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sì, una volta che la loro intelligenza sia sviluppata, va ben più lungi che la nostra. Io conto tra i miei allievi matematici profondi, storici, letterati distinti. E Teodoro riportò l'inverno corso un premio di poesia, e fu

coronato in un liceo famoso con gran sorpresa de' suoi concorrenti.

FRA. Mi ricordo diffatti che i fogli pubblici annunziarono questo fenomeno, e portarono il vostro nome all'immortalità.

CLE. E come così privo della parola e dell'udito, intende tutto, esprime tutto?

:

ABA. E risponde sul momento alle domande che vorrete fargli. Voglio darvene una pruova. (Percuote dapprima sulla spalla di Teodoro per comandare la sua attenzione: porta sulla fronte le dita allungate della mano diritta; ve la lascia un momento: accenna in seguito Clementina coll'indice, e finge di scrivere molte righe sulla mano sinistra).

TEO. (Dopo d' aver fatto sentire che comprende i se gni di De l'Epée, va a sedersi al tavolino di Franval, prende una penna, e si dispone a scrivere).

ABA. [a Clementina) Fategli quella domanda che vi piace; la scriverà in vista de' miei segni, e immediatamente vi aggiungerà la risposta... Non aspetta che voi.

CLE. [con timidezza] Non saprei qual domanda ...
ABA. La prima cosa che vi verrà in mente.
CLE. [dopo di aver pensato un momento Qual è, se-

condo voi, in Francia, il più grand' uomo vi.
vente?

ABA. La domanda è delicata Compiacetevi di ricominciarla, e pronunziate lentamente, come se gli dettaste voi stessa.

TEO. (Esprime che comprende i segni che gli fa De l'Epée, e scrive ogni volta ch' egli gli emette).

CLE. Qual è...

f

ABA. (Spinge le due mani avanti, le dita stese, le unghie verso terras descrive in seguito coll'indice della mano diritta un semicerchio dal fianco diritto al sinistro).

CLE. Secondo voi, in Francia.

ABA. (Porta le dita della mano diritta alla fronte, lasciandovele un momento: accenna Teodoro coll'indice della mano diritta: alza in seguito le due mani al di sopra della testa, ed accenna tutto ciò che circonda).

CLE. Il più grand'uomo vivente?.

ABA. (Alza la mano diritta a tre riprese, quindi le due mani il più alto possibile; le discende in seguito sop. ciascuna spalla, e le fa passare sui due seni fino alla cintura; esprime la vita, respirando una sola volta con forza, e stringendo ora l'una, ora l' altra giuntura dei polsi al luogo, dove batte l' arteria). [tutti questi segni sono distintissimi e moito pronti]

TEO. [dopo avere scritto presenta la carta a De l'Epée] ABA. [prendendo la carta, e presentandola a Franval] Voi vedete prima di tutto che ha scritta la domanda con fedeltà.

FRA. [esaminando la carta] E soprattutto corretta

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ABA. [rimette la carta dinanzi a Teodoro che sta ima mobile e meditando profondamente]

CLE. Pare imbarazzato.

ABA. Si potrebb'esserlo per molto meno, signorina. La scelta che gli prescrivete, è difficile a farsi. TEO. (Sorte dalla sua meditazione; s'anima per gra

di, e scrive).

FRA. [seguendo tutti i movimenti di Teodoro] Qual fuo. co brilla ne' suoi occhi!.. Qual vivacità in tutti i suoi movimenti!.. Pare commosso

soddisfatto ad un tempo!.. Sarei ben ingan. nato se la sua risposta non presentasse l'im pronta d'un'anima sensibile e d' uno spirito illuminato.

TEO. (Si alza, e porta la carta a Clementina, facendole segno di leggerla).

FRA. [e madama si approssimano con avidità]
TEO, [si mette vicino a De l'Epée, ch'egli esamina con

curiosità]

CLE. [legge] Domanda. Qual è, secondo voi, in Fran. cia, il più grand' uomo vivente ? - Risposta...

Il genio e l'umanità proclamano De l'Epée: Io lo preferisco a tutti gli altri.

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TEO. (Esprime (una bilancia, alzando ed abbassando ora l'una, ora l' altra mano; alza in seguito la mano diritta più che sia possibile, ed accenna De l'Epée coll' indice di questa stessa mano). [indi si getta nelle sue braccia]

ABA. [stringendolo con una commozione che si sforza di reprimere] Bisogna perdonargli questo errore... E' l'entusiasmo della riconoscenza. [abbraccia nuovamente Teodoro]

FRA. [prendendo di mano a Clementina la carta che osamina ancora] Non posso rinvenire dalla mia sorpresa.

MAD. Per prestar fede a un miracolo di tal sorta, bisogna esserne testimonj.

CLE, Come difendersi da una commozione che va sino alle lagrime?

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FRA. Questa risposta prova una purezza di gusto, annunzia una estensione di cognizioni!.. [ De l'Epée] Quante ricerche, quanti calcoli, quante cure per arrivare a questi grandi risultati! ABA. Dirvi quanto ho fatto, è impossibile... Ma l'idea di riformare un' anima... [indica Teodoro] questa idea sublime da tanta forza, tanto coraggio!.. Se l'agricoltore laborioso, nel vedere le ricche messi che coprono i campi che ha coltivati, tripudia in proporzione di quanto ha sudato; giudicate di ciò che debbo risentir io, quando in mezzo de' miei allievi, vedo questi meschinelli diradar poco a poco l'ombra che li circonda; animarsi ai primi raggi della suprema intelligenza; giunger per gradi alla inesprimibile felicità di conoscersi, di comunicarsi le loro idee, e formare intorno a me una famiglia interessante, di cui sono il padre fortunato... Vi sono de' piaceri più brillanti, ve ne sono di più facili; ma iodubito bene che ve ne sieno di più veri.

FRA. E credete anche che di tutti i grandi uomini che ha classificati con tanto criterio il vostro interessante allievo, non ve n'ha nessuno, la cui ricordanza viva più a lungo della vostra. Se la Francia innalzò statue agli eroi che colle loro imprese contribuirono alla sua glo. ria, potrà essa negarne una a quello che, col suo genio creatore, con travagli infiniti, con una pazienza incalcolabile, è divenuto il riparatore d'una dimenticanza della natura?

SCENA V.

DOMENICO, MARIANNA, e DETTI.

Dom. [a Marianna ancor di dentro] Ma quando vi dico, buona Marianna, che non potete par

larle.

MAR.[entrando, e restando a metà del gabinetto] Impedirmi di vederla ! di stringerla al mio seno!.. Non ci riuscirete, signor Domenico.

DOM. [sotto voce a Clementina] Non m'è stato possibile di trattenerla.

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TEO. [da un'occhiata a Marianna, e pare colpito da ricordanze]

MAR. [a madama Franval con cicaleccio e con sensibili. d) Scusate, signora, se mi prendo la libertà... [a Franval] Signore, mi dispiace d'interrompervi, ma quando il cuore è pieno, bisogna assolutamente... Questa buona e bella signorina.. degnarsi sempre di occuparsi di me; prevenire i miei bisogni, e mandar

mi ...

CLE. [interrompendola] Non è niente, cara Marianna; ciò non merita

MAR. Non è niente?

...

MAD. Dite dunque, Clementina, cosa significa tutto

questo.

TEO. (Osserva tutti i movimenti di Marianna nella più viva agitazione, e fa segni indicanti uno che suona ad una porta e Marianna che va ad aprirla).

ABA. [segue questi segni colla dimostrazione della sorpresa e della gioia]

MAR. La sua modestia l' impedisce di rispondere; ma parlerò io... Voi saprete dunque, signora, che dopo la malattia di questa bella e buona ragazza, essa non ha mai eessato di mandar. mi vestiti, provvisioni; finalmente, anche questa mattina, per mezzo del signor Domenico, un luigi doppio... col quale ho potuto aiutare anch'io una povera vicina... (prendendo una mano di Clementina, e bacinndola) Quanto è dolce per Marianna il dovervi questo!

tutto

ABA. (correndo verso Marianna] Buona donna! buona

donna!

MAR. [con rispetto e sorpresa] Signore...

ABA. Siete voi stata lungo tempo nel palazzo d'Ha

rancour?

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