Storia della repubblica di Firenze, Volume 1

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G. Barbèra, 1876
 

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Pagina 112 - Signori, perché volete voi confondere e disfare una così buona città ? Contro a chi volete pugnare ? contro a' vostri fratelli ? Che vittoria avrete?
Pagina 111 - Messere, non li disdegnate perché siano pochi, perché sanza i consigli palesi non si può dare più moneta ». Rispose gli avea 50 cari ; e molto li guardò, e non li volle.
Pagina 113 - Levatevi, o malvagi cittadini, pieni di scandoli, e pigliate il ferro e il fuoco con le vostre mani, e distendete le vostre malizie. Palesate le vostre inique volontà ei pessimi proponimenti; non penate più; andate e mettete in ruina le bellezze della vostra città. Spandete il sangue de' vostri fratelli, spogliatevi della fede e dello amore: nieghi l'uno all'altro aiuto e servigio.
Pagina 249 - Firenze circa venticinquemila uomini da portare arme, da quindici anni infino in settanta, tutti cittadini intra' quali avea millecinquecento cittadini nobili e potenti che sodavano per grandi al comune. Aveva allora in Firenze da settantacinque cavalieri di corredo. Bene troviamo che innanzi che fosse fatto il secondo popolo che regge al presente, erano i cavalieri più di dugentocinquanta, che poiché il popolo fu, i grandi non ebbono stato né signoria come prima, e però pochi si faceano cavalieri.
Pagina 119 - Deh, perché facciamo noi così? noi siamo pure amici e parenti, e tutti Guelfi: noi non abbiamo altra intenzione che di levarci la catena di collo, che tiene il popolo a voi ea noi "°; e saremo maggiori che noi non siamo. Mercé, per Dio, siamo una cosa come noi dovemo essere...
Pagina 252 - Aveva allora in Firenze centoquarantasei forni, e troviamo per la gabella della macinatura e per li fornai, che ogni dì bisognava alla città dentro centoquaranta moggia di grano, onde si può estimare quello che bisognava l'anno non contando che la maggior parte de' ricchi e nobili e agiati cittadini con loro famiglie, stavano quattro mesi l'anno in contado e tali più.
Pagina 120 - Iddio, ove è la fede della real casa di Francia, caduta per mal consiglio, non temendo vergogna? O malvagi consiglieri, che avete il sangue di così alta corona fatto non soldato, ma assassino, imprigionando i cittadini a torto, e mancando della sua fede, e falsando il nome della real casa di Francia!
Pagina 408 - Imperatori ; laddove i guelfi diceano il popolo avere concessa e trasmessa l'elezione ai principi dell'Allemagna, non da sé ma per delegazione da lui fatta alla romana Chiesa ed ai Pontefici, investiti per questa via del civil diritto, come essi erano del divino. Era più antica la controversia di quel che sembri a prima vista; ed a togliere di mezzo i Papi che vi si erano interposti, veniva il popolo di Roma originariamente a professare la stessa dottrina che i giuristi più assoluti nell ' inalzare...
Pagina 250 - ... ragionavasi avere continui nella città da millecinquecento uomini forestieri e viandanti e soldati; non contando nella somma de' cittadini, religiosi e frati e monache rinchiusi, onde faremo menzione appresso.
Pagina 146 - Firenze : e fu poco onorato da' nobili cittadini, e feciono il contrario di quello doveano. Domandò, che ambasciadore si mandasse a onorarlo e ubbidirli come a loro signore : fu loro risposto per parte della Signoria da messer Betto Brunelleschi, « che mai per « niuno signore i Fiorentini inchinarono le corna...

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