ST. A. [con un movimento di rispetto e di sorpresa] De l'Epée !.. ABA. [nell' allontanarsi, getta, come pure Teodoro, uno sguardo su di Darlemont, sempre immobile, e cogli occhi bassi] MAR. [li segue, e forma con essi un gruppo alla porta del fondo] i FRA. [a Darlemont] Se fin qui ho impiegati i riguardi che io doveva al padre di St. Alme [stringe con commozione la mano di St. Alme], pensate che userò adesso di tutti i mezzi che il mio dovere mi ordina, e di tutta la forza che produce l'indegnazione ... [dopo un movimento che gli fa provare un'occhiata di St. Alme] Qualunque sia l'ombra, di cui sperate avviluparvi, qualunque sieno e il vostro credito, e la vostra potenza, voi non mi sfuggirete; no, non mi sfuggirete [raggiunge il gruppo cb'd in fondo e partono] ... ST.A. [correndogli dietro] Franval!.. amico!.. A momenti sarò da voi. [chiude la porta] DAR. (Finalmente sono partiti!..) ST.A. [ritornando dopo d'aver chiusa la porta] Padre mio, degnatevi di ascoltarmi. ST.A. Padre mio, voi ci perdete. DAR. Sei tu che ci perdi, giovane insensato, la ... Ma io sa cui imprudenza e indiscrezione ST.A. [gettandosi ginocchioni, e trattenendolo pel vestito] In nome di ciò che v'è di più sacro, non cedete all' ambizione che vi fa traviare; restituite restituite de' beni che non sono nostri ... ... DAR. [con un movimento terribile vuole sbarazzarsi dalL'abate De l'Epée, dram. e le mani di St. Alme sempre attaccato al sue orstito] ST.A. Se mi lasciate senza fortuna, avrò ciò che val meglio ancora, un nome senza rimproe la vostra memoria ad amare DAR. [lo strascina sempre in ginocchio verso la porte la. vero, terale] .. ... ST.A. Padre mio! voi non mi ascoltate voi mi fuggite voi rivolgete altrove gli occhi ... Padre mio! [con una voce straziante] Voi ci disonorate !.. Voi ci disonorate!.. [parte con Darlensent sempre attaccato al di lui vestito] PINE DELL' ATTO QUARTO, ATTO QUINTO. Gabinetto in casa di Franval. SCENA. I. FRANVAL scrive sul suo tavolino, vicino a cui è TEODORO seduto, leggendo un libro. L'ABATE DE L'EPEE passeggia, ora meditando, ora prendendo parte a ciò che scrive Franval. Verso il mezzo del gabinetto MADAMA FRANVAL, in una gran poltrona, lavora in tapezzeria 3 alla sua sinistra CLEMENTINA, su di una sedia, ricama a tamburos guarda spes so suo fratello, e da a divedere ch'è inquieta, che soffre. CLE. Tarda bene a venire Domenico. MAD. E così lento nelle cose che fa! FRA. [sempre scrivendo] Nello scrivere questa causa provo una commozione, dalla quale m'è im. MAD. Io vi consiglio d'insinuare ancora a Darle ... ABA. [sempre passeggiando] E certo che non si pud portare più oltre l'impostura, e l'audacia Non avrei mai pensato ch'egli avesse potuto resistere alle nostre istanze, e soprattutto alla vista di quell' infelice [indicando Teodoro cb' immerso nella lettura, e pronuncia colle parole del svo libro. 1 MAD, E' un usurpatore, di cui non si dee differire Ja punizione. 4 FRA. [sempre scrivendo] Ne convengo ma suo fi glio! ... CLE. Chi potrebbe non interessarsi per quel giovane? ABA. fissa Clementina, e fa sentire ch'egli sospetta del suo amore] FRA. [cessando di scrivere] Sento scoppiarmi il cuore al solo suo nome... e, mio malgrado, la penna mi sfugge dalle mani. ABA. Io concepisco tutta l' estensione del vostro sagrifizio; ma non ho altra speranza, che in FRA. [con forza] Voi trionferete; sì, il vostro Teodoro sarà vendicato ... [con sentimento] Ma perdonate all' amicizia questo giusto tributo, quest' angustia involontaria. ABA, Io biasimare questi generosi contrasti ?.. Ah! credete piuttosto che li divido ... Se la dolcezza, se la persuasione potessero riuscire, io sarei il primo a riclamarne l'impiego; ma I'ambizioso Darlemont non cederà che alla forza; non ubbidirà che alla voce terribile, della giustizia. ... FRA. Si, si, terribile!.. Quando avrò slanciata questa memoria, nulla potrà più salvare Dar lemont dalle pene infamanti pronunziate dalla legge Che fare allora del suo sventurato figlio, la cui anima di fuoco, la cui estrema sensibilità ?.. Ma voglio lusingarmi ancora ch'egli determinerà suo padre a prescindere da una procedura, le cui conseguenze funeste ८ ... MAD. [sempre lavorando] Ed io sono sicura che non vi riuscirà. CLE. E perchè no?.. Se la voce di un padre ri conduce alla virtù i figli traviati, quella d'un ABA. [fissando sempre Clementina] lo penso come la SCENA II. " ST. ALME entra con abbattimento, e si ferma net fondo del gabinetto, senza esser veduto da alcuno. FRA. [sempre scrivendo) Egli è lontano dal pensare che questa mano che tante, volte fu stretta nelle sue, scrive in questo momento l'accusa di suo padre. ST.A.[ si lascia sfuggire un movimento terribile che re ABA. [accorgendosi di St. Alme] Eccolo. Dio! St.A.[andando con riserva, é con dignità verso Franval, che non ardisce di portare gli sguardi sopra di lui] Voi non udirete veruna querela da me Ciò che voi avete fatto... l'avrebbe fatto un altro come voi Vi sono certe circostanze, in cui in cui il sentimento deve far luogo al dovere. CLE. [abbandona il lavoro, é sembra nel maggior turbas mento] ABA. Bisogna, per soddisfare a quello che il Cielo m'impone, che io sia costretto a lacerare un' anima come la vostra!.. [a St. Alme] Voi non potete immaginarvi quanto ciò costi al mio cuore. FRA. [a St. Alme] Giudicate di quanto provo nel mio. Da una parte la confidenza di cui sono onorato [indicando De l'Epée], la giustizia ১ |