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il sangue; la mia testa s'è alterata, smarrita; e per sopportare l'idea d'essere scacciato dal seno d'un padre, sono venuto a ricoverarmi in quello del mio amico.

FRA. (stringendolo nelle sue braccia] Sì, vostro amico, che si farà un dovere di assistervi co' suoi consigli. Il primo che vi dò, St. Alme, e quello di moderare la troppa vostra sensibilità, che vi trasporta fuori di voi stesso, e di non dimenticare che un padre è rispettabile... fino ne' suoi errori.

St.A.Egli ha creduto intimorirmi colle sue minacce; esse invece non hanno fatto che rendermi più forte nella mia determinazione. Io non mi sono mai sentito tanto amore; Clementina non mi è parsa mai tanto bella, quanto adesso; e se acconsentite tutti e due...

FRA. Mi sarebbe stato ben dolce di vedervi spo. so di mia sorella, di poter confondere i nomi di fratello e di amico Clementina me. desima CLE. Fratello !..

...

...

FRA. E perchè negargli una spiegazione che sola può essergli di conforto? Sì, St. Alme; qualunque sieno i vostri sentimenti per Clementina, essi non sono che il contraccambio di quelli che le avete ispirati.

...

Sr.A.E' dunque vero ?.. Io sono amato !.. [a Clementina] Ah! per credere a tanta felicità, ho bisogno che Clementina me lo confessi. CLE. Poichè mio fratello ha detto tutto non m'è più possibile di tacere: sì, voi mi siete caro, ben caro... Ma perchè obbligarmi a svelarvi il segreto del mio cuore, quando vostro padre si oppone ?..

ST.A [con entusiasmo] Io saprò addolcirlo, domerò suo malgrado la sua inflessibilità. Nulla è im

:

possibile a chi può dire a sè stesso: Clemen tina mi ama. Ah! se pocanzi, prima di questa spiegazione, ho saputo resistere allo sde. gno di un padre, con qual forza non lo fard presentemente? A tutte le sue osservazioni, a tutti i suoi trasporti di collera to non risponderò se non che: Clementina mi ama, mio Padre; Clementina mi ama!.. Ma io mi dimen tico che debbo andare dal presidente d' Argen. tal... Egli può più d' ogni altro secondarmi ne' miei progetti... Penetrerò nel suo cuore, lo commoverò... Eh! chi potrebbe non interessarsi per chi può dire, com' io: Clementina mi ama?.. [le bacia le mani a molte riprese, e parte precipitosamente]

SCENA IV.

FRANVAL, CLEMENTINA.

FRA. Cosa va mai a fare dal primo presidente, e qual è il suo disegno?

CLE. lo temo che la sua estrema vivacità non gli faccia commettere qualche imprudenza.

SCENA

V.

DOMENICO con molti grossi libri sotto il braccio,

e DETTI.

Dom. La vostra signora madre domanda se oggi si fa colazione nel vostro gabinetto. [posui libri sul tavolino]

FRA. Volentieri.

GLE. Non l'avete ancora veduta in tutta la matti na? voi sapete quanto essa badi a tutti questi riguardi.

FRA. Ho tante occupazioni!.. Vado a darle il brac

cio per discendere. [parte]

CLE. Ed io a preparare la colazione. [parte]

(

:

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Ouf! Se non ho fatto due leghe per Tolosa questa mattina, non mi chiamo nè anche Domenico... Vediamo un po se ho eseguite tutte le mie commissioni, (tira di tasca un libret. sine di ricordi) giacche la signora non mancherebbe di dire: ob! mio Dio! quanto è noiosa questa vecchio! Non ba più memoria; non sa far più niente di buono!.. [legge] Andar prima di tutto dalla presidente d' Arbancas, e dal prio. re di san Marco, invitarli in nome della padrona ... Questo è fatto. Di là passar dal libraio del padrone, prendere un paco di libri... Eccoli qui. [indicando i libri che ha messi sul tavolino] Andar dall' usciere Prestolet, e dirgli che cessi ogni procedura contra gl' incendiati del sobborgo, a ch'essi sono pronti a sborsare le seicento live... Ci sono stato. Scommetto che il signor avvocato paga in segreto questa somma per salvare quella infelice, famiglia Discendere in seguito nella contrada san Lorenzo, e rimettere duc luigi per parte della padroncina alla vedova dell'antico portinaio del palazzo d' Harancour Povera donna! Come ha benedetta la signorina!. E n'ha ragione: essa previene tutti i suoi bisogni, e lo fa con una discrezione, con una delicatezza!.. Ma eccoli qui; spic ciamoci. [va a prendere una tavolotia rotonda col dissopna di marmo ch'i in fondo al gabinetto, la porta sul davanti a parte]

...

...

SCENA VII.

FRANVAL, MADAMA FRANVAL, CLEMENTINA, poi DOMENICO.

MAD. [appoggiata al braccio di Franval] Sì, mio figlio; vi sono poche famiglie in Tolosa che sieno d'un nome più antico del vostro. Spero che ve ne mostrerete sempre degno, benchè non siate che un avvocato.

DOM.[con un vasoio (cabaret) fornito di ciò che compoze una colazione, lo posa sulla tavoletta; indi parn poi tarna]

FRA. Questa professione non può che onorare chi la esercita, qualunque egli sia. (si metsono intorno alla tavoletta] CLE. [serve la colazione]

MAD. Mi è d'un peso orribile, non posso dissimularvelo, di non vedervi siniscalco, e succedere ai vostri antenati; ma una serie di disgrazie, e l'ingiustizia degli uomini m' hanno costretta a vendere questa carica alla morte di vostro padre.

FRA. E ciò m'ha fatto acquistare con qualche talento una considerazione che non avrei ottenuta dai pregiudizi e dall' azzardo.

MAD. So che occupate uno de' primi gradi nell'avvocatura; ma è però sempre un degenerare, mio caro figlio; è sempre un degenerare. DOM, [porta un canestro di frutti e di panetti, che posa sulla tavoletta; indi presentando una lestera a ma. dama Franual] Ecco una lettera che il dome

:

stico del signor Darlemont mi ha consegnata per lei.

FRA. [con un tuono marcato] Del signor Darlemont? MAD. [aprendo la lettera] Che vuole da me? [prende

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gli occhiali e legge] Signora, permettetemi ch' io mi diriga a voi per rivendicare i diritti

più

sacri... Che vuol dire con questo ?.. [4 De menico] Lasciateci.

Dom. [parte]

MAD. [ripiglia] Per vendicare i diritti i più sacri ... Mio figlio ama vostra figlia, e se ne dice imato [getta uno sguardo severo su Clementina : che resta mortificata]

...

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FRA. Andate avanti, ve ne prego.
MAD. Qualunque sia l'inclinazione di mio figlio, per
quanto legittima possa essere la scelta be ha
fatta di madamigella Franval, la loro unione non
avrà luogo ... [con veemenza] No, essa non
avrà luogo.

CLE. (Quanto soffro!)
FRA. Proseguite di grazia.

MAD. Spero dunque, signora, che voi cesserite di dargli accesso in vostra casa, e che non lo aiuterete più a disprezzare i diritti e l'autorità d'un padre Darlement... Che non l'aiuterete più!.. Si è mai veduta maggiore irriverenza, maggiore audacia di questa!

...

FRA. Madre mia, calmatevi.

MAD. E chi ha mai detto a questo negoziantello montato in sedia ch'io cercassi d'apparentarmi con lui? Si è forse dimenticato che, ad onta delle sue ricchezze, c'è tra di noi una sproporzione di nascita ?.. Ardisco credere, mio figlio, che dopo un oltraggio di tal fat. ta, voi non riceverete più qui il giovane St. Alme. Quanto poi a suo padre... se mai...

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