1512 secondo la qualità della milizia, a cui li applicavano. Sei anni dipoi parve alla repubblica vantaggioso 30marzo di estenderli eziandio alla milizia a cavallo. In conseguenza si impose al magistrato dei Nove della guerra di descrivere nel contado e nel distretto fiorentino 500 cavalleggieri armati a piacimento di scoppietto o di lancia o di balestra, e di dividerli in bandiere di 50 uomini ciascuna, sotto il governo di un capo che ebbe il titolo di condottiero. Ogni bandiera venne suddivisa in due squadre. I descritti mediante una prestanza di 10 fiorini, che veniva loro incontanente sborsata, dovevano provvedersi il cavallo; stando a casa, cevevano all'anno dodici fiorini pel mantenimento di esso ed uno di paga. Però si la prestanza che la paga ascrivevasi loro a debito, il quale veniva cancellato quando poi l'uomo andava alla guerra. La repubblica compensava per due terzi il valore dei cavalli uccisi in guerra: ma non già se il cavallo moriva in ri (1) Machiav. Provvisione prima, p. 411-415. - Nardi, St. di Firenze, IV. 200. — Fil. de' Nerli, Commentarii, 1. IV. p. 99 (Augusta 1728). tempo di pace; bensi tutti gli uomini di quella bandiera concorrevano ad aiutare nella spesa il compagno che lo perdeva (1). Descrivevansi i cavalli per pelo e per segno sopra appositi registri, giusta le deposizioni dei maniscalchi e rassegnatori del Comune. Non potevano i condottieri venire mutati di governo, nè le descrizioni rinnovarsi che di tre in tre anni (2). Con cosi fatti ordini sperava la repubblica di ostare agli assalti degli stranieri: ma se le sue milizie a piedi vestite di bianco, colle brache ammezzate a bianco e rosso, combatterono con buon nome di disciplina sotto Pisa l'anno dopo alla loro instituzione, più lungo tempo e più assiduo travaglio faceva d'uopo per le ordinanze a cavallo. Perilchè esse non erano ancora del tutto costituite, che la repubblica precipitava in rovina. Risorsero poscia le ordinanze fiorentine nel 1527 a breve splendore insieme colla libertà, e colla ricacciata della stirpe Medicea. (1) In generale pare che allora gli Stati non solessero compensare agli uomini d'arme assoldati il prezzo dei destrieri uccisi: bensì talvolta ne avevano loro qualche riguardo (V. Machiav. Legaz. al campo nel 1509, lett. XIX. p. 783). (2) Machiav. Provvisione seconda, p. 415-417. Dalla lega di Cambrai alla pace di Noyon. BARTOLOMEO D'ALVIANO GLI SVIZZERI-GIAN IACOPO TRIULZIO-FABRIZIO E PROSPERO COLONNA. I. Ordini militari dei Veneziani e loro difetti. II. Disfatta alla Ghiaradadda. Nobile difesa di Padova. col Papa. Orrendo fatto dei venturieri picardi alla IV. Battaglia di Ravenna. Fabrizio Colonna si arrende ad Alfonso d'Este, e quindi gli diviene amico. Reciproca loro generosità. V. Campagna del 1513. Battaglia di Novara. Progressi dell'Alviano. Sua sconfitta presso Olmo. VI. Apparecchi del re di Francia Francesco I per la spedizione d'Italia. Mirabile passaggio delle Alpi ideato ed eseguito dal Triulzio. Presa di Prospero Colonna. VII. Gli Svizzeri si ritirano in Milano. Ne escono per assalire i Francesi. Vinti a Marignano, abbandonano la Lombardia al re Francesco I. VIII. Morte e qualità di Bartolomeo d'Alviano. Il Triulzio si ritira a Milano e la salva dai Tedeschi. Verona difesa da Marcantonio Colonna. Pace di Noyon. |