SCENA VI. ABA. [seguendo cogli occhi Dubois] Egli è ben lungi dall' indovinare il motivo che m' induce a fargli queste domande... Non perdiamo un momento; e prima di tutto procuriamoci un albergo sicuro. - Questo palazzo, il cui no. me senza dubbio è quello d'un'antica famiglia di questa gran città; questo Darlemont che n'è attualmente possessore, cid tutto debb esser conosciuto in Tolosa. Prendiamo bene tutte le informazioni. [stringendo nelle braccia Teodoro che ritorna a lui con curiosità] Se Teodoro appartiene a parenti sensibili, senza dubbio essi piangono ancora la sua perdita: qual piacere sarebbe il mio a rimetterlo nelle loro braccia! S'egli fu la vittima de' malvagi, fa, o provvidenza, ch'io possa smascherarli e confonderli, affine di provare agli uomini che non v'è delitto che tosto o tardi tu non isveli, e che nulla sfugge alla tua eterna giustizia. [sorte pel fondo della piazza, conducendo seco Teodoro, al quale fa alcuni segni, :: che riprese] guarda, mentre parte, il palazzo molte FINE DELL' ATTO PRIMо. ATTOSECONDO 1 Gabinetto di Franval, alla sinistra si vede un lungo tavolino da scrivere, sul quale v'è un vaso di fiori. Qua e là libri, cartoni, scritture, ec. SCENAL FRANVAL in veste da camera e in pantofole, seduto al suo tavolino, ha in mano molte carte. 1 Quest'affare, di cui sono stato fatto il solo arbitro, non può uscirmi un momento dal pensiero. Non ve n'ha di più importante per la società, di più onorevole per la mia professione: si tratta di riun're due sposi divisi... Ve ne sono pur assai !.. Oh mio secolo! Oh mio paese! Io mi scaglierò contra questo abuso distruttore che vi avvilisce e vi perde; scenderò sino al fondo dell' abisso per mostrarne la immensità, e se l'egoismo, se la falsa filosofia si scaglieranno contra di me, io avrò per combatterli i costumi in lutto e la natura oltraggiata; avrò lo spettacolo doloroso di mille e mille fanciulli abbandonati, e il grido patriarcale di tutt'i capi di famiglia. SCENA 11. CLEMENTINA vestita semplicemente, ma con gusto, porta in mano un canestro di vinchi pieno di fiori, e DETTO, CLE. Buon Duon giorno, fratello. FRA. Buon giorno, Clementina. [si abbracciano] CLE. CLE. Vengo a rinnovare i fiori del vostro tavolino. [toglie i fiori che sono nel vaso, e vi sostituisce quelli che porta nel canestro] FRA. E come non sarei ben ispirato? Ogni mattina fiori nuovi e un bacio dalla mia amabile sorella [sorridendo] lo conosco un giovane legista, al quale questa ricetta sarebbe per lo meno proficua, quanto lo è a me. ... CLE. [con turbamento] Chi dunque? FRA. Chi?.. Ma non venir così rossa... [si alza, la prende per mano, la conduce sul davanti della stanza, ed osservandola fissamente) Clementina ? CE. Fratello! [abbassando gli occhi] ... FRA. Quei fiori mi sono ben cari... i tuoi baci ben dolci ma tutto questo cesserebbe di piacermi, se tu non vi aggiungessi ancora... CLE. Cosa? ... FRA. La tua confidenza Va: la tua anima è troppo sincera, e vi si legge facilmente. CLE. Non proseguite. FRA. E perche nascondere un sentimento così legittimo? St. Alme non riunisce forse in se tutto ciò che rende degno d'essere amato? CLE. [con abbandono graduato] Ecco quello che ho creduto d'aver osservato anch'io. FRA. Non parlo del suo volto... CLE. Quanto è nobile e decente! 1 FRA. Non mi fermerò che sulle sue qualità. Dove trovare un carattere più franco, più amabile del suo? Qual uomo potè mai offerire ad una sposa un più sicuro presagio di felicità? CLE. E questo appunto è quello che mi sono detta tante volte. FRA. In una parola, egli t'ama.... CLE. Lo credete?.. : FRA. E tu non te ne sei accorta? FRA. Dunque confessi che t'e caro? CLE. Ah! fratello! fratello! voi mi avete strappas to il mio segreto. [si getta nelle sue braccia] SCENA 111. ST. ALME vestito riccamente, e DETTI. ST.A.[a Franval, al quale stringe la mano] Buon giorno, amico [a Clementina con molta commozid ] Signorina, vi saluto. ... FRA. [con giovialità] Com'è tutto in gala così di buon' ora! Quest'apparecchio annunzia grandi progetti. ST.A. [con alterazione] Non ve n'ebbe mai di più importante per me. FRA. [seriamente] Che avete dunque? ST. A. Chi non lo sarebbe nella mia situazione? Voi mi vedete alla disperazione. CLE. Cielo! ST.A. Caro amico, io non ebbi mai tanto bisogno di voi, come adesso. FRA. Spiegatevi, St. Alme. CLE. Io forse vi sono d'incomodo. [vol partire] ST.A. [ritenendola] No, no, fermatevi; di grazia, fermatevi. Ho avuto una scena con mio padre !.. FRA. Dite: come? ST.A. Mi risuonano ancora nel più profondo del cuore le minacce terribili, di cui mi ha oppresso. E perchè? Perchè non posso piegarmi alla sua ambizione Se il mio sangue, se la mia vita bastassero a soddisfarlo, io gliene farei un sagrifizio senza pena; ma rinunziare a quella che si ama, dimenticare i ... suoi primi affetti!.. [commozione di Clementina the abbassa gli occhi) Genitori crudeli, che volete assoggettare a vostro grado le nostre inclinazioni, avete voi ricevuto questo diritto dalla natura? E noi non siamo noi vostri fi gli, che per divenir vostre vittime? FRA. Calmatevi, caro amico, e mettetemi al fatto... St.A.E' stato a motivo di quel matrimonio che io temeva, e di cui vi ho parlato più volte..... Mio padre m'ha significato in questo punto che intende che tutto sia terminato in tre giorni In tre giorni! ho risposto io; mai; no, mai... A queste parole che mi sono sfuggite con forza, mio padre è montato in una furia che non potei calmare ne colle mie scuse, ne colle mie preghiere. Finalmente, obbligato a spiegarmi, sperando che il nome di quella che adoro, lo disarmerebbe, ho con. fessato che il mio cuore aveva fatto una scelta, ed ho nominato Clementina ... CLE. Chi! me? ST.A.Non m'è più possibile di tacervelo; voi, si, voi siete la sola ch'io amo, che amerò tutta la mia vita; e se vi degnate di approvare CLE. [col maggior turbamento] E cos' ha risposto il vostro signor padre ad una tal confessione? Sr.A.E' bella, ha detto tutto confuso e imbarazZato; si, i degna della vostra scelta ... ma io ho disposto di voi altrimenti: bisogna dimenticarla. E impossibile e gli stringeva le sue mani contra il mio cuore. Impossibile! ha replicato egli con una voce terribile; e dando libero sfogo alla sua collera mi ha fatto i rimproveri i più atroci, mi ha minacciato della sua maledizione, m'ha intimato di non comparirgli più innarzi.. A quest'ordine spaventoso sentii bollirmi tutto ... |