Storia delle compagnie di ventura in Italia. (Opere utili ad ogni persona educata. Storia).1845 |
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Pagina 15
... trovò più freno : gridò , minacciò , chiese risolutamente commiato ; alfine , poichè nè ve- runa risposta gliene torna , nè forse le sue lettere sono pure aperte , monta a cavallo con pochi seguaci . Giunto a Milano , seppe che il duca ...
... trovò più freno : gridò , minacciò , chiese risolutamente commiato ; alfine , poichè nè ve- runa risposta gliene torna , nè forse le sue lettere sono pure aperte , monta a cavallo con pochi seguaci . Giunto a Milano , seppe che il duca ...
Pagina 65
... trovò pronta per la sua partenza , mise in campo questa restrizione . Ora essa , come ognun vede , rendeva del tutto vana la cooperazione che ne speravano i Veneziani . Questi negarono assolutamente di acconsentirvi : Sforza non si ...
... trovò pronta per la sua partenza , mise in campo questa restrizione . Ora essa , come ognun vede , rendeva del tutto vana la cooperazione che ne speravano i Veneziani . Questi negarono assolutamente di acconsentirvi : Sforza non si ...
Pagina 75
... trovò sulle prime credenza ; bentosto accorsero a confer- marla messi sopra messi . Egli allora pensò di appor- di Brescia : « Nicolò Pizinin se cazò in uno castello chiamato « Tenno , e lo magnifico Gatamelata ( leggi Sforza ) si gli ...
... trovò sulle prime credenza ; bentosto accorsero a confer- marla messi sopra messi . Egli allora pensò di appor- di Brescia : « Nicolò Pizinin se cazò in uno castello chiamato « Tenno , e lo magnifico Gatamelata ( leggi Sforza ) si gli ...
Pagina 107
... trovò nel ritorno in necessità di errare a guisa di bandito quà e là pei monti che separano Siena da Gubbio , cibandosi a stento di fragole colte a ventura fra gli sterpi ( 1 ) . A questi disastri s'aggiunse che i nemici astrinsero ...
... trovò nel ritorno in necessità di errare a guisa di bandito quà e là pei monti che separano Siena da Gubbio , cibandosi a stento di fragole colte a ventura fra gli sterpi ( 1 ) . A questi disastri s'aggiunse che i nemici astrinsero ...
Pagina 112
... trovò in caso di ragunare un buon nervo di seguaci . Ciò non di meno prima di porsi in cam- mino , avviò verso Cremona Galeazzo ed Ippolito suoi figliuoli , colla speranza che durante il loro viaggio il duca , ch'era pure il padre della ...
... trovò in caso di ragunare un buon nervo di seguaci . Ciò non di meno prima di porsi in cam- mino , avviò verso Cremona Galeazzo ed Ippolito suoi figliuoli , colla speranza che durante il loro viaggio il duca , ch'era pure il padre della ...
Parole e frasi comuni
adunque alcuni Alessandro Sforza Alfonso alloggiamenti allora armi artiglierie assedio assoldare baroni Bartolomeo Colleoni Bartolomeo d'Alviano battaglia Bentosto Braccieschi Braccio Brescia Caldora capitani capitano generale Carlo Carmagnola Casalmaggiore cavalleria cavalli Chiesa città colle combattimento compagni condotta condottiero conte costui cotesta difesa duca di Calabria duca di Milano duca Filippo Maria erano esercito fanteria fanti fazione Federico d'Urbino Federico da Montefeltro Ferdinando Ferrara figliuolo Filippo Maria Visconti Fiorentini Firenze Francesco Sforza Francia Frattanto furono genti giorni Giovanni d'Angiò Gonzaga guerra Hist Iacopo Piccinino l'esercito lacopo lancie Lombardia Machiav Malatesta mandò mano medesimo Milanesi militare milizia morte Napoli Navagero nemico Niccolò Piccinino nuovo ordine Orsini pace papa passare Pitigliano poscia prigione principe proprio Quivi repubblica resto riputazione Roberto Malatesta Roberto Sanseverino Rosmini schiere servigi Sigismondo Sigismondo Malatesta signor Simonett soldatesche soldati squadre stipendii Svizzeri terre tosto uomini d'arme Venezia Veneziani venire venturieri verso VIII vittoria
Brani popolari
Pagina 334 - ... e che non corriamo noi spontaneamente e popolarmente a difenderla con i petti e con le braccia nostre. Perché se ora non si sostiene quella città, non rimane a noi più luogo di affaticarci per noi medesimi, non di dimostrare la nostra virtù, non di spendere per la salute nostra le nostre ricchezze.
Pagina 212 - Screzzana (I), che fu l'ultima che facesse « la nostra città avanti alla ribellione di Pisa; si che « non fu da prendere meraviglia, se in quel principio « facessero le genti italiane sì mala prova cogli ol
Pagina 102 - Piccinino partiva da un corpo piccino, zoppo, paralitico e pieno di altri malanni, cosicché nel camminare dovea sovente farsi sorreggere da due servi e con grave stento poteva venir messo a cavallo. Né la facondia gli compensava punto la perversa disposizione delle membra, anzi narrasi che nelle consulte era ben raro che gli escisse di bocca altro che un qualche magro "mi pare". L'animo adunque l'animo solo invitto trionfava nel Piccinino con perpetua battaglia delle esili forze del corpo; laonde...
Pagina 318 - Ferrara, la cominciarono, e non la seguirono; il che é statoper difetto loro, non degli uomini loro. Ed io vi affermo, che qualunque di quelli, che tengono oggi stati in Italia, prima entrerà per questa via, fia, prima che alcun altro, signore di questa provincia; ed interverrà allo stato suo come al regno de...
Pagina 102 - Spirito, cil. 111.71. (SRI.™ disperato moriva (1). Capitano di subiti consigli, presto * all'odio, all'amore, al biasimo, alla lode, all'ira, alla riconciliazione : più facile a eseguire un'ardita impresa, che a ponderarne la difficoltà o la giustizia; pronto, audace, ed anzi che audace, temerario; ma in modo che la temerità e la prontezza gli fosse talora origine, talora rimedio di mala fortuna: non mai soggiogato, non mai abbattuto dalla sorte, ma ritrovante in sé contro ogni sciagura nuove...
Pagina 104 - ... animo né il senno manchi , ma la fortuna ; e de'suoi casi per suo amore senti dispetto , DÒ tanto le sue crudeli esecuzioni ti turbano l'animo che tu non compatisca alla necessità : onde il Ricotti paragonando costui a Francesco Sforza non esita di sentenziare che un animo gentile quando fosse costretto a scegliere , preporrebbe le sventure del condottiero perugino allo splendore principesco dell'emulo suo. Come capitano lo Sforza così fu Principe, malvagio e tristo; il cui fallire fu operazione...
Pagina 212 - ... di lontano, non potevano però sostenere l'impeto della cavalleria, e perciò poco si mescolavano ne' fatti d'arme, se non con gran loro vantaggio, e in luoghi montuosi e difficili...
Pagina 245 - PRIMO. 2'<9 vano cavalli leggerissimi al corso; tenevano indosso sopravvesti corte e senza maniche con leggieri imbottiti, per rintuzzare la forza dei colpi ostili: taluno aveva anche maniche e guanti di ferro: portavano in mano una zagaglia ferrata agli estremi, lunga dove dieci, dove dodici piedi, in capo un bacinetto di ferro, al braccio un piccolo scudo, allato una larga spada ed all'arcione una mazza d'arme. Una banderuola sventolata sulla punta di un'asta li rannodava o scioglieva: ed eglino...
Pagina 212 - ... da genti tra gli altri soldati manco apprezzate: non portavano bandiere né insegne nelle compagnie, e nelle rassegne e mostre che facevano, camminavano quasi trottando, e continuamente gridando il nome del principe, dal quale eran condotti; e così andavano festevolmente saltellando dietro al suono d'un tamburino col zufoletto, piuttosto a guisa di giuocatori che di soldati messi in ordinanza e ben disciplinati...
Pagina 241 - I fanti venivano assoldati a bandiere. Una bandiera comprendeva solitamente due caporali , due ragazzi, dieci balestrieri, nove palvesai e una paga morta; sotto il qual nome s' intendevano i servitori del capitano della bandiera od altra gente inutile, che tuttavia per suo vantaggio gli veniva valutata, come se effettivamente militasse. Le armi di ciascun soldato, sia a pie sia a cavallo, erano determinate (1).