ATTO SECONDO. SCENA PRIMA Giardino. Demetrio, Euridice. Hiedi pur Aristandro... [ne La tua coftante fede [mici De la ferbata vita il guiderdo Arbitro fol mi fade i voler Disponi pur, che từ Demetrio Eur. Oh se Demetrio io foffi Dem. E che farefti?... Eur. Vua stilla di pianto A l'estinta Euridice almen darei. Dem. Non è da Regioteno Pianger, e lacrimar. In ogni core [fei Cede a fiamma nouella antico ardore. Eur. Punto non ti rammenta Dem. Ogni memoria fponta Non ammette al penfier la rimébranza. Eur. E' Possibil, o Dio! che vn Rè sì grade Per femina impudica Godi fol de la morte De l'estinta con forte? E punto non s'ammede, i Che à vna Donna infedel dona la fede ? Dem. Dem. Comme? Infedel Lamia? Taci, che prendi errore. Mi dai la vita, e poi traffiggi il core. Eur. Se falui detti iniei Giamai Sire, ritroui, à piedi tuoi Depofito me teffo. E che più vuoi? Dem. E qual proua n'haurd? E. Solo cócedi Che feco parlar poffi Per vn breue momento; Tù poi vedrai, se nel mio dire, io mento. Dem. Và Aristandro,concedo, Pace non hà, se non ritroua il vero. Penfieri torbidi, Che l'alma mia Di Gelofia Hor aggitate 1 Fermate, fermate.. Ch'il voler credere Infedeltà Ne la beltà, Che mi piagò, Nò, nò péfieri miei, creder nol vuό. >> Aftri, che fulgidi „A noi mortali » Sete fatali >> Gioie sì grate, Dch non turbate & SECONDO. „ E pria, ch'instabile ,,Chi mi ferì „Non mi risplenda più sereno il di. Kuol partire, & è trattenuto da Gelliros che vien fastoso. SCENA II. ; Gelliro, Demetrio. Allegrezza Vittori Sire Antiocho l'altero D. Antiocho prigioniero? E come?e quado? Tutto faltoso egli auanzò le schiere. Ma Clistarço sdegnato Qual cadendo non puote Sottrarsi al fin da la fua forte infida; Ch'arrestollo Clistarco,e à te lo guida. „Dem. O di Gioue fupremo ,, Rinerita potenza! ,, In fomna è ver, che con pietoso zelo, ,, E' prottetor de l'innocenza il Ciclo. ,, Gel. Nè la gioia, ch'ci tiene „Ecco, ch'impatiente ,, Cliftarco con Antiocho à te sen viene. SCE 1 SCENA 111. Cliftarco, Antioco, Demetrio, Gelliro. Clit.Ires Ire, lieta Fortuna S [vinto Arride à le tue Palme. Antiocho e Chi volse dal tuo crine Vfurpar la corona, 2 Prigioniero il tuo Fato hoggi ti dona. Dem. Lafcia amato Clistarco Ch'io t'accolga,e t'abbracci da te folo Con si tenero pegno Riceui vn scetro, e riconosca vn Regno. Ant. Fiera forte Perche mai Con la morte Al mio duol fine non dai? Se così da te's inganna, Io non ti credo più, forte Tiranna. Empie stelle, Che pofsio? Se rubelle LOGI Sete folo al viuer mio ? Se così voi fete ingrate, Io vi detesto'sì, stelle spietate. Dem. Antiocho, Antiocho in vano Ant. Che? forfe io non ho core Per rintuzzar del Fato il fier tendre? Toglimi pur le fai De 1 116 Demetrio libertà, Regnosed Impero Dem. Con tua vita non cuГо 1 Sodisfar à l'offefe. A me folbatta, Ché torni lul mio crine L'vfurpata corona; Che magnanimo è vn cor,quádo perdo Ant. Dammi vita, o pur morte, Ena Riceui il Regno tuo, toglimi il mio, Da te tutro dipende; - Mane la gloria fua Tuo Regio cot, che fi diffonde, e spande Dem. Porta pur à la Regia Antiocho il passo. E ti confola al fine, .. Punto no vuờ, ch'il vincer mio fourasti.. Gel. A fè, che nel mirarloshotac Demetrio, Cliftarco Te Cliftarco intanto A Qual premio pots to dara Chisai pur quanto brami, la tua fede? Ciò, che da me dipende il tutto haurai. Clit. Sire, se pur mi fofle Lecito il fupplicarti, e à prieghi miei |