ISTORIA CIVILE DEL REGNO DI NAPOLI

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Dall'interno del libro

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 207 - Angelucci, reo per altro di altri delitti, tenuto costante» mente dal volgo per disseminatore di polveri, ma nel» l' istesso tempo fu presa rigorosa vendetta degli inventori » di questa favola; molti di essi essendone stati in oscure » carceri condotti, cinque di loro in mezzo al mercato sulle » forche perderon ignominiosamente la vita, e in cotal guisa
Pagina 264 - Soffrirono o guerre crudeli, o (quel eh' è peggiore) gravi timori di quelle, incendii del Vesuvio, Iremuoli, scorrerie di banditi, invasioni di Turchi, sedizioni, tumuli!, carestie, oppressioni, gravezze intollerabili, pestilenze crudelissime, e tanti altri mali che inorridiscono gli animi sentendogli. E pure in mezzo a tante sciagure si videro moltiplicare le chiese e...
Pagina 86 - ... laici. Si fa conto dai più esperti, e da coloro che sanno lo stato del regno, che delle tre parti delle rendite, pressoché due si trovano nelle mani degli ecclesiastici, dalle quali non possono mai ritornare in potere de' laici, per le leggi strettissime fatte a lor beneficio, che l'impediscono.
Pagina 86 - I pubblici pesi si soffrono da' secolari solamente , e si rendono ora assai più insopportabili, perché passando continuamente i beni, che prima erano in poter de laici, in mano degli Ecclesiastici, viene a cadere tutto il peso, che prima era ripartito , sopra il rimanente , che resta sotto al dominio de
Pagina 63 - ... la filosofia che sino a questi tempi era stata fra noi ristretta ne' chiostri, e ridotta o ad alcune sottigliezze di logica e di metafisica, o ad alcuni discorsi vani ed inutili, prese un nuovo lustro dallo studio delle scienze naturali e da un'infinità di nuovi scoprimenti, e dal buon metodo posto in uso per trattarla...
Pagina 207 - ... e con scarpe o cappelli o altra cosa differente dal comune uso de' cittadini, correvan rischio della vita. Per acchetar dunque la plebe bisognò far morire...
Pagina 206 - Cannine, affin di attaccar brighe, che poi finissero in tumulti, avventaronsi sopra di essi imputandoli di aver loro trovata addosso la sognata polvere. Al rumore essendo accorsa molta gente, per buona sorte vi capitò ancora un uomo dabbene, il quale con soavi parole e moderati consigli...
Pagina 14 - Ponzio in mezzo de' tormenti non lasciossi scappar di bocca né pure una sola parola. Fu tormentato ancora il Campanella, di cui si legge una sua lunga deposizione fatta nel mese di febbrajo del nuovo anno 1600, nella quale, a guisa di fanatico e di forsennato, sia per malizia, sia per lo terrore, ora affermando, ora negando, tutto s'intriga e s'inviluppa: gli riusci, per tante cose strane ed inette che gli usciron di bocca, farsi creder pazzo, onde fu condennato a perpetuo carcere, dal quale a lungo...
Pagina 167 - ... 16 di luglio da gente appostata nel convento del Carmine ucciso, siccome fu fatlo d'alcuni altri de' suoi confidenti ; e dal vedersi, che la plebe non fu niente commossa dalla sua morte, anzi pareva che godesse alla vista del teschio conficcato ad un palo, si credeva che fosse ogni cosa per ridursi in buon ordine e quiete. Ma con dannosa imprudenza strapazzati da...
Pagina 166 - Serissimo , che la plebe contro la nobiltà lungo tempo nutrito avea ; onde i sollevati scorrendo per le strade, trucidarono alcuni nobili , arsero le case d...

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