La divina commedia

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U. Hoepli, 1893 - 945 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 696 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi Sen giva, e chi seguendo sacerdozio, E chi regnar per forza o per sofismi, E chi rubare, e chi civil negozio, Chi, nel diletto della carne involto, S...
Pagina xii - I' non so ben ridir com'io v'entrai: Tant'era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai. Ma poi ch'io fui appiè d'un colle giunto, Là ove terminava quella valle Che m'avea di paura il cor compunto. Guardai in alto e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle.
Pagina 5 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Pagina xii - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Pagina 602 - Che l' universo a Dio fa simigliante. Qui veggion l' alte creature l' orma Dell' eterno valore, il quale è fine, Al quale è fatta la toccata norma. Nell' ordine ch' io dico sono accline Tutte nature per diverse sorti, Più al principio loro e men vicine; Onde si muovono a diversi porti Per lo gran mar dell' essere, e ciascuna Con istinto a lei dato che la porti.
Pagina 195 - che per cento milia perigli, siete giunti all'occidente, a questa tanto picciola vigilia de' nostri sensi ch'è del rimanente, non vogliate negar l'esperienza, diretro al Sol del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
Pagina 23 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Pagina 607 - Beatrice in suso, ed io in lei guardava; E forse in tanto, in quanto un quadrel posa, E vola, e dalla noce si dischiava, Giunto mi vidi ove mirabil cosa Mi torse il viso a sè; e però quella, Cui non potea mia opra essere ascosa, Volta ver me sì lieta come bella : Drizza la mente in Dio grata, mi disse, Che n' ha congiunti con la prima stella.
Pagina 742 - Fiorenza, dentro dalla cerchia antica, Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La'figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura.
Pagina 434 - Cosi l' animo preso entra in disire, Che è moto spiritale, e mai non posa Fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant...

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