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DEL CONTE

BALDASSARRE

CASTIGLIONE.

Riuedutto, & corretto da ANTONIO
CICCARELLI da Fuligni, Dottore
in Theologia.

Al Sereniffimo Signor Duca d'Urbino.

IN VENETIA,

M D XCIX.

Appreffo Paulo Vgolino.

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IRA le belle, & diletenoli opere che fi trouano fcritte in questa noftra volgar fauella,certaméte il Cortigia po del Conte Baldaffar Caftiglione

tiene luogo sì principale, & honorato, che posfiamo con gran ragione dire che fia appreffo noi nel fuo genere in quel grado,che appreffo i Greci in materia di alleuare i Principi fi troua la Inftitutione di Xenofonte, & appresso i Romani nell' arte oratorial Oratore di Cicerone: Perche da una parte, è ripieno di tanta vaghezza,& leggiadria, che li huomini dotti & fcientiati della fua lettione, quafi di 3 2 bellif

bellisfimo giardino per honefta ricreatio ne fi poffono feruire, & dall'altra è di tan ti auuertimenti copiofo, che al conuerfa re con i grandi fono neceffarij, che niuno è,il quale di belle creanze, & di maniere nobili fi uoglia adornare, che non fe lo re puti altretanto gioueuole, quanto è piaceuole,& gratiofo. Di qui è dunque proceduto, che da ogni forte d' huomini è let to con incredibil gufto, & traportato anchora in molte altre lingue. Ma come niu na cofa mondana e si buona,che nó habbia congiunto feco il fuo rifco,è stato dal la incomparabile prudenza dei fuperiori, confiderato, che alcune cose seminate per effo haurebbono potuto dare occafione ad alcuno di prenderfi troppa licenza, & ufar minor rifpetto di quello che fi conueneffe; cofa del tutto contraria all intentione di quel virtuofiffimo Caualiere. Però uolendo leuare ogni fcándalo che fopra ciò poteffe nascere, & affin che fi nobil fatica reftaffe co quel la intiera candidezza, alla quale fi può credere, che il fuo fteffo Autore l haureb

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be codotta, fe haueffe potuto preuedera fimili occafioni, firifolfero i medefimi di far acommodar tutti quei luoghi, che po teffero macchiare la purità fua,lasciadofi nondimeno quelle piaceuolezze, che ner ceffariamente a i dialoghi conuengonor & oltre ciò uolendo che nel margine del quarto libro fi notaffero quelle parti, nel le quali l'Autore no fecondo il parer pro prio,ma fecodo la fcuola Platonica ragio naffe,& di tutto quefto alme ne diederoȧl carico, il quale conobbi bé io effer grauif fimo,& che di gran lunga auazaua le mie deboli forze,conuenendofi hauer auanti glocchi, come legge inuiolabile dinã tra uiar mai dall istelle parole, & dal modő proprio del dire ufato dell Autore;& prò curare,& ftare molto auertito,che non fo lo la rammendatura non appariffe a tutti, ma ch ella ne anco foffe conosciuta da coloro,che di più acuta uista sono,& che intenti,& folleciti la mireranno, & che al libro restasse la sua maestà, & artificiofa uaghezza; & fe a ciascuno ignobile artefi ce fuole effer malageuole il torre a finire

a 3 nobi

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