Storia universale, 35 voll, Volume 13

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Pagina 602 - ... paragonando l'uomo gli enti che intuisce e che percepisce coll'essenza dell'ente ,ed osservando che essi non la esauriscono, e che dall'altra parte ella dev'essere esaurita, realizzata appieno, completata, e ciò per l'esigenza dell'essenza stessa dell'ente che noi intuiamo. Ma di quest'essere assoluto che non intuiamo, che non percepiamo, nulla possiamo sapere di più di quanto ci mostra la stessa esigenza...
Pagina 569 - In fatti jn ogni giudizio si avvera, che il giudizio non vi è, e non vi può essere,- fino a tanto che i termini del giudizio rimangono separati; e che egli non comincia ad essere, se. non allora che i due termini sono già fra loro congiunti. Dunque basta, che- i due termini sieno atti a formare un giudizio quando sono già uniti , e non importa se prima di unirsi non sieno termini idonei al giudizio. Convien dunque esaminare nel caso nostro, se quei termini che, prima- del giudizio, non sono idonei,...
Pagina 366 - Per lo più noi dobbiamo tener silenzio , o dir cose necessarie , e queste in poche parole . Pur qualche rara volta , richiedendolo il tempo, ci faremo a parlare distesamente, ma non di cose ordinarie , come sarebbe di gladiatori , di corse di cavalli, di giostratori , di cibi , di bevande , come si fa da per tutto . Sopra ogni cosa con•vien guardarsi di parlare degli uomini o per biasimarli, o per lodarli, o per metterli in paragone tra loro . 41. Col tuo parlar riconduci, »e t'è possibile,...
Pagina 571 - Prima che io avessi pronunciato dentro di me un tal giudizio, io non sapevo che questo essere ch'io veggo, fosse un uomo, poiché il saperlo e il dirlo a me stesso è perfettamente il medesimo. Ebbene, ora analizziamo colla riflessione questo giudizio. Quest'essere, è il soggetto, e un uomo è il predicato. Mi si dica : se io considerassi da una parte quest'essere, dall'altra l'uomo in separato, senza punto né poco badare alla loro relazione, saprei io che quest'essere è il soggetto e che lo nomo...
Pagina 570 - ... ed è indubitato che l'intelligenza non unisce due termini, se non a condizione di prima conoscerli. Ma non potrebbe egli essere, che quello che unisce i due termini non fosse l'intelligenza, ma fosse la stessa natura?
Pagina 600 - Da quest'ordine si raccoglie fra le altre « la legge del sentesismo dell'ente » la quale si manifesta in mille modi ; ma principalmente mediante questa verità che « l'ente non può esistere sotto una sola delle tre forme, se non esiste anche sotto le altre due, quantunque 'al pensiero umano l'ente, anche sotto una sola forma, si rappresenti come stante da sé e percettibile in un modo distinto ». ' 159. TEOLOGIA NATURALE. — Ma il pensiero umano non comprende totalmente l'ente come è in sé:...
Pagina 572 - ... del giudizio : l'effetto di ogni giudizio è sempre quello di rendermi cognito ciò che è incognito : il soggetto dunque del giudizio come tale è sempre un incognito che si dee render cognito. Ma nell'affermazione degli enti reali la cognizione che si vuole acquistare, è la primitiva, innanzi alla quale non ve ne può essere un'altra. Quindi in questo giudizio accade che il soggetto, considerato prima di formare il giudizio stesso, sia incognito non...
Pagina 599 - Due sono le scienze ontologiche: l'Ontologia propriamente detta e la Teologia naturale. La prima « tratta dell'ente considerato in tutta la sua estensione così come è all'uomo conosciuto; tratta dell'ente nella sua essenza e nelle tre forme in cui è l'essenza dell'ente, la forma ideale, la forma reale e la forma morale...
Pagina 369 - ... tutte le loro speranze. Egli è dunque ben fatto il renderle avvisate, che in altro modo non possono farsi credito, se non col mostrarsi modeste e vereconde ». EPITTETO.
Pagina 357 - Non son le cose che disturbano gli uomini, ma sì bene le opinioni che se ne formano. La morte per esempio non è orribile; altrimenti sarebbe comparsa tale anche a Socrate; ma l'opinione che della morte, come di cosa orribile ci formiamo , quella si che è orribile.

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