Disfida di caccia tra i piacevoli e piattelli

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Per il Magheri, 1824 - 134 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina lii - Amor è graziosa e dolce voglia, Che i più selvaggi e più feroci affrena ; Amor d'ogni viltà l'anime spoglia, E le scorge a diletto e trae di pena ; Amor le cose umili ir alto invoglia, Le brevi e fosche eterna e rasserena ; Amor è seme d'ogni ben fecondo, E quel, ch'informa e regge e serva il mondo. XVIII. Però che non la terra solo e...
Pagina lv - Han posto più d'un tempio e fan lor voti Sopra l'offese de' suoi dolci strali, E mille a prova eletti sacerdoti Curan le cose sante e spiritali, Et hanno in guardia lor tutta la legge 15 Che le belle contrade amica e regge.
Pagina liii - 1 puro e temperato ciclo * II titolo intero è: Stanze di M. Pietro Bembo, recitale per giucco dallui e dal S. Ottaviano Fregoso, mascherati a guisa di due ambasciatori della dea Venere, mandati a Mad. Lisabetta Gonzaga Duchessa d'Urbino e Mad. Emilia Pia sedenti tra molte nobili donne e signori, che nel bel palagio della delta città danzando festeggiavano la sera del Carnassale MDVII (eh.
Pagina xxiii - ... specialmente vi furono alloggiati e trattenuti il Tasso, il Chiabrera, il Marino, il Monteverdi, Muzio Efrem e mill'altri di tale schiera. In essa si concertavano e si provavano le cocchiate, le feste, i balli accompagnati da musica, ed ivi nacque per opera di Ottavio Rinuccini, poeta celebre, e di Iacopo Peri, gran maestro d'armonia, lo stile recitativo per uso delle scene, e quivi medesimo fu recitata per primo saggio la Dafne: ed è notabile che di...
Pagina 91 - Italiche ville alza la voce ; Risvegli omai ne gli agghiacciati cori I1 nobil canto tuo guerrieri ardori. Alza l...
Pagina xi - I. un donativo di scudi 8oo. perchè le potenze festeggiassero, e fecero a'sassi in via larga, a segno che se non fosse accorsa la guardia de' Lanzi, armati di corsaletto e di celata, sarebbe seguita una immensa strage . Molti non ostante furono i morti e i feriti (i).
Pagina 92 - l buon gregge di Cristo Giacque di speme e di valore ignudo , Ecco , Che pur l' empia superbia doma , Rasserenan la fronte Italia , e Roma.
Pagina xxii - Corsi, cavaliere fiorentino, era sempre aperta, quasi una pubblica accademia, a tutti coloro che dell'arti liberali avessero intelligenza o vaghezza. A quella concorrevano cavalieri, letterati, poeti e musici insigni: e specialmente vi furono alloggiati e trattenuti il Tasso, il Chiabrera, il Marino, il Monteverdi, Muzio Bfrem e mill'altri di tale schiera.
Pagina 92 - Ecco che pur, l' empia superbia doma, Rasserenan la fronte Italia e Roma. Se alzar gli empi Giganti Un tempo al ciel l' altere corna, al fine Di folgori sonanti Giacquer trofeo, tra incendi e tra ruirie : E cadde fulminata empia Babelle Allor che più vicin mirò le stelle. Sembrava al vasto regno Termine angusto omai l' Istro e l' arene : Nuovo Titano a sdegno Già recarsi parca palme terrene ; Posto in obblìo qual disdegnoso il Cielo Serbi a l' alte vendette orribil telo. Spiega di penna d...
Pagina 93 - Ch' alto sonar si sente Con paventoso tuon, fra nubi e lampi, Qualor di bassi regni aura v' ascende Di mortai fasto, e 1

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