore, che prudenza, & con fomma lode di lui, riuscì a fingolar fodisfattione del Marchefe, ma indi tornando defiderofo di uc der

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der la Corte, & le varietà di Roma, col confentimento, & buona gratia di effo Marchefe ui andò in tempo,che Giulio II. della Rouere afcefe al Pontificato, & tale fu la buona opinio ne, che quel Papa hebbe del Conte, che stimo effer gran feruitio di Guid'Vbaldo di Montefeltro Duca d' Vrbino,& Parente di lui,il dar glielo, come fece per feruidore. Era allhora la corte di Guid' Vbaldo di molta fama, & fplendore: percioche in effa fioriuano in quel tépo Cavalieri nobiliffimi, & huomini rari in ogni maniera d'eccellenti qualità, fi come è noto a ciascuno che legge le Hiftorie, perche il Conte, non meno virtuofamente, che con riputatione, menò quiui fua uita, non pur fin alla morte del fudetto Duca, ma fuccedendo nel Ducato Francefco Maria nipote, & pofcią adottiuo figliuolo & herede del ftato di Guid V baldo, egli con alcuni altri caualieri feruitori del Padre, rimafe nel feruitio d' effo figliuolo dal quale tosto fu mandato Ambasciatore ad Henrico VIII, Re d' Inghilterra, da cui fu ra colto con modi cofi honorati, & pieni di tan ta cortefia, che furono da ciascuno riputati molto ftraordinari, e tanto più hauendolo or nato, & degnato del collaro della Gartiera, che il Re foleua dare a pochiffimi, & di gran diffima conditione. Fu pofcia mandato dal medefimo Duca Ambafciatore al Re di Francia Lodouico XII, dal quale fu ancho molto lo noratamente riceuuto, & con hauerfi egli ac

quistata

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