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• AirTO QUINTO.

SCENAV.

DOMENICO, MARIANNA, DETTI.

MAD. Ma fate presto, Domenico, fate presto una

volta ... E così? Voi non ci conducete nessuno? DUM. [tutto ansante] Non è difetto d'aver corso

...

d'aver cercato pertutto. Prima d' ogni cosa
siamo stati da Pietro... Pietro... Era uscito, appena
giorno, con sua moglie.

MAR. Poi dalla povera Maurizia, la vedova del

cocchiere...

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Dom. In campagna tutt'oggi... Ma abbiamo ben raccomandato a molte persone che stanno vicino, di dir loro che vengano qui subito che ritornano a casa.

FRA. Avete taciuto il motivo?..

Dom. Ella sa bene, che quando mi viene confidato

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- un segreto ....

(

FRA. [tenendo la memoria in una mano, e prendendo
coll' altra il suo cappello] Io non dubito che
questa memoria, attesa la natura de' fatti che
contiene, [a De Epée] e soprattutto correda-
ta del vostro nome, non ecciti tutto lo zelo
de' magistrati. Voi verrete con me tutti e
due. [a madama Franval e a Clementina, il cui
turbamento è all'ultimo grado] Se St. Alme ritor-
nasse nella nostra assenza calmatelo, ve
ne supplico... Voi soprattutto, o sorella
ripetetegli quanto costi al mio cuore Ma
un solo momento di ritardo potrebbe nuocere
a Giulio, e dare al suo oppressore armi ter-
ribili
Andiamo. [si sente strepito di dentro]

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...

...

...

CLE. Mi pare di sentir gente.
DOM. [osservando alla porta] E' il signor St. Alme
Com'è agitato !...

...

...

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SCENAVI.

ST. ALME senza cappello, senza spada e nel
maggior disordine, e DETTI.

ST.A. [entrando precipitosamente] Amica !.. amico !.. [cade soffocato nelle braccia di Franval, che lo depone su di una sedia a bracciuoli]

Tro. [vola in suo soccorso e dimostra il più vivo inte

:

resse, tutti gli altri lo circondano] FRA. St. Alme, ritornate in voi stesso. ST.A. [fissando quelli che lo circondano] Mio padre

...

[ouol continuare; la commozione che risente, gli soffoca le parole]..

FRA. Spiegatevi.

ST.A. Mio padre...

ABA. Proseguite.

1

1

ST.A. [con una voce interrotta, e con una forza graduata]

1

1.

...

...

Lacerato dal racconto di quel vecchio dome-
stico, [si alza] sono corso... ho sforzata la
porta del gabinetto, ove mio padre s'era rin-
chiuso Dupré, che m'aveva seguito, gli
ha detto, che vi aveva manifestato tutto
e ch' era risoluto di andare a denunziare sè
stesso, e lui ... Voi mi avete fatto parteci-
pe al vostro delitto, ha aggiunto; io vi fa-
rò dividere il mio supplizio ... Colpito dalla
minaccia di quel vecchio, mio padre ha inor-
ridito. Approhtto di questo momento
rivolgendomi al petto la punta della mia spa-
da, gli dico: Tra poco io sarò disonorato da
voi; giovine ancora,
troppo tempo
a soffrire ... Spiro dunque à vostri occhi
se in questo istante non firmate il ricono-
scimento di Giulio d' Harancour Questo gri-
do della disperazione, l'idea d'una mac-
chia incancellabile, e soprattutto la certezza

...

io avrò

...

...

e

...

della mia morte, hanno finalmente prodotto l'effetto ch'io m'aspettava ... La natura ha

trionfato mio padre s'è commosso

...

...

e

con mano tremante
ha vergato questo fo-
glio ... [a Franval uno scritto che irae dal suo
seno] Eccolo! Eccolo!

FRA. [legge] Io riconosco Giulio d'Harancour nell' allievo del signor abate De l'Epée, conosciuto sotto il nome di Teodoro, e sono pronto a restituirgli tutti i suoi diritti: Darlemont.

ABA. [levandosi il cappello] Dio onnipotente! Grazie immortali ti sieno rese. [prende il foglio dalle mani di Franval, e lo rimette a Teodora] FRA. [a St. Alme] Caro amico, di qual peso avete liberato il mio cuore! [straccia la memoria che tiene ancora nelle mani]

:

:

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TEO. [dopo d'aver letto il foglio si getta ai piedi di De l'Epée; si alza pieno di gioia, salia al collo di Franval; s'innolira in seguito verso St. Alme, fissa, si ferma tutto ad un tratto come colpito da un' idea, e si slancia al tavolino

ove scrive alcune

linee appiedi dello scritto di Darlemont]

FRA. Che fa?... E qual è il suo disegno?
ABA. Non lo so.

:

ST. A.Pare oltremodo commosso. CLE. Stanno per cadergli le lagrime. TEO. [ritorna vicino a St. Alme, gli prende una mano che mette sul suo cuore, e coll altra gli dà a leg. gere le scritto che ha fatto]

Gli

Sr.A. [legge colla più viva commozione] Io non posso esser felice a danno del mio primo amico dò la metà de' miei beni che mi vengono restituiti... Egli non può oppormisi; noi fummoaccostumati dall' infanzia a divider tutto da fratelli; i nostri cuori, nel riunirsi, debbono riprendere le loro abitudini. Gran Dio! [stringe Teodoro nelle sue braccia, e le loro carezze si confondono]

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ABA, [abbracciando Teodoro con forza, e con la più vive commozione] Questo solo tratto m'ha pagato di tutto ciò che ho fatto per lui.

MAR. Egli sarà di buon cuore come lo era suo padre. [a De l'Epée] Signore, posso sperare che mi sarà permesso di terminare i miei giorni col mio padroncino ?

ABA. Si, buona donna, voi e tutti gli antichi domestici del palazzo che potrete scoprire. FRA. Ma col patto, o Marianna, che voi guarderete, come faremo noi pure, un eterno silenzio sulla cagione de' mali che ha sofferti il vostro padroncino.

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ST.A. Ah! perchè non posso scancellare questa ri cordanza!.. E come potrò mai raddolcirne l'amarezza?

ABA. Se la signorina vi aiutasse associandosi

alla vostra sorte...

...

FRA. [a De l' Epic] Si vede bene che nulla sfugge

alla vostra penetrazione, MAD. Ma riflettete che questo matrimonio ABA. Colmera i voti di due persone che si amano,

...

ed alla cui felicità io desidero di contribuire. MAD. Non c'è che voi che possiate determinarmi: come difendersi dal concorrere ai vostri benefizj?

ABA. [verse Trodoro) (Esprime l'unione, stringendo due volte le mani l'una nell'altra, ed indicando il dito, ove si mette l' anello nuziale.)

TED. [dopo un gesto di De I Epée, unisce St. Alme a Clementina, & metre sul suo cuore le loro mani inprecciate]

Dom. [indicando Teodoro] Amabile giovinetto!.. S'egli interessa così senza poter parlare, che sarebbe se potesse farsi intendere!

Chr. Oh momento delizioso! lo era ben lungi dallo sperarti !

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ST.A. Posso ben sentirla; ma non posso esprimere

la mia felicita

...

FRA. Quella che io provo, non può misurarsi che colla mia ammirazione [a De l'Epée] Uomo benefico, quanto dovete esser glorioso del vostro allievo!.. Paragonate ciò ch'egli è in questo momento, con ciò ch'egli era quando vi fu presentato, e godete della vostr'opera. ABA. [fissando Teodoro e quelli che fanno gruppo intorno a lui] Finalmente, eccolo ristabilito ne' suoi focolari Eccolo decorato del nome sacro de'suoi antenati, e già circondato de' felici che ha fatti. Oh Provvidenza!.. Non mi resta più nulla a desiderare al mondo; e quando abbandonerò questa spoglia mortale, potrò dire a me stesso: Dormiamo in pace; ho ben adempiuta la mia carriera.

...

FINE DEL DRAMMA.

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