E' l mio pianto per le gote Ed Amor che ciò ben vede, BENEDETTO Menzini. Scherzo Anacreontico. QUANTE ha quell' olmo foglie, O quanti il prato accoglie Vaghi purpurei fiori; Tanti sono gli Amori, Che dentro del mio petto Nè trovo in versi, o in rima O giusta somiglianza. Sonmi intorno all'usanza Dell' api venturiere, Ecco n'esce alle prede Una parte; ecco riede L'altra di merci carca: Parte le siepi varca; Tal dentro la mia mente Evvi chi ardisce, e tenta, Mi punge, e mi saetta In tanti modi, e tanti. Oh quanti Amori, oh quanti An di me Signoria! Certo che non potria Con voci argute, e pronte Ridirli Anacreonte. LO STESSO. Bocca ridente d'una Dama. BELLE rose porporine, Che tra spine Sull' aurora non aprite; Ma ministre degli amori, Bei tesòri Di bei denti custodite : Dite, rose preziose, Amorose, Dite, ond' è, che s'io m'affiso Nel bel guardo vivo ardente, Voi repente Disciogliete un bel sorriso! E' ciò forse per aita Di mia vita, Che non regge alle vostr' ire? Tutte liete, Me mirando in sul morire ? Belle rose, o feritate, O pietate Del si far la caggion sia, Io vo' dire in novi modi Vostre lodi: Ma ridete tuttavia. Se bel rio, se bell' auretta Tra l'erbetta Sul mattin mormorando erra, Se di fiori un praticello Si fa bello; Noi diciam: ride la terra. Quando avvien ch'un zeffiretto Per diletto Bagni i piè nell' onde chiare, Sicchè l'acqua sull' arena Scherzi appena; Noi diciam, che ride il mare. ་ Se giammai tra' fior' vermigli, Veste l'alba un aureo velo, E su rote di Zaffiro Muove in giro; Noi diciam, che ride il cielo. Ben è ver, quand'è giocondo, Ride il mondo: Ride il ciel, quand'è giocoso : Ben è ver: ma non san poi, Come voi, Fare un riso grazioso. CHIABRERA. Nice elettrizzata. CON l'uno, e l'altro piè fermo, e raccolto La negra pece Nice mia premea, Di giovani uno stuol ristretto, e folto L'un l'altro urtando, il dito a lei stendea : Chi l'aurea chioma, chi'l vermiglio volto, Chi la man bianca di toccar godea. Al lieve tocco uscian scoppiando a mille Dal crin, dal volto, e dalla man tremante Di cerùleo color preste scintille. Vide quel gioco Amor, e anch' egli stese La mano al scintillar del bel sembiante, E la sua face a si bel foco accese. CLEM. BONDI. Le due Ghirlande. AVEANO il seno ambo d'Amor piagato, Rivali antichi, Ila ed Elpin per Clori; A cui dissero un dì: Di due pastori Scegli tu qual pastore è a te più grato. Clori portava il biondo crine ornato D'una ghirlanda di leggiadri fiori, Ghirlanda al crin portava Ila d'allori, Privo era Elpin quel di del serto usato. Quanto è mai scaltro Amor più ch'uom non crede! Prese Clori il suo serto, e cinger volse Le tempie all' un, che senza serto ir vede. Tolselo a l'altro, e al proprio crin l'avvolse; Pegno or d'affetto a cui maggior si diede ? A cui si diede il serto, o a cui si tolse ? ANTONIO ZAMPIERI. Il doppio Fiore. LESBINA Semplicetta Ov' era un chiaro fonte, • Dove dovea adattarsi |