Origine e cattolicità della lingua e delle arti in Italiadalla Tip. Giusti, 1830 - 195 pagine |
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... credere agli occhi loro . Certamente niuno avrebbe potuto meglio di lui riuscire a glorioso fi- ne ; chè , oltre esser nato e vivuto in mezzo a ' monumenti dell'antica civiltà , si fu uomo . scienziato e d ' acuto ingegno , di molte let ...
... credere agli occhi loro . Certamente niuno avrebbe potuto meglio di lui riuscire a glorioso fi- ne ; chè , oltre esser nato e vivuto in mezzo a ' monumenti dell'antica civiltà , si fu uomo . scienziato e d ' acuto ingegno , di molte let ...
Pagina 3
... credere che Pitagora , anche a ' giorni del re Tullio , fosse pur di Calabria pervenuto nel Lazio . Laonde non ci fa di mestieri di prender la volta per l ' Affrica e le parti d'oriente in cerca della madre di poche antiche parole , che ...
... credere che Pitagora , anche a ' giorni del re Tullio , fosse pur di Calabria pervenuto nel Lazio . Laonde non ci fa di mestieri di prender la volta per l ' Affrica e le parti d'oriente in cerca della madre di poche antiche parole , che ...
Pagina 4
... credere che , se per avven- tura si trovano ancora in qualche antica lingua di quelle parti , ivi da noi avessero fatto il loro cammino . § . 2. L'imperio degli etruschi , popoli chia- mati dagli storici per un nome , il quale vie- ne a ...
... credere che , se per avven- tura si trovano ancora in qualche antica lingua di quelle parti , ivi da noi avessero fatto il loro cammino . § . 2. L'imperio degli etruschi , popoli chia- mati dagli storici per un nome , il quale vie- ne a ...
Pagina 8
... che dicevasi , furono di Troja portate in Italia , e si conservavano in Roma in venerazione anche a ' giorni del greco Dionisio , vengono pronte buone ragioni di credere che fos- sero opere antichissime de ' tirreni . Da Ilio sopra - 8 -
... che dicevasi , furono di Troja portate in Italia , e si conservavano in Roma in venerazione anche a ' giorni del greco Dionisio , vengono pronte buone ragioni di credere che fos- sero opere antichissime de ' tirreni . Da Ilio sopra - 8 -
Pagina 9
... credere non fosse fatta in Troja , ma ivi portata di altro paese . Nè ad alcuno può cader nel pensiero che fosse opera de ' greci ; chè non vedendo eglino come si anticamente tanta perfezione potesse essere in Grecia , dicevano che sì ...
... credere non fosse fatta in Troja , ma ivi portata di altro paese . Nè ad alcuno può cader nel pensiero che fosse opera de ' greci ; chè non vedendo eglino come si anticamente tanta perfezione potesse essere in Grecia , dicevano che sì ...
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Origine e cattolicità della lingua e delle arti in Italia Giovanni Battista Marcucci Visualizzazione completa - 1850 |
Origine E Cattolicità Della Lingua E Delle Arti In Italia... Giovanni Battista Marcucci Anteprima non disponibile - 2019 |
Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 72 - ... reali di Francia, sarebbe stato soperchio. E quando ella andava per via, sì forte le veniva del cencio che altro che torcere il muso non faceva, quasi puzzo le venisse di chiunque vedesse o scontrasse.
Pagina 107 - Voi adunque mi richiedete ch'io scriva, qual sia al parer mio la forma di Cortegiania più conveniente a gentilomo che viva in corte de...
Pagina 44 - ... in quel tempo tutto quello che gli eccellenti italiani componevano , nella corte di sì gran re primamente usciva. E perché il loro seggio regale era in Sicilia...
Pagina 107 - ... quali i nostri erano trasformati, dover venire a subiugarci; il che è stato troppo più che vero, che ormai non resta nazione che di noi non abbia fatto preda, tanto che poco più resta che predare e pur ancora di predare non si resta
Pagina 107 - Ma io non so per qual fato intervenga che la Italia non abbia, come soleva avere, abito che sia conosciuto per italiano...
Pagina 101 - Pallade, secondamente che già mi fu detto da certi letterati, si dilettò un tempo di sonare la cornamusa ed era di ciò solenne maestra. Avvenne che, sonando ella un giorno a suo diletto sopra una fonte, si specchiò nell'acqua e, avvedutasi de' nuovi 2 atti che sonando le conveniva fare col viso, se ne vergognò e gittò via quella cornamusa.
Pagina 167 - Il suo poema, così ampio come lo scibile umano, abbraccia la virtù e la colpa, la gioia e la sventura, la luce e le tenebre, la filosofia e la religione, la storia e la favola, l'Italia e l'universo, la creazione e la palingenesia, il passato e l'avvenire, la...
Pagina 98 - Onde molti per questa viltà dispregiano lo proprio volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abominevoli cattivi d'Italia, che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri: al condotto 100 vanno li ciechi, delli quali, nella prima cagione, feci menzione.
Pagina 169 - ... il segno ; serbò sempre anche in mezzo agli errori l'amor del vero , del bello , del buono e del santo , cristiano sempre e cattolicissimo. Se non fu uomo ieratico , come Valmichi , egli si mostrò devoto alla fede , alla Chiesa , al vero e supremo sacerdozio; contro cui le ire e le corruttele dei tempi nol fecero sì acerbo ed ingiusto che non rendesse splendido omaggio all
Pagina 96 - ... dietro; e se una pecora per alcuna cagione al passare d'una strada salta, tutte le altre saltano, eziandio nulla veggendo da saltare. E i...