più celebre avvocato di Tolosa, di cui ho la softe d'essere amico? E' vero che sua madre, vea dova da lungo tempo, e senza beni, riconosce la sua esistenza da suo figlio, e non pud dare veruna dote a Clementina; ma ne ha essa bisogno, quando la natura l'ha provveduta de' suoi più rari tesori? DUB. Tutto bene, ma questi tesori sono buoni per voi, e non pel signor Darlemont. Voi sapete meglio di me ch'egli non ama che le ricchezze. Sr.A.Oh! quanto la odio mai questa opulenza funesta ch'è venuta a stabilire una distanza tra Clementina e me!.. Altre volte mio padre, semplice negoziante e nella mediocrità, si sa rebbe riputato onoratissimo se avesse potuto tunirmi alla figlia del siniscalco Franval; ma dacchè possiede i beni di Giulio d' Harancour, di cui egli era lo zio e il tutore, la sua anima s'è abbandonata tutta intera all' ambizione, e non conosce più il sentiero che condu. će alla vera felicità. DUR. Ho inteso tante volte parlare del giovane d' Harancour dagli antichi domestici del palazzo... Egli era sordo e muto, se non isbaglio. St.A. Appunto. Mio padre lo condusse a Parigi, saranno circa otto anni, per consultare le persone dell'arte sulla sua infermità; ma sia che i rimedi somministratigli fossero superiori alla sua complessione, sia che la natura avesse troppi sforzi a fare, vi morì nelle brac. cia di Dupré, che solo aveva colà accompa gnato mio padre. DUB. Adesso non mi fa più meraviglia, se sorprendo tante volte Dupré fissare immobile il ri. tratto di questo ragazzo, ch'è nella sala fra i quadri di famiglia! 1 ... ST.A.[con sensibilità) E' naturale; Giulio era l'unico rampollo d'una illustre famiglia, di cui Dupré fu per gran tempo il servitore fedele Povero il mio Giulietto!.. Come ci amavamo! Io gli doveva la vita. Con qual coraggio si espose per me! Mai, no, mai non uscirà dal mio cuore! Egli aveva poco più di dieci anni ed io dodici, quando ci siamo separati. Mi pare d'essere ancora nel momento della sua partenza... Non poteva parlare quell' infelice, ma il suo volto aveva una espressione così viva, tutti i suoi movimenti erano così decisi, mi teneva stretto al suo seno, mi baciava, piangeva dirottamente quasi presentisse che mi abbracciava per l'ultima volta!.. Ah! perchè non èancora vivo! Avrei un amico di più, e mio pa⚫dre, meno opulento, non m'impedirebbe adesso d'essere lo sposo di Clementina. ... DUB. Perdonate: ma siete poi ben certo che la ragazza corrisponda al vostro amore? Sr. A.Tu sai bene che io vado tutte le mattine nel gabinetto di suo fratello per perfezionarmi nello studio delle leggi. Clementina non manca mai di venirci a trovare; e per far questo impiega mille pretesti ingegnosi che l'amor solo può suggerire. I suoi sguardi cercano i miel. Allora il suo colorito si anima, la sua respirazione si ferma per gradi. Mi dirige el. la qualche parola? La sua voce si altera; diresti che le sue labbra si fanno convulse, diresti che teme di lasciarsi sfuggire un segreto... Se tutto questo non è amore, a quali pruove più forti, a quali indizj più certi si potrà mai riconoscerlo ? DUB. Io ciò non ostante ardirei, col dovuto rispetto, farvi osservare, che prima d'intraprendere i i qualche cosa di positivo, sarebbe necessario il formale consenso di quella che amate, e soprattutto quello della sua famiglia. ST.A.Di quello di suo fratello sono anticipatamente sicuro. Franval è troppo penetrante per non essersi accorto ch'io adorava Clementina; e se non approvasse la mia inclinazione per la sorella, mi userebbe egli tante gentilezze? Mi accoglierebbe con tanta amicizi La sola cosa che mi fa paura, è il caratter di sua madre. DUB. La cara signora è un po brusca e stizzosa. ST.A.Perchè nata d'una famiglia celebre, è fiera più di mio padre, ma il suo figlio ha tanto dominio sopra di lei, che perverrà facilmente a togliere tutti gli ostacoli, e a farle approvare il mio amore. (si vede aprirsi la porta della casa Franval ed uscirne Domenico] Dus. Ecco il loro vecchio domestico; facciamolo F ciarlare; la cosa non sarà difficile. Procuriamo soprattutto di assicurarci ancora dei sentimenti di Clementina. : Dom. [con giovalità e cicalando] Oh! oh! non mi sarei aspettato di trovarvi qui così di buon'ora. [a Dubois stringendogli la mano] Mio vicino, buon giorno. [a St. Alme] E' vero che l'aria del mattino rinfresca il sangue, calma le idee, e nella vostra età... [roggbignando] E poi, come dice il proverbio, amore e riposo stanno difficilmente insieme. DUB. Come? Cosa volete dire, Domenico? DOM. [sempre soggbignando] Senti adesso quest'altro con quella sua ciera da ipocrita... Ho un paio d'oc ... chi che ci sanno vedere; e con tutti i miei sessant'anni, sfido: l'amante il più astuto a menarmi a spasso. [a St. Alme che tiene sempre fissi gli occhi alle finestre della casa Franval Voi aspettate che si accosti qualcheduno alla finestra ?.. Non si lasceremo vedere cost presto quest'oggi Abbiamo vegliato, sino alle due dopo mezza notte sempre a ripetere sulla chitarra la bella canzoncina che avete fatta sulla nostra convalescenza; e dormiamo an. cora, sognandoci probabilmente dell'autore. Ah! ah! ah! ah! St.A.La vostra giovalità mi disarma, mio buon Damenico, e fa ch'io bandisca ogni finzione: sì, io adoro la vostra bella padroncina.. DUB. Vedete mo, ed io vorrei precisamente guarirvi da questo amore. ST.A.Guarirmene? E perchè? DUB. Voi che avete tanta esperienza, Domenico, voi avete dovuto osservare, come l' ho osservato io, che la signorina è ben lungi dal provare i sentimenti che ispira al mio pa drone. Dom. [ironicamente] Ah! voi avete osservato que sto! DUB. Distintissimamente: è una cosa che salta agli occhi di chicchessia. Dom. [come sopra] Benissimo; che uomo penetrante! Per bacco! siete terribile per legger di fuori e di dentro alle persone. ST. A. Avreste mai osservato il contrario ?... Dom, Cioè, che la mia padioncina vi ama... Amarvi? Questo è niente, signore; ella non pensa più, non fa più, non esiste più, che pes voi. ST.A.[con islancio] Come! Sarebbe vero?.. DUB. [risenendolo] (Moderatevi se volete saper tut to...) Ma finalmente, Domenico, quali pruo ve avete che il suo amore?.. Dom. Quali pruove? Ne ho mille... Fosse solamente la malattia che voleva rapircela alcuni mesi sono!.. Nel suo delirio chi è che chiamava ad ogni momento?.. Il signor St. Aline. ST.A.[con espressione graduata] Mi chiamava? Dom. Quando trascorreva la lista delle persone che venivano ad informarsi del suo stato, dite mo a qual nome si fermava, facendosi rossa in viso?.. A quello del signor St. Alme ST.A.Arrossiva? ra. E DOM. [imitando la voce debole d'una giovane convalescénte] E' dunque venuto? mi diceva essa con quella voce di angiolo che sapete Sì signoMolte volte? Ad ogni ora 'ha dimostrato? - Oh! il più vivo interesse, l'inquietudine la più tenera. Ed ecco la pelle d'oca per tutto il suo corpiccino indebolito; i suoi begli occhi s'inumidivano; la sua bocchina, ove rinasceva il più dolce sorriso, si lasciava scappare queste parole: Sto meglio assai meglio sento che rinvengo da morte a vita... [ridendo] Ah! ah! ah! ... ST.A. [ritenendo a forza la sua comenozione] E' certo che tutto questo ... DUB. [brascamente) None, quanto a me, sufficiente per assicurare ... Dom. Ah! non è sufficiente ?.. E la contesa ch'ebbi l'altro giorno con lei? [videndo sbardellatamente] Ah! ah! ah! ah!.. E' impossibile che ci pensi senza che mi venga da ridere! Sr. A. Che dunque ? Dom. Entro secondo il mio solito, per riordinare il suo appartamento. Era così occupata a finire un xitratto in miniatura, lavorava con tanto in |