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zioni, agli uomini fermi e moderati, i quali abborrono del pari i partiti estremi, nè per volger di casi mutano l'animo e piegano vilmente la fronte. Ben avrebbe con gelosa cura custodito e difeso quei principii che informarono tutta la sua vita, e nel convincimento della verità, e nella coscienza del bene avrebbe trovato bastevole conforto alle ingiustizie degli uomini e ai ludibri della fortuna. Nè sarebbe venuta meno nel suo cuore la fiducia di un avvenire migliore. Perchè è lecito sperare che dopo sì lunghi anni di traversie, dopo infiniti errori e disinganni, dopo tanti patimenti, tante lagrime e tanto sangue, l'Italia debba un giorno ricomporsi in istato di ordinata e civile nazione. Che se pure questa speranza non dovesse avverarsi, e la minacciata barbarie sommergerci in un coll' Europa; non cesserebbero gli animi generosi d' amare la libertà e la nazionalità, perchè fossero impediti di possederle. Eterna è la giustizia e sovrasta alle umane vicissitudini, nè sbandita anche dal mondo, potrebbe perdere le sue ragioni di regnarvi.

DELLA

FILOSOFIA DELLA STORIA.

DIALOGO.

DELLA FILOSOFIA DELLA STORIA.

Interlocutori.

EUPRONIO e CARMO.

Carmo. Tant'è: mentre io sono disposto a concedervi che le scienze naturali e matematiche progredirono da due secoli in qua, dubito forte dei vantati progressi nelle scienze umane e civili.

Eupronio. Di quello che mi consentite non posso sapervi molto grado, sì appare evidente agli occhi di ciascuno. Perchè basta per esserne persuasi il guardare intorno, quanti nuovi e peregrini trovati della fisica e della meccanica son vòlti in utilità e comodo della vita: ma io credo che anche rispetto alle scienze umane e civili, se voi vorrete con imparzialità meditarvi, sarete per avventura indotto nella medesima sentenza.

Carmo. Che deggio io dire? Troppo è vasto il tèma. Ma quando leggo Platone e Aristotile, io trovo che essi intesero circa la nostra mente e la società degli uomini quel più che n'è dato d'intendere, voglio dire, massimamente dei problemi e dei dubbi. I quali rinnovellati poscia, e per due mill' anni agitati nelle scuole filosofiche, spesso ancora travisati e monchi, passarono a noi, senza che vi si trovasse adeguato scioglimento, o sia sperabile trovarlo per ora.

Eupronio. Che Platone e Aristotile col sottilissimo ingegno scorgessero i punti principali della filosofia e della

MINGHETTI.

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politica, di buon grado lo concedo; nè dirò che tutti quei punti siano per unanime assentimento definiti. Diasi che l'ingegno umano non abbia ali possenti a tanto volo. Ma che perciò? Tra il dubitare di tutto e il saper tutto non è termine di mezzo? Nè vorrete negarmi che le scienze si avvantaggiano altresì degli errori e delle ipotesi fallaci dei filosofi: le quali in sembiante da prima splendide e attrattive, quando poi furono spogliate degli ornamenti, o ebbero generati gli ultimi loro effetti, lasciarono vedere la propria assurdità. Così questi passati erramenti rimangono memorabili, come il segnale degli scogli nel mare, che ammonisce i naviganti a dilungarsene.

Carmo. Per verità, il guadagno fin qui è piccolo. E per seguire la vostra similitudine, noi siamo tuttavia lungi dal porto, nè sappiamo ove volger la prora.

Eupronio. Lasciate che io esprima intero il mio concetto. La cognizione di quei fatti che risguardano la coscienza umana, e l'ordinamento della società, è venuta molto innanzi, comechè la moltitudine svariatissima di essi fatti ne renda l'osservazione e l'esame assai difficili. La quale difficoltà è maravigliosamente accresciuta dal mescolarvisi delle passioni e degli interessi. Perchè io trovo ben rade volte che un astronomo o un fisico, interrogando la natura, ne paventi le risposte; ma sovente m'incontro in chi paventa le verità morali che o gli turbino l'animo, o gli scemino i profitti della credulità, o lo costringano a deporre un potere usurpato. Inoltre quei medesimi capitali problemi che alla mente dei più vetusti filosofi s'affacciarono sotto generalità e come in confuso, furono in appresso meglio determinati, furon suddivisi in molti punti minori, più circoscritti, più accomodati alla esperienza ed al raziocinio: il che è pur grande vantaggio, avvegnachè lo intendimento di questi è scala ai veri più riposti. Infine i principii universali che l'an

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