Immagini della pagina
PDF
ePub

28

[ocr errors]

Chiedo bella Stratonica mercede
Date attendo Idol mio solo ristoro.
Cedo il cor.Cedo l'armi. Il Ciel prefiffle;
Che t'adorafssi ogn'hor Seleuco scriffe.

Str. Seleuco Sel. Ohimè si turba.

Str.,, D'Antiocho il figliol scrisse tai note? Sel.,, Per te nutre nel sen voglie diuote. Str. Odi, cosi rispondi.

Gli leua la lettera, e stracciandola

lagetta à terra.

2

Che questo foglio suo ch'ei scrisse à me
Al fuol gettai,e calpestollo il piè.

„Supprima nel suo petto,
„Riconcentri nel seno
Si temorario affetto.

» Tarpi vani al penfiero,

„Ch'ami vn nemico mio no fia mai vero.

Sel. Odi.Str. Sentir non voglio,

E le d'Amor tu brami

Di farti messagero,

Con penfieri più scaltri

Per te fol prega, e non pregar per altri.

SCENA ΧΙΙ.

[blocks in formation]

Sel. Dette fol prega, no p

Er te fol prega,e nó pregar per altri

Che espressioni occulte?

Non dilperate nò

Penfieri al fin chỉ sả ?
Quel straliche mi pingò
Forte mi fanarà

No, ad,non più martire;

Se

:

}

PRIMO.

29

Seguace del penar anco è il gioire. 108

Pace ben spero vn dì:

Che proui questo sen,

E il bel, che lo ferì.

Vedrò per me feren.
Si, sì spero godere;

Seguace del martir anco è il piacere

SCENA XIIL

Demetrio.

Em'infiamma, & arde il core

SE

Dolce fiamma,e grato ardore,
Tutt'è poco,

Ch'à quel foco

Il penar non m'è tormento.

Ardo,e m'abbruccio sì, mà sõ contéro

Se m'impiagha,e punge il feno

Beltà vagha, occhio fereno,

E gradita

La ferita,

Nè il languir m'apporta duola,

Peno, elanguifco si, mà mi confolu..

Lamia mio ben, mio Sole;

Di te schiano mi rende

L'amorosa mia forte

Perche t'adori ogn'hor fin à la morte.

SCENA XIV.

Euridice. Eumene. Aurilla, Deme

Eur.

trio. Gelliro!

Vmene ecco l'infido.

[ocr errors]

(tiro

[ocr errors]

B 3

Eu

Euridice si nasconde con Aurilla.

Eum. Gran Monarcha de l'Afia,

:

Adorator de le tue glorie, io vengo,

Diuoto ad inchinarti.

Il defiosche in me ferue

Di feguir tuoi veflili hoggiini porta

Humile à raffegnarmi

Per feguir il tuo campo in seno à l'armi..

Dem. Chi sei.come t'appelli?):

Eum. Ormonte io sono

Sparta m'è patria, e da Cirene hor végo..

Dem. Quando di là partisti?
Eam. Chiude vn corso Lunare

La mia partenzasò Sires All hoz à panto

Ch Euridice tua moglie,.

Iui da te lafciora,

Con deploral il fere

Da la Parcha ta tal hebbe la morte.
Dem. Morta Euridice: Eur. E morta..
Dem. Annuncio inaspettatos
O forte! ò Numilo Fato!
Eur. Pur si mote a piera! Non to credei..
Dem. Morta è Euridice? ò Dei!
Gel. Anch'io venirani fento

Voglia di lacrimar per complimento.
Eum. Si duole? ò tenerezza!
Eur. Gradita contentezza.
Per alleuiar fuo duolo

Conuien pur.ch'io mi faeli.

Efce.per presentarsi à Demetrio. De.Morta è Eurid. No vi ringratio,ò Cieli.

Eur. O indegno,ò traditore!

Eum. O fpirito crudel, animo fiero

Gel. Io lo fapea, che non dicea da vero.

Dem..

PRIMO.

3$ 109

1

[ocr errors]

Dem. Adorata Lamia

Ad annuntiosi lieto

Gl'esserciti abbandono, e à te ne vengo..

Già ch'Euridice è eftinta

Il talamo Real fol di te sia

Adorata Lamia..

parte frettoloso

Gel. Quanti son frà i maritati,
Che vorrebbero cosi
Da la morte confolati

3. Perpaflar tranquilli idi,

giorno.

Con vn breue foggiorno,
Cangiar per più goder moglie ogni

Hamutar la moglie spetfo

Eur.

E mettier, che fa gioir;

Più, che dura è pia Péterilo
De la doglia è del martin.M
E pur la cara forte.

Ogni giorno mutar noua conforte?

SCENA XIV.

Euridice: Eumene: Aurilla.

M

Orta imorta non è

Euridice, o crudelen

Sol che ne la tua fè. Ferma infedele.

Eccomi fuenturata,

Dolente, abbandonata.

[ocr errors]

A le tue voglie deteftande arridas
E fe morta mi brami. Ecco m'vccide
Vuol ferirsi con vno Stiles 2

Aur. Ferma madre, che fai?.incr

Eum. Che tenti, ohimè, Signora?
Già ti rendono ignota sho

Questi arnesi guerrieri,

Ed estinta ti crede il traditore.

Cosi pensar tù puoi

Più opportuno rimedio à casi tuoi.

Eur. Viuerò!

Ma l'ingrato

Dispietato

Odiarò,

Ch'in vn scherniro core,

Hà più giusto ricetto odio, che Amore

Viuero

Aur.

Mà il crudele

Infedele

Odiarò,

parte adirata.

Che vn traditor ingrato

Merta d'effer fuggito, e non amato.

[ocr errors]

SCENA XVI.

Eumene: Auvilla.

T'io doue men vò,

Da tutti abbandonata

Eum. Non dubitar nò nò

Vieni pur meco,ò cara Aurilla amata.

Aur. Patienza, ò Fortuna,

Se mai per me varia

Tua ruota contraria,

Nè mostra al mio gioir sperāza alcuna

Patienza, ò Fortuna.

Patienza, ò deftino,

S'ogn'hora rubelle

Tù porti le Stelle

Ad vn Alma innocéte, à vn cor babing

Patienza, o destino

SCE

« IndietroContinua »