Storia delle compagnie di ventura in Italia. (Opere utili ad ogni persona educata. Storia).1845 |
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Pagina 14
... cominciò per lui la per- secutrice invidia dei mediocri infingardi . Questa diede sembianza di colpa alla grandezza medesima delle sue imprese ; talchè il duca Filippo Maria , ognora sospettoso , ed ognora inclinato a timide ...
... cominciò per lui la per- secutrice invidia dei mediocri infingardi . Questa diede sembianza di colpa alla grandezza medesima delle sue imprese ; talchè il duca Filippo Maria , ognora sospettoso , ed ognora inclinato a timide ...
Pagina 61
... cominciò dal farsi amico il duca di Milano , e otte- nerne promessa di celere aiuto ad ogni sua richiesta : quindi sotto simulati pretesti di non so quale spedi- zione , si fece consegnare da Sforza gran parte delle soldatesche . Allora ...
... cominciò dal farsi amico il duca di Milano , e otte- nerne promessa di celere aiuto ad ogni sua richiesta : quindi sotto simulati pretesti di non so quale spedi- zione , si fece consegnare da Sforza gran parte delle soldatesche . Allora ...
Pagina 66
... cominciò di per sè a strin- gere un trattato col duca di Milano ; quindi parte per amore parte per forza vi trascinò eziandio Lucca e Firenze . Vennero nel nuovo accordo , oltre la so- lita esca del matrimonio con Bianca Visconti , asse ...
... cominciò di per sè a strin- gere un trattato col duca di Milano ; quindi parte per amore parte per forza vi trascinò eziandio Lucca e Firenze . Vennero nel nuovo accordo , oltre la so- lita esca del matrimonio con Bianca Visconti , asse ...
Pagina 88
... Cominciò dal rappresen targli in qual precipizio la sua timidità , oppur len- tezza , per non chiamarla con parole più gravi , avesse condotto le cose dello Stato ; pur oggi essersi di- leguata una chiara occasione di vincere , e questo ...
... Cominciò dal rappresen targli in qual precipizio la sua timidità , oppur len- tezza , per non chiamarla con parole più gravi , avesse condotto le cose dello Stato ; pur oggi essersi di- leguata una chiara occasione di vincere , e questo ...
Pagina 92
... cominciò a scusarsi , e rivolgere la colpa sopra parecchi del Consiglio , da cui asseriva es- sere stato ammonito delle sinistre intenzioni del re contro di sè e della sua schiatta , e fecesi ap- portare una cassetta piena di carte ...
... cominciò a scusarsi , e rivolgere la colpa sopra parecchi del Consiglio , da cui asseriva es- sere stato ammonito delle sinistre intenzioni del re contro di sè e della sua schiatta , e fecesi ap- portare una cassetta piena di carte ...
Parole e frasi comuni
adunque alcuni Alessandro Sforza Alfonso alloggiamenti allora armi artiglierie assedio assoldare baroni Bartolomeo Colleoni Bartolomeo d'Alviano battaglia Bentosto Braccieschi Braccio Brescia Caldora capitani capitano generale Carlo Carmagnola Casalmaggiore cavalleria cavalli Chiesa città colle combattimento compagni condotta condottiero conte costui cotesta difesa duca di Calabria duca di Milano duca Filippo Maria erano esercito fanteria fanti fazione Federico d'Urbino Federico da Montefeltro Ferdinando Ferrara figliuolo Filippo Maria Visconti Fiorentini Firenze Francesco Sforza Francia Frattanto furono genti giorni Giovanni d'Angiò Gonzaga guerra Hist Iacopo Piccinino l'esercito lacopo lancie Lombardia Machiav Malatesta mandò mano medesimo Milanesi militare milizia morte Napoli Navagero nemico Niccolò Piccinino nuovo ordine Orsini pace papa passare Pitigliano poscia prigione principe proprio Quivi repubblica resto riputazione Roberto Malatesta Roberto Sanseverino Rosmini schiere servigi Sigismondo Sigismondo Malatesta signor Simonett soldatesche soldati squadre stipendii Svizzeri terre tosto uomini d'arme Venezia Veneziani venire venturieri verso VIII vittoria
Brani popolari
Pagina 334 - ... e che non corriamo noi spontaneamente e popolarmente a difenderla con i petti e con le braccia nostre. Perché se ora non si sostiene quella città, non rimane a noi più luogo di affaticarci per noi medesimi, non di dimostrare la nostra virtù, non di spendere per la salute nostra le nostre ricchezze.
Pagina 212 - Screzzana (I), che fu l'ultima che facesse « la nostra città avanti alla ribellione di Pisa; si che « non fu da prendere meraviglia, se in quel principio « facessero le genti italiane sì mala prova cogli ol
Pagina 102 - Piccinino partiva da un corpo piccino, zoppo, paralitico e pieno di altri malanni, cosicché nel camminare dovea sovente farsi sorreggere da due servi e con grave stento poteva venir messo a cavallo. Né la facondia gli compensava punto la perversa disposizione delle membra, anzi narrasi che nelle consulte era ben raro che gli escisse di bocca altro che un qualche magro "mi pare". L'animo adunque l'animo solo invitto trionfava nel Piccinino con perpetua battaglia delle esili forze del corpo; laonde...
Pagina 318 - Ferrara, la cominciarono, e non la seguirono; il che é statoper difetto loro, non degli uomini loro. Ed io vi affermo, che qualunque di quelli, che tengono oggi stati in Italia, prima entrerà per questa via, fia, prima che alcun altro, signore di questa provincia; ed interverrà allo stato suo come al regno de...
Pagina 102 - Spirito, cil. 111.71. (SRI.™ disperato moriva (1). Capitano di subiti consigli, presto * all'odio, all'amore, al biasimo, alla lode, all'ira, alla riconciliazione : più facile a eseguire un'ardita impresa, che a ponderarne la difficoltà o la giustizia; pronto, audace, ed anzi che audace, temerario; ma in modo che la temerità e la prontezza gli fosse talora origine, talora rimedio di mala fortuna: non mai soggiogato, non mai abbattuto dalla sorte, ma ritrovante in sé contro ogni sciagura nuove...
Pagina 104 - ... animo né il senno manchi , ma la fortuna ; e de'suoi casi per suo amore senti dispetto , DÒ tanto le sue crudeli esecuzioni ti turbano l'animo che tu non compatisca alla necessità : onde il Ricotti paragonando costui a Francesco Sforza non esita di sentenziare che un animo gentile quando fosse costretto a scegliere , preporrebbe le sventure del condottiero perugino allo splendore principesco dell'emulo suo. Come capitano lo Sforza così fu Principe, malvagio e tristo; il cui fallire fu operazione...
Pagina 212 - ... di lontano, non potevano però sostenere l'impeto della cavalleria, e perciò poco si mescolavano ne' fatti d'arme, se non con gran loro vantaggio, e in luoghi montuosi e difficili...
Pagina 245 - PRIMO. 2'<9 vano cavalli leggerissimi al corso; tenevano indosso sopravvesti corte e senza maniche con leggieri imbottiti, per rintuzzare la forza dei colpi ostili: taluno aveva anche maniche e guanti di ferro: portavano in mano una zagaglia ferrata agli estremi, lunga dove dieci, dove dodici piedi, in capo un bacinetto di ferro, al braccio un piccolo scudo, allato una larga spada ed all'arcione una mazza d'arme. Una banderuola sventolata sulla punta di un'asta li rannodava o scioglieva: ed eglino...
Pagina 212 - ... da genti tra gli altri soldati manco apprezzate: non portavano bandiere né insegne nelle compagnie, e nelle rassegne e mostre che facevano, camminavano quasi trottando, e continuamente gridando il nome del principe, dal quale eran condotti; e così andavano festevolmente saltellando dietro al suono d'un tamburino col zufoletto, piuttosto a guisa di giuocatori che di soldati messi in ordinanza e ben disciplinati...
Pagina 241 - I fanti venivano assoldati a bandiere. Una bandiera comprendeva solitamente due caporali , due ragazzi, dieci balestrieri, nove palvesai e una paga morta; sotto il qual nome s' intendevano i servitori del capitano della bandiera od altra gente inutile, che tuttavia per suo vantaggio gli veniva valutata, come se effettivamente militasse. Le armi di ciascun soldato, sia a pie sia a cavallo, erano determinate (1).