Giureconsulti. (Vedi Jurisconsulti.) Giustizia che cosa sia, 255. — Da chi, e per cui comando portata in terra, secondo i poeti, 249. Ajutata dall'odio contra i cattivi; sue lodi; nasce dalla temperanza, 255. Massima cura de' buoni principi, 267. Golpino, servo del Magnifico, facezia intorno ad esso, 141. (Vedi de' Medici Giuliano.) Gonfiarsi ne' favori non dee il Cortegiano, 94. Gonnella faceto burlatore, 158. Gonzaga (Alessandro) gentilmente com. parato ad Alessandro Magno, 139. Gonzaga (Cesare) propone il II giuoco, cioè, se l'uomo fosse necessitato d'impazzire, qual sorta di pazzia, essendo ciò in sua potestà, dovrebbe eleggere, 15 e seg. Fu uomo raro e di belle qualità, 240 e 241. Gonzaga, donne celebri di tal casa accennale, 198. Gonzaga (Eleonora) duchessa d'Urbino, Jodata, 242. Gonzaga (Elisabetta) duchessa d'Urbino, lodata, 2, 169. Sua modestia e grandezza d'animo, 11, 12.Sua forte castità ad onta dell'impotenza del marito, 214, e altrove lodata. Grazia, o sia favore, quanto importi al Cortegiano essere in grazia del suo Signore, 107. Come debba da esso guadagnarsi prima di volergli insegnar la virtù, 270.- Della sua donna come debba mantenersi l'amante, 232. Graziati alcuni nascono, altri no, 23. Graziato deve essere il Cortegia no, ivi. Inghilterra. (Vedi Cavalieri.) Ingratitudine di alcuni Cortegiani verso i principi loro benefattori, 92. Inimici, come si portino co'principi, 245. Innamoramento curioso di molte donne nobili in un sol gentiluomo, 108, 109. Innamoransi gli uomini per altre ca gioni, oltre alla bellezza, 69.- Anche per fama, 109. Innamorati sensualmente sono infelicissimi, 286 e seg. Insegnare, non sempre chi sa insegnare qualche cosa, sa anche eseguirla, 34. Instabilità d' amare nell' uomo onde nasca, 183. Institutore del principe qual esser debba, 265.-Chi meriti un tal nome, 270. Instituzion del principe come abbia a farsi, 264, 265. Intellettiva virtù come si perfezioni, 265. Intelletto particolare non può esser capace dell'immensa bellezza universale, 300. Intelligenza, sua virtù, 265. Intemperanza quanto differente dall' incontinenza, 252. Intemperati, e loro infelicità, 260. Interpretare un detto in senso non inteso da colui che'l dice, è cosa graziosa, 136, 137. Interpretazioni giocose, 147. Intertenersi con chi debba il Cortegiano, 105, Invenzioni molte degli uomini per muovere il riso, 120. Invisibili cose veramente sono, 303. Ipocriti esagitati, 185, 186. —Loro costumi descritti, ivi. Ira aiuta la fortezza, 255. Ironie facete, proprie de' grandi, 143.— Loro doppio uso, ivi. Isabella d'Aragona, duchessa, sorella del re Ferrando di Napoli, lodata, 201. Isabella marchesa di Mantova, lodata, 201. Isabella duchessa d'Urbino, lodata co pertamente, 243. (Vedi Gonzaga Elisabetta.) Leuconia. (Vedi Chie donne.) Libertà, supremo dono di Dio agli uo- - Segno Libertine donne, o sieno immodeste, Libreria insigne de' Duchi d' Urbino, 9. Licurgo nelle sue leggi approvò la mu- Lingua, in ogni lingua alcune cose sono Lingue dipartite di fuoco che comparve- ro sopra gli Apostoli, 301. Litigante, ciò che rispondesse all'av- Livio, notato di Patavinità, 47. sè stessi molte volte gli uomini ec- Lombardia, paese di libertà, 84. Lucullo avuto da alcuni per mangiato- Ludovico re di Francia, lodato, 190. - Luigi re di Francia. (Vedi Ludovico.) Massilia, costanza mirabile di una sua Materia di questo Trattato, 7.- Sua Matilda contessa, lodata, fu di casa Ca- Mattia Corvino re d'Ungheria, lodato, 201.-Batte più volte i Turchi, 310. Medicina, bella similitudine del modo di Medici (Cosimo de'), sua risposta a M. Medici (Giuliano de'), duca di Nemours, Mercatanti debbono essere ajutati dai Mercurio quali virtù recasse in terra, Meretrice publica come potesse liberare dei principi, 94. Meriti come - Messa frettolosa, facezia d'un prete, 149. Metrodoro, filosofo e pittore, 68. Minacce alle volte fanno ridere, 150. Ministri buoni. (Vedi Principe.) Miseri non si motteggino, toltone un Mitridate teme la morte più che non la Modestia nel Cortegiano, lodata, 37, 59. Non diventi rusticità, ivi. Moise, rubo ardente da esso veduto, 301. Peralta, 148. Molli di carne, atti della mente; assio- Moltitudine, naturalmente ha odore del |