ISTORIA CIVILE DEL REGNO DI NAPOLI1841 |
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Pagina 31
... Angiò avevano fatta tanta stima , si determinò di prepararle una magnifica abitazione , e degna delle scienze che ivi si pro- fessavano . Colla direzione adunque del cavalier Fontana , famoso architetto di que ' tempi , fece ergere un ...
... Angiò avevano fatta tanta stima , si determinò di prepararle una magnifica abitazione , e degna delle scienze che ivi si pro- fessavano . Colla direzione adunque del cavalier Fontana , famoso architetto di que ' tempi , fece ergere un ...
Pagina 157
... Angiò , resta- vano ancora le reliquie dell'antiche fazioni , e le inclinazioni perciò vacillanti ; onde avveniva che la Francia nutrisse sempre l'intelligenze con al- cuni baroni ; ed i ministri spagnuoli ora dissi- mulandole , ora ...
... Angiò , resta- vano ancora le reliquie dell'antiche fazioni , e le inclinazioni perciò vacillanti ; onde avveniva che la Francia nutrisse sempre l'intelligenze con al- cuni baroni ; ed i ministri spagnuoli ora dissi- mulandole , ora ...
Pagina 174
... Angiò , ultimo e di- scacciato re dal regno . ) Si credeva che egli , non molto contento del presente governo di Francia , potesse di là bensì trarne soccorsi , ma non dipendesse dalle voglie de ' ministri , nè dagl ' interessi di ...
... Angiò , ultimo e di- scacciato re dal regno . ) Si credeva che egli , non molto contento del presente governo di Francia , potesse di là bensì trarne soccorsi , ma non dipendesse dalle voglie de ' ministri , nè dagl ' interessi di ...
Pagina 274
... Angiò , prin- cipe di Salerno , ed alcuni altri mal adattati esem pi , prese in questi tempi nuovamente l'ardire di pretenderlo . Si eredette allora da ' più savi di- scernitori delle azioni di quella corte che ciò si tentasse , non già ...
... Angiò , prin- cipe di Salerno , ed alcuni altri mal adattati esem pi , prese in questi tempi nuovamente l'ardire di pretenderlo . Si eredette allora da ' più savi di- scernitori delle azioni di quella corte che ciò si tentasse , non già ...
Pagina 34
... veano insinuare al loro re d'innalzare al trono Filippo , duca d'Angiò , secondogenito del Delfi . no ; poichè in niun altro poteano sperare che si fosse mantenuta salda ed intera la loro monar- chia , 34 LIBRO QUARANTESIMO.
... veano insinuare al loro re d'innalzare al trono Filippo , duca d'Angiò , secondogenito del Delfi . no ; poichè in niun altro poteano sperare che si fosse mantenuta salda ed intera la loro monar- chia , 34 LIBRO QUARANTESIMO.
Parole e frasi comuni
alcuni ambasciadore avea Benevento cagione Calabria cardinale Carlo Castel Nuovo Catalogna celebre chiese città Clemente colla comandò congiura Consiglio conte duca Costantino Magno costui cotanto d'Angiò d'Aragona d'Italia diede don Giovanni don Giovanni d'Austria don Pietro duca d'Alba ecclesiastici Errigo esposta essendo esso famoso fece Federigo Fiandra figliuolo Filippo Filippo terzo fossero Francesi Francia furono galee GIANNONE giurisconsulto governo di don gran Gregorio guerra guisa imperatore imperatore d'Oriente imprese Innocenzio insigne intorno Istoria Italia l'armata lasciò leggi loco citato Longobardi maggior mandato marchese medesimo Medina mese Messina ministri monarchia Monterey morte Napoletani Normanni nuovo vicerè ordini pace papa Parrino piazze pontefice popolo Portolongone prammatiche principi province provincia romana provvedimenti Puglia quarto quest'anno regal reggente regia regina regno di Napoli Romani Ruggiero Santa secolo seguíta Sicilia soccorsi Spagna Spagnuoli spediti spedizione successore sviluppata terzo tomo trattato tribunali Turchi Velez Veneziani vescovo vicerè VIII zione
Brani popolari
Pagina 207 - Angelucci, reo per altro di altri delitti, tenuto costante» mente dal volgo per disseminatore di polveri, ma nel» l' istesso tempo fu presa rigorosa vendetta degli inventori » di questa favola; molti di essi essendone stati in oscure » carceri condotti, cinque di loro in mezzo al mercato sulle » forche perderon ignominiosamente la vita, e in cotal guisa
Pagina 264 - Soffrirono o guerre crudeli, o (quel eh' è peggiore) gravi timori di quelle, incendii del Vesuvio, Iremuoli, scorrerie di banditi, invasioni di Turchi, sedizioni, tumuli!, carestie, oppressioni, gravezze intollerabili, pestilenze crudelissime, e tanti altri mali che inorridiscono gli animi sentendogli. E pure in mezzo a tante sciagure si videro moltiplicare le chiese e...
Pagina 86 - ... laici. Si fa conto dai più esperti, e da coloro che sanno lo stato del regno, che delle tre parti delle rendite, pressoché due si trovano nelle mani degli ecclesiastici, dalle quali non possono mai ritornare in potere de' laici, per le leggi strettissime fatte a lor beneficio, che l'impediscono.
Pagina 86 - I pubblici pesi si soffrono da' secolari solamente , e si rendono ora assai più insopportabili, perché passando continuamente i beni, che prima erano in poter de laici, in mano degli Ecclesiastici, viene a cadere tutto il peso, che prima era ripartito , sopra il rimanente , che resta sotto al dominio de
Pagina 63 - ... la filosofia che sino a questi tempi era stata fra noi ristretta ne' chiostri, e ridotta o ad alcune sottigliezze di logica e di metafisica, o ad alcuni discorsi vani ed inutili, prese un nuovo lustro dallo studio delle scienze naturali e da un'infinità di nuovi scoprimenti, e dal buon metodo posto in uso per trattarla...
Pagina 207 - ... e con scarpe o cappelli o altra cosa differente dal comune uso de' cittadini, correvan rischio della vita. Per acchetar dunque la plebe bisognò far morire...
Pagina 206 - Cannine, affin di attaccar brighe, che poi finissero in tumulti, avventaronsi sopra di essi imputandoli di aver loro trovata addosso la sognata polvere. Al rumore essendo accorsa molta gente, per buona sorte vi capitò ancora un uomo dabbene, il quale con soavi parole e moderati consigli...
Pagina 14 - Ponzio in mezzo de' tormenti non lasciossi scappar di bocca né pure una sola parola. Fu tormentato ancora il Campanella, di cui si legge una sua lunga deposizione fatta nel mese di febbrajo del nuovo anno 1600, nella quale, a guisa di fanatico e di forsennato, sia per malizia, sia per lo terrore, ora affermando, ora negando, tutto s'intriga e s'inviluppa: gli riusci, per tante cose strane ed inette che gli usciron di bocca, farsi creder pazzo, onde fu condennato a perpetuo carcere, dal quale a lungo...
Pagina 167 - ... 16 di luglio da gente appostata nel convento del Carmine ucciso, siccome fu fatlo d'alcuni altri de' suoi confidenti ; e dal vedersi, che la plebe non fu niente commossa dalla sua morte, anzi pareva che godesse alla vista del teschio conficcato ad un palo, si credeva che fosse ogni cosa per ridursi in buon ordine e quiete. Ma con dannosa imprudenza strapazzati da...
Pagina 166 - Serissimo , che la plebe contro la nobiltà lungo tempo nutrito avea ; onde i sollevati scorrendo per le strade, trucidarono alcuni nobili , arsero le case d...