Die. E come? Gar. Dalla Torre, ove stretto Egli si trova, al Mar conduce, ascoso Via, da quel Rodrigo, Ultimo de Re Goti, aperta, allora Il primo Giogo al Collo suo si Strinse Die. E se ciò fia : Con qual d'eterno Amor forte legame A te mi stringi ? Car. to fol penso al periglio Dell'Amico, e al suo scampo, e più non chieggio. Die. Donque all' opra t'accingi. Gar. Io di qui parto Per dar capo all' Impresa. Die. Sorte: contento io son, se tu non fingi. Spera sì, che men severo Il Destino a te sarà; E vedrai che al Cielo Iberio, Il Valor del tuo Guerriero Nova Luce ancor darà. Pacte.. V SCENA VI. Diego Jolo. OI Volete ch' io speri, o crude Stelle ?. In fi cupo, e profondo Abbisso di sciagure. Oh Figlio: oh Figlio! O qual periglio a tè: qual Pena, e Duolo A questo afflitto Seno Un tuo Cieco Furore oggi prepara ! Ma pur, non sò se sia Quella, che in Petto io sento, Che da Triegua al Tormento, Un Raggio di Speme Ma il Core poi teme Un Raggio &c. ** SCESCENA VII. Camera, in cui sta ristretta Cimene. Cimene affifa, con un Libro alle Mani. Poi Leonora. Cim. H fortunata Altea , Meleagro, tua Prole, avesti Cor Per compırla, si forte. Oh quanto to deggio Degna di eterna Gloria al tuo gran Nome, Vendicarmi vorrei, ma non sò come. Cimene pofu il Libro e si leva da sedere. Leo. Liete nuove t'arreco Cimene: tu ritorni Alla tua Libertà. Cım. Grazie ti rendo. Leo. Il Re, mio Genitore a me concede Sopra Rodrigo, e sopra tè l'intera Sua Possanza, ond' io voglio Te sciolta, e quell' Indegno Che fia preda di Morte infame, e ria. Cim. ((Oh che assalto improviso all'Alma mia!]] Leo. Tù ti turbi? Cım. La gioja Di vedermi al Poffefso Della tua Grazia ancora, Mi Mi forprende così. Leo. Ma di Rodrigo Ti par giusta la Pena! Cim. Io sempre chiesi La Morte sua, ma non la Morte infame. O Dio chi mi trafisse il Genitore, Ma la sua Vita io cerco, e non l'onore. Leo. Ah! Ben conosco quanto Ami Rodrigo, nel tuo Core. Cim. to l'amo? E questo ancor fi crede Di Cimene onorata, e Figlia ? E tanto Quanto oprai: quanto dissi Per far palese al Mondo L'alto mio sdegno, e il mio gran Core? Leo. Ascolta, Cara Cimene; Io voglio • Aprirti un mio Pensiero, a ogn' altro ascoso, Fuor che a me stessa. lo sempre Amai Rodrigo. Cim. ((Oh Dio! Queste son Pene.)) Leo. Et ora, Y Ch'ei mi disprezza, perche t'ama: io voglio Ola sua Morte, o l' Amor mio contento; Onde, per questo io chicggio L'opra tua. Cim. Sempre m'avrai, Signora, Leo. Andianne unite A ritrovar Rodrigo. Egli rifolva Pro Prostrato alle mie Piante, Chieder Pace al mio Sdegno, e tutto umile Mora, qual Reo più vile. Cim. E a che poss' io In ciò, giovarti ? Leo. A te conviene esporgli I sensi miei, ma in mia presenza. Cim. E meglio Nol farai da te sola? [[ Oh che Tormento!)) Leo. No: perche tu potrai, Per quello amor, ch' egliti porta, in durlo Cim. [[ V'è più crudo Dolor del Dolor mio?]] Di quel Petto di scoglio, e salvo il mio Ottenere, a mio pro, quanto tu brami; Cim. Amarlo? E come mai ? Anzi l'odio, qual fiero Omicida, tiranno. [[ Ah none vero.]] Leo. Vieni adunque Cim. Ti sieguo. A lui ben chiaro Veder farò che a te dovuto sia Ogni Offequio, e ogn' Amor; che l'alma mia Solo a Vendette aspira; Che l'Amor fuo non puote Vincer lo sdegno in me, che nel mio Seno Fua contrarie paffion sempre contratta, E mi crucia casì • Leo. Questo non basta -: |